CRONACAPRIMO PIANO

Ha le doglie durante la traversata, partorisce a bordo del “Benito Buono”

Maria stava raggiungendo Pozzuoli col traghetto Medmar delle 6.20 accompagnata dalla madre e dal ginecologo Attilio Conte. All’improvviso si sono rotte le acque e la stanza dell’equipaggio è diventata una sala parto nella quale è venuta al mondo Luisa. Le parole (e le emozioni) del medico e del comandante della motonave Giacomo Piro

Una favola, anzi la più bella tra tutte le favole perché questa racconta la magia della vita, di una nascita. Che stavolta è avvenuta in un modo assolutamente imprevedibile e romanzesco ma che resta una favola perché alla fine è stata condita dal lieto fine grazie all’ormai riconosciuta professionalità di un medico ginecologo ma anche al personale di bordo di una nave.

Sono le 6.20 di ieri mattina quando la motonave Benito Buono della società di navigazione Medmar toglie gli ormeggi da Ischia per dirigersi alla volta di Pozzuoli. A bordo, come al solito, ci sono tanti pendolari e tra loro anche la signora Maria, accompagnata dalla madre Brigida e dal loro ginecologo di fiducia, Attilio Conte, già primario presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno e vera e propria “icona” sulla nostra isola. Il terzetto è diretto verso una clinica della terraferma dove Maria dovrà mettere al mondo la sua bambina. Un viaggio di routine, visto che tutti gli accertamenti effettuati nei giorni precedenti non lasciavano assolutamente presagire un parto imminente. Eppure, durante la traversata, quando il traghetto si è appena messo alle spalle l’isola di Procida, accade quello che non ti aspetti: Maria inizia ad avere le doglie ed a bordo ovviamente scatta l’allarme. Il comandante prova a spingere al massimo i motori con l’intento di guadagnare anche solo qualche minuto sull’arrivo presso lo scalo flegreo, ma non serve. Attilio Conte, che ha ovviamente esperienza da vendere, capisce che c’è una bambina che non ha più voglia di aspettare per venire al mondo. Bisogna muoversi senza indugiare un solo istante, e così viene attrezzata una sala abitualmente destinata all’equipaggio per far sì che si concretizzi il miracolo della vita. Viene al mondo Luisa e a tagliare il cordone ombelicale è proprio il comandante della Benito Buono, Giacomo Piro. Poi l’arrivo al porto di Pozzuoli e il trasferimento della madre e della piccola presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie. La neonata è nel nido, la mamma nel reparto maternità ma già oggi si ricongiungeranno e potranno tornare a casa. Entrambe, un giorno, avranno una storia da raccontare, anzi una favola.

Il comandante Giacomo Piro

Nel primo pomeriggio di ieri, a freddo, abbiamo raccolto le impressioni di Attilio Conte, che manco a farlo apposta ha dovuto interrompere la nostra conversazione telefonica perché doveva provvedere a un altro parte. Parliamo di un ginecologo che, come racconta lui stesso, ha fatto nascere “diciottomila bambini e mi riferisco a quelli venuti al mondo nella sola isola d’Ischia”. Gli chiediamo se un’esperienza simile l’avesse già vissuta in passato e la sua risposta è categorica: “No, una cosa del genere non mi era mai capitato. A bordo del traghetto si è verificato quello che in gergo viene definito parto precipitoso. Siamo partiti da Ischia e tutto era stato programmato, anche una serie di accertamenti effettuati non lasciavano assolutamente presagire un parto così veloce e repentino. Non avevamo, insomma, lasciato nulla al caso. Nella parte iniziale della traversata io e la neo mamma abbiamo amorevolmente chiacchierato, scambiato alcune battute, nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Poi qualche dolore, un controllo e all’improvviso la piccola Luisa ha deciso che era giunta l’ora di venire al mondo. E’ andato tutto bene, e anche per la mamma è stato un parto decisamente meno complesso del previsto, a parte le evidenti difficoltà logistiche superate alla grande grazie anche alla collaborazione dell’equipaggio”.

Anche il comandante della Benito Buono, Giacomo Piro, racconta con tono emozionato quanto successo ieri mattina a bordo. “Avevamo da poco superato Procida – spiega al cronista – quando siamo stati messi al corrente che una passeggera aveva rotto le acque e dunque era in procinto di partorire. Istintivamente, la prima iniziativa è stata quella di cercare di arrivare a Pozzuoli nel minor tempo possibile ma il dottore ci ha fatto immediatamente capire che non c’erano margini temporali a disposizione. Così abbiamo provveduto ad attrezzare la nostra saletta, quella riservata all’equipaggio. Il resto, beh, è stata un’emozione incredibile: mi è toccato tagliare il cordone ombelicale, cosa che non ho fatto nemmeno quando sono nate le mie figlie. Ci siamo adoperati tutti, anche una passeggera che ringrazio, e tutto è andato alla perfezione. Che dire, sono stati momenti davvero meravigliosi”.

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