LE OPINIONI

IL COMMENTO Coppa di Nestore, nessuno scippo: Ischia si offre al mondo

Con un pizzico di giustificata, quanto scontata, fantasia, alcuni organi di stampa l’hanno ribattezzata la “Coppa della discordia”. In effetti la più famosa al mondo, tra le antiche tazze decorate, appartenente al patrimonio culturale e storico dell’isola d’Ischia, è da giorni al centro di una vera e propria querelle. La questione è nota a tutti ma è bene fare un breve riassunto di quanto accaduto. La coppa di Nestore, ritrovata nella necropoli di San Montano ad Ischia e considerato uno dei più antichi documenti di scrittura alfabetica greca, è stata prelevata nei giorni scorsi dalla sua sede storica, nel comune di Lacco Ameno, per essere trasferita presso il museo all’interno del castello aragonese di Baia a Bacoli, dove resterà in esposizione fino alla fine di giugno. Una decisione che ha fatto storcere il naso, in particolare, al sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale in aperta polemica con la Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Città Metropolitana di Napoli. E fin qui la ricostruzione del caso. Proviamo invece adesso ad analizzare la questione, senza farci prendere da campanilismi di parte. Siamo così sicuri che il pellegrinaggio della Coppa di Nestore sulla terra ferma, rappresenti una penalizzazione per Ischia? Forse non è proprio così. Perché se è vero che sono tantissimi i visitatori del museo archeologico di Pithecusae, che ogni anno ammirano il prezioso reperto, è altrettanto vero che tantissimi turisti (e anche molti napoletani), ne ignorano totalmente l’esistenza e la storia. E non sempre chi promuove vacanze e soggiorni ad Ischia mette in risalto, al di là delle bellezze naturali dell’isola, anche gli aspetti legati alla cultura e alla storia archeologica del territorio. Ecco perché il trasferimento della Coppa a Bacoli, potrebbe addirittura risultare un vantaggio per Ischia.

Chi non è mai stato sull’isola e si dovesse imbattere nel prezioso reperto, potrebbe incuriosirsi a tal punto da programmare una vacanza sull’isola verde, per visitare quel museo dal quale la coppa proviene. Un ritorno di immagine non trascurabile, che rende meno grave ”l’affronto” fatto agli isolani per uno “scippo” non gradito. L’esperienza, se vissuta con minore spirito polemico e maggiore lungimiranza, potrebbe anche indurre a immaginare in futuro una sorta di viaggio itinerante della Coppa di Nestore. In fin dei conti accade anche con i grandi dipinti e le collezioni d’arte, che viaggiano nei musei di tutto il mondo e portano con sé non solo il proprio valore ma anche quello delle realtà territoriali dai quali provengono. E così Ischia si apre al mondo, senza pensare che si tratti di azioni scorrette o truffaldine ma solo il desiderio di conoscenza, la sete di cultura che per fortuna ancora alberga nell’animo di qualche persona. 

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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Francesco

Questa storia ha un solo nome:PROVINCIALISMO

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