CRONACAPRIMO PIANO

I sindaci a De Luca: «basta vincoli sulle isole»

I primi cittadini delle isole di Ischia, Procida e Capri rompono gli indugi e chiedono al governatore di eliminare ogni (discriminante rispetto al resto del territorio regionale) restrizione per raggiungere le località turistiche perché le stesse “non collimano con il target turistico”

In tutte le fasi legate all’emergenza coronavirus, la nostra è sempre stata l’isola dei paradossi. Chi non ricorda quello che accadde a fine febbraio, quando i sindaci isolani vararono un’ordinanza per vietare lo sbarco di turisti lombardi e veneti a Ischia. Un provvedimento annullato dal Prefetto di Napoli con una velocità a dir poco disarmante, col risultato che poi un bresciano alloggiato al Punta del Sole sarebbe stato trovato positivo, con tutto quello che ne è conseguito (il “rimpatrio” dei vacanzieri calamitò l’attenzione della stampa regionale e nazionale). Da quel momento in poi a prendersi cura di Ischia e delle isole del Golfo di Napoli ci ha pensato il governatore Vincenzo De Luca con una serie di provvedimenti restrittivi che venivano motivati da una considerazione di fondo: le realtà insulari hanno il mare che le separano dalla terraferma, strutture ospedaliere limitate e dunque non sufficienti a gestire un’eventuale emergenza epidemiologica. Ragion per cui l’arrivo e lo sbarco sulle stesse deve essere monitorato con attenzione particolare, se non addirittura maniacale. E così, dal divieto di poter raggiungere Ischia prima, passando per lo stop imposto a chi voleva farlo con natanti e imbarcazioni da diporto, proseguendo con la prenotazione anticipata e con l’obbligo per chi proviene da fuori regione di viaggiare solo su nave traghetto, il presidente della giunta regionale della Campania ha mantenuto questa linea di principio, anche a “maglie allargate”.

Un comportamento all’insegna della prudenza che fin qui poteva anche essere giustificato ma che adesso – con la stagione turistica che ha preso il via – corre però di rappresentare una discriminante. Raggiungere Ischia e le isole potrebbe diventare troppo complicato e questo potrebbe indurre diversi turisti a preferire altre località balneari del territorio regionale (la costiera amalfitana e cilentana, e magari l’esempio è anche un po’ malizioso, intelligenti pauca…). E allora ecco che i sindaci delle isole di Ischia (Enzo Ferrandino, Dionigi Gaudioso, Rosario Caruso, Francesco Del Deo e il commissario prefettizio di Lacco Ameno Ida Carbone), Procida (Dino Ambrosino) e Capri (Marino Lembo per Capri e Alessandro Scoppa per Anacapri) hanno deciso di rompere gli indugi e di indirizzare una nota proprio al governatore De Luca ma per conoscenza anche al suo vice Fulvio Bonavitacola ed al consigliere Luca Pascone. La nota recita quanto segue: “Egregio presidente, nel ringraziarla di tutta l’assidua attività che la Regione Campania sta svolgendo in questo periodo, con la presente le amministrazioni delle isole del Golfo, Le comunicano che in questa nuova fase e con grande sforzo tutte le attività delle isole sono in ripartenza. Oggi ci permettiamo di osservare che le cose fortunatamente sono cambiate e quindi provvedimenti restrittivi condizionano in modo incisivo la ripresa delle attività imprenditoriali”.

Un messaggio chiaro ed inequivocabile cui segue la successiva richiesta dei rappresentanti istituzionali dei nove Comuni: “A tal proposito – si legge nel documento – si chiede di evitare qualsiasi restrizione per i nostri turisti e in particolare sia quella dell’obbligo della prenotazione con anticipo di 24 ore che quella dell’imbarco esclusivamente dal porto di Calata di Massa e da Pozzuoli per raggiungere le isole del Golfo, ripristinando i collegamenti da qualsiasi punto di imbarco, anche tramite charter appositamente noleggiati che partono solitamente dal Molo Luise di Napoli e altre marine e sbarcano all’interno dei nostri porti”. E arriva poi un passaggio decisamente significativo: “Tali restrizioni non collimano con gli interessi ed il target turistico delle isole del Golfo”. Insomma, detto in parole povere siamo davanti a misure che se reiterate potrebbero indurre tanti turisti ad indirizzarsi altrove per le loro vacanze dal momento che bisogna superare una serie di “sbarramenti” per giungere a Ischia, Capri o Procida. E poi c’è l’ultima stoccata o se preferite richiesta di “indipendenza” da parte dei primi cittadini che rivolgendosi al loro interlocutore scrivono: “Inoltre si chiede di autorizzare l’accesso nei nostri porti turistici, già attrezzati per i dovuti controlli anti Covid-19, anche a qualsiasi natante proveniente dall’estero o da fuori regione”. Insomma, una richiesta di riapertura totale e di libertà in piena regola, per potersi giocare le stesse carte delle altre realtà disseminate sul territorio regionale, che certi vincoli non li hanno.

Per la cronaca l’ordinanza n. 54 varata dal governatore De Luca, e tuttora in vigore, recita che le persone dirette verso le isole di Capri, Ischia e Procida, hanno l’obbligo di osservare diverse disposizioni tendenti ad accertare lo stato di salute.Per coloro che provengono da da altre regioni italiane e dall’estero c’è l’obbligo per i viaggiatori che usufruiscono di servizi di linea di imbarcarsi unicamente con traghetti di linea e dalle sole stazioni di Napoli Porto di Massa e Pozzuoli; occorre fare la prenotazione online almeno 24 ore prima della partenza, in modo da consentire la più celere organizzazione dei controlli sanitari; bisogna presentarsi al’imbarco almeno un’ora prima della partenza, per consentire i controlli. Inoltre, esiste l’obbligo per tutti i viaggiatori di sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e, se superiore a 37,5 c.c., al test rapido Covid-19 mentre c’è il divieto di imbarco per i viaggiatori che presentano una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi.

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