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Forio, il porto e la “destituzione” di Di Palo: Franco Regine si vendica di Del Deo

ISCHIA – La tregua armata, ormai è chiaro a tutti, si è definitivamente interrotta con l’ascia di guerra che è stata dissotterrata. Ma attenzione, gli intrecci che stanno avvenendo in quel di Forio, però, dimostrano anche come quella andata in scena non era che una pantomima e che dunque Francesco Del Deo ha rappresentato la continuità di quel passato coi baffi, ossia Franco Regine. Negli ultimi giorni si sta parlando con insistenza della nomina ormai imminente di Pierluca Ghirelli per la gestione del porto turistico di Forio. Il problema non è tanto il fatto che il noto professionista andrà a ricoprire un altro tassello di un mosaico che per lui sta diventando sempre più ampio, quanto piuttosto delle motivazioni che hanno portato ad una rivoluzione che ai più potrebbe apparire impensabile. Perché, in barba a quanto qualcuno vorrebbe farvi credere, il rapporto tra l’attuale primo cittadino e l’imprenditore Donato di Palo, resta a prova di bomba, inossidabile.

La rivoluzione comincia a causa dell’azione di responsabilità per la gestione della Torre Saracena che l’attuale amministrazione ha intentato contro amministratori del passato, e di cui parliamo diffusamente in altra parte della pagina. Succede che tra questi c’è pure Franco Regine il quale – per usare un eufemismo – non la prende affatto bene, anzi vede nell’iniziativa del suo successore un disegno mirato a fargli ottenere l’ineleggibilità nel caso in cui gli fosse tornata la voglia di gettarsi nella mischia nel 2018. Insomma, per farla breve si sono rotte le classiche “giarretelle” ed inevitabilmente si è passati ai colpi bassi. E così il buon Regine, ricevuto uno schiaffo improvviso ed inaspettato, non ha inteso cedere l’altra guancia ma ha preferito ricambiare con la stessa moneta. E lo ha fatto in maniera sottile, approfittando anche di un “nervo scoperto” del suo avversario, che in fondo è tale proprio in virtù di quella strana “simbiosi” con cui il duo Del Deo-Regine continuava a marciare, sia pure in maniera occulta.

Dovete sapere almeno, e ovviamente ci riferiamo esclusivamente ai meno informati, che il consiglio di amministrazione della Marina del Raggio Verde è legato alla vecchia amministrazione foriana e non è stato mai rimpiazzato. Per la verità quando il nuovo consiglio comunale si insediò, qualcuno chiese anche la testa dei suoi componenti, ma Francesco Del Deo rispose picche, evidentemente perché gli toccava tutelarli per chissà quali accordi sotterranei e certamente pregressi. Finché la pace ha regnato sovrana, tutto è filato liscio come l’olio ma adesso no, adesso si torna a duellare e dunque anche i propri adepti vanno richiamati all’ordine (e alle armi),. Da qui si è arrivati al cosiddetto “golpe” che di fatto ha estromesso Donato Di Palo dalla presidenza favorendo l’ascesa di Pierluca Ghirelli. Attenzione, però, dal momento che quest’ultimo non è certo parte in causa e – fermo restando che un professionista non dovrebbe farsi condizionare da questo, e Ghirelli ha sempre dimostrato di non essere affatto il tipo – non è nemmeno legato all’attuale amministrazione, è chiaro che adesso quello che è accaduto nella gestione del Porto di Forio potrà essere esaminato anche in maniera più serena e asettica. E, detto inter nos, chissà cosa potrà venirne fuori.

Questa serie di accadimenti, tra l’altro, stanno creando non poche ambasce alla “volpe” della politica foriana, quel Nicola Monti che a questo punto non può più tenere un piede di qua e l’altro di là: se su un versante ci sono infatti Del Deo e Di Palo, sull’altro c’è la figura di Franco Regine che pretende che in un contesto bellico il fenomeno del “giano bifrontismo” venga definitivamente accantonato. Ma ritornando al porto di Forio, che quello che potrebbe emergere è qualcosa di interessante lo dimostra anche l’iniziativa di un socio: si tratta di un imprenditore della terraferma, ma con attività insistenti sull’isola, che già – secondo quanto raccontano le leggende popolari – piazzò una “sua” persona all’interno della Marina del Raggio Verde, presumibilmente perché i conti non tornavano e perché pare che a un certo punto, a seguito di un’indagine aperta dalla Guardia di Finanza, rischiò quasi di trovarsi coinvolto in un pericoloso “vortice”. Il soggetto in questione, peraltro, secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato anche sentito dalle Fiamme Gialle su delega dell’autorità giudiziaria ed avrebbe fatto rivelazioni interessanti oltre che a manifestare una serie di perplessità che presumibilmente saranno state oggetto di approfondimenti investigativi: non a caso, la visita dei finanzieri lo scorso anno sul porto di Forio e negli uffici della società non solo non passò inosservata ma ebbe anche un discreto riscontro mediatico. Ora, quell’indagine potrebbe anche essere conclusa ma con questo clamoroso ed improvviso rimpasto c’è anche chi sospetta (e vagli a dare torto…) che il meglio debba ancora venire. A meno che non si debba chiamarlo peggio…

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