CULTURA & SOCIETA'

Grazie al presidente Ciampi oggi amiamo di più la bandiera del nostro paese

Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all'Altare della Patria a Roma. Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell'Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane

L’abbiamo appreso nel libri di scuola e nel corso di letture più o meno approfondite da adulti per conoscere meglio la storia patria del nostro paese. Poi è venuto il Presidente Azeglio Ciampi a farci amare la bandiera italiana, il tricolore, tirato fuori solo in occasione di partite di calcio allo stadio. Troppo poco per uno spirito nazionalistico libero. Oggi 4 novembre la festa delle Forze Armate, data storica dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918) e della resa dell’Impero austro-ungarico. Ma possiamo rimediare. Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo, all’Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma. Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia. Infatti, con la vittoria nella prima guerra mondiale, l’Italia completò l’unità nazionale, iniziata con il Risorgimento, con l’annessione di Trento e Trieste, tant’è che questo conflitto è considerato la quarta guerra d’indipendenza italiana, sebbene oggi tale termine abbia perso di rilevanza, senza però scomparire. Fino al 1976, il 4 novembre è stato un giorno festivo. Dal 1977, in pieno clima di austerity, a causa della riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con la legge n° 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è stata resa “festa mobile“, con le celebrazioni che hanno luogo, ancora oggi, alla prima domenica di novembre. Nel corso degli anni ottanta e novanta la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando ma negli anni duemila, grazie all’impulso dato dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che fu protagonista, all’inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la festa è tornata a celebrazioni più ampie e diffuse. In occasione del 4 novembre, e dei giorni immediatamente precedenti, le massime cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma, si recano in visita al Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le salme dei 100.000 caduti italiani della prima guerra mondiale, nonché a Vittorio Veneto, dove si svolse l’ultima e risolutiva battaglia del conflitto armato fra il Regio Esercito italiano e l’esercito imperiale austro-ungarico. È prassi che il Presidente della Repubblica Italiana e il Ministro della Difesa inviino alle forze armate italiane, il giorno della celebrazione, un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome del Paese. Il 4 novembre viene celebrato anche in altre sedi istituzionali come Regioni, Province e Comuni. Nel giorno della festa, presso il Palazzo del Quirinale, viene effettuato in forma solenne il Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in alta uniforme. Questo rito solenne viene svolto solamente in altre due occasioni, durante le celebrazioni della Festa del Tricolore (7 gennaio) e della Festa della Repubblica Italiana (2 giugno). In occasione della festa delle forze armate italiane è pratica diffusa l’apertura al pubblico delle caserme e la visita a unità navali militari. All’interno delle caserme vengono organizzate esposizioni di armamenti e mostre riguardanti la prima guerra mondiale. Usuali sono anche le dimostrazioni sportive e le esercitazioni dimostrative dei soldati. Nelle piazze delle principali città italiane si tengono concerti delle bande militari[9], così come vengono organizzate celebrazioni di fronte ai Monumenti ai Caduti che sono presenti nei Comuni italiani.

michelelubrano@yahoo.it

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