CULTURA & SOCIETA'

Il cavallo come simbolo di libertà nelle sculture dell’artista Felice Meo

La mostra Hippoi, visitabile presso i Giardini Ravino di Forio, comprende nove sculture inedite di Felice Meo ed è stata curata dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno

Simbolo di eleganza e di grande leggiadria, il cavallo ha sempre accompagnato l’uomo nel corso dei millenni segnando importanti pagine della storia. Nell’arte, poi, non è mai mancata una sua raffigurazione nelle più disparate epoche tant’è che l’iconografia di questa creatura è molto antica. Già nell’età preistorica è possibile rintracciare il cavallo nelle pitture rupestri, ma è nell’arte greca che abbiamo raffigurazioni anatomicamente più dettagliate di questo animale grazie ad anfore e crateri. Con i romani avere un cavallo divenne uno status symbol, non a caso gli imperatori si facevano immortalare in opere monumentali appartenenti al genere del ritratto equestre, capaci di dare loro un segno distintivo di potere.

La fortuna di questo animale nell’arte non conobbe mai una flessione, e nel Rinascimento alcunipittori divennero specialisti in questo tipo di raffigurazione. Inoltre, si diffusero sempre di più scene di battaglia con decine di cavalli come protagonisti alla pari dei cavalieri. In questo senso, pensiamo alla celebre battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Gli esempi da fare potrebbero essere infiniti, ma quello che più ci colpisce è che anche nei secoli successivi il cavallo è sempre stato rappresentato dagli artisti, sia in campo pittorico che scultoreo. Questa creatura così importante è il tema principale della mostra Hippoi (cavalli in greco antico), inaugurata nei giorni scorsi ai Giardini Ravino di Forio, formidabile esempio di giardino botanico di piante succulente. L’artista è Felice Meo, noto scultore isolano che realizza opere con materiali di riciclo, soprattutto lastre di metallo. Per l’occasione ha dato vita a nove opere inedite, tutte raffiguranti cavalli visti di profilo con criniere al vento e forme molto marcate. Meo, dettosi entusiasta, ci ha raccontato come è nata l’idea di realizzare questi lavori: «La mostra è nata dall’esigenza di dare il giusto risalto a un animale eccezionale come il cavallo, che nel corso della storia è sempre stato un fedele compagno dell’uomo. Per l’occasione ho plasmato nove sculture che ritraggono cavalli a cui sono stati dati dei nomi o che si ricollegano direttamente a personaggi storici. Mi sento in dovere di ringraziare la famiglia D’Ambra per la meravigliosa accoglienza negli spazi esterni dei Giardini Ravino e Mariangela Catuogno, curatrice della mostra per l’aiuto che mi ha sempre fornito in questi giorni durante l’allestimento. Spero che la mostra possa piacere al pubblico e che abbia un successo anche al di fuori dell’isola come mi è già capitato in altre occasioni».

Anche la Dott.ssa Mariangela Catuogno, curatrice della mostra, ha voluto parlare delle origini di questa esposizione: «Le nove opere di scultura che vedete sono tutte inedite perché finora eravamo abituati a vedere le classiche raffigurazioni di Felice, ovvero figure marine, corpi di donne, volti dell’Africa e croci come simbolo religioso. Questa volta, invece, l’artista si è cimentato in una nuova sfida, realizzando appunto dei cavalli sempre con lo stesso materiale che lo contraddistingue, le lastre di metallo riciclate. Felice ha lavorato molto sull’anatomia del cavallo, studiando dal vivo le forme e le particolarità di questo animale straordinario. Una volta realizzate le opere, abbiamo deciso di associare a ogni scultura il nome di un cavallo famoso della storia. Siamo partiti dai celebri cavalli di Achille, Xanthos e Balios per arrivare al cavallo di Napoleone Bonaparte, passando attraverso Bucefalo, Pegasoe l’immancabile cavallo di Troia. Il risultato è molto interessante perché ogni opera mette a nudo lo stato d’animo non solo del cavallo raffigurato, ma quello di ognuno di noi perché questo animale è una sorta di nostro alter ego. Nelle sculture di Felice Meo possiamo quindi leggere anche la storia dell’umanità con tutte le sue sfaccettature e indagare nella psiche degli esseri umani».

I fratelli Luca e Chris D’ambra, proprietari dei Giardini Ravino, hanno voluto testimoniare la bontà dell’iniziativa. Il primo, in particolare, ha affermato: «Questa mostra è la dimostrazione che i Giardini Ravino intendono dare spazio all’arte isolana perché è nel nostro spirito promuovere attività culturali e Felice Meo è oggi una delle più interessanti proposte artistiche del panorama ischitano, e non solo. L’esposizione per noi rappresenta un nuovo punto di partenza dopo il Covid che ci ha tenuto lontano per molto tempo. È stato fatto un bel lavoro anche con la Dott.ssa Mariangela Catuogno che da quest’anno è la responsabile delle iniziative culturali dei Giardini Ravino dopo la compianta Elettra Carletti che ricordiamo qui con grande piacere e commozione». Chris D’Ambra, invece, ha puntato l’attenzione sui criteri alla base dell’evento: «Oggi inauguriamo non solo la bellissima mostra di Felice Meo, ma anche questo nuovo spazio espositivo all’aperto che ci veniva richiesto da tempo. Si adatta perfettamente a tutti gli artisti che realizzano opere di scultura, mentre per quelli che si occupano di pittura c’è la storica saletta Moby Dick. Spero che la nostra idea possa riscuotere successo perché l’obiettivo è sempre quello di creare un felice connubio tra arte e bellezza naturale». La mostra Hippoi resterà aperta fino al 30 settembre, rispettando gli orari di apertura dei Giardini Ravino. 

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