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Sanità, tanti contenitori completamente vuoti

Di Michele Romano

PROCIDA – Anche se sono ben consapevole di parlare nel deserto e di vedere l’alzare di spallucce di coloro che dovrebbero intendere, per non tradire gli sguardi teneri ed indifesi dei bambini e degli anziani, non demordo, avendo vissuto l’ultima esperienza lavorativa in tale ambito, dal far presente che il servizio socio-sanitario dentro la “polis micaelica” è diventato una pura e semplice espressione vocale. Infatti, in modo formale, esistono varie sigle: Presidio Ospedaliero, UTAP, Guardia Medica, servizi sociali, medicina di base ed altro ancora ma, nella sostanza, aprendo i contenitori, si scopre che, salvo rare eccezioni, sono completamente vuoti tanto da non offrire tutela e garanzia al buon andamento del diritto alla salute dei procidani. E qui si sconta da sempre una totale assenza della politica sanitaria di ampio respiro e strutturale. Ci si è affidati al caso in cui tanti solisti si sono avvicendati nel condurre le danze racchiudendosi nei propri fortini di privilegi, di interessi, di atteggiamenti ostativi, di ampia carenza di etica professionale, di corrosive ed evasive malversazioni sulla pelle di inermi cittadini.

Purtroppo, tali comportamenti, non si sono eclissati in questo periodo in cui si è annunciato di voler praticare il “cambiar verso” nella “res publica”. Certamente la collettività isolana, per la sua sopravvivenza, ha bisogno di servizi che rivoluzionino completamente le modalità organizzative del proprio agire. In tale senso la medicina di base, imperniata sulla figura del medico di famiglia, del pediatra unico e ambulatori di specialistica in ordine sparso, senza una mirata individuazione delle criticità che il territorio esprime, non regge più, è obsoleta e lontana dal monitorare le patologie che maggiormente caratterizzano il territorio.

E’ auspicabile, pertanto, passare alla costituzione della Casa della Salute in cui si sviluppa una assistenza sanitaria continua nell’arco dell’intera giornata, offerta da operatori medici e infermieristici opportunamente qualificati e motivati sullo stile Emergency.

Comunque una buona notizia l’ho letta sui muri della polis, cioè un’assemblea cittadina si è presa il compito di costituire un osservatorio sensibile sulle problematiche della sanità, della scuola e di altri servizi il cui primo incontro si terrà il prossimo 20 novembre alle ore 18,00 presso la Casa Comunale. Creare la vigilanza è un ottimo impulso a garantire il raggiungimento di obiettivi positivi per il vivere quotidiano.

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Chiudo con una parafrasi filosofica, visto che, giustamente,  si avverte l’esigenza di mettere su momenti di formazione inerenti alla pedagogia di servizio, di realizzarne uno propedeutico intitolato “Itinerari del sapiente” che preveda l’espandere della luce sull’oscurità, lo sciogliere i nodi, il manifestare l’ignoto, il precisare l’incerto, il proclamare l’innocenza del fare.

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