LE OPINIONI

IL COMMENTO Da Atene a Pithecusa il valore della libertà

La Libertà è il valore supremo ed il primo principio per l’individuo, la persona, l’essere umano affinchè possa vivere una vita vera, piena, sovrana, autonoma e compiutamente realizzata. In una prima accezione la libertà è funzione dell’epoca storica; mentre da un punto di vista assoluto la libertà tende sì ad espandersi ma a tenere costanti i suoi caratteri fondamentali. La libertà ben presto è divenuta plurale e ne esistono cataloghi aperti in grado di includere sempre nuovi aspetti e significati o nuove dimensioni di essa. La libertà è armonia, equilibrio, isonomia, possibile possibilitato. Eppure le epoche connotano in modo particolare questo principio essenziale. “La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni” di Benjamin Constant pone una serie di questioni: “Paragonate ora a questa libertà quella degli antichi. Essa consisteva nell’esercitare collettivamente ma direttamente molte funzioni dell’intera sovranità, nel deliberare sulla piazza pubblica sulla guerra e sulla pace, nel concludere con gli stranieri i trattati di alleanza, nel votare le leggi, nel pronunciare i giudizi; nell’esaminare i conti, la gestione dei magistrati, nel farli comparire dinanzi a tutto il popolo, nel metterli sotto accusa, nel condannarli o assolverli. Ma se questo era ciò che gli antichi chiamavano libertà, essi ritenevano compatibile con questa libertà collettiva l’assoggettamento completo dell’individuo all’autorità dell’insieme. Non trovate presso di loro alcuno dei godimenti che abbiamo visto far parte della libertà dei moderni. Tutte le azioni private sono sottoposte a una sorveglianza severa. Nulla è accordato all’indipendenza individuale né sotto il profilo delle opinioni, né sotto quello dell’industria, né soprattutto sotto il profilo della religione. La facoltà di scegliere il proprio culto, facoltà che noi consideriamo come uno dei nostri più preziosi diritti, sarebbe sembrata agli antichi un crimine e un sacrilegio. Nelle cose che a noi sembrano più utili l’autorità del corpo sociale si interpone e impaccia la volontà degli individui. Terpandro non può a Sparta aggiungere una corda alla sua lira senza che gli efori si sdegnino. L’autorità si intromette anche nelle relazioni più intime. Il giovane spartano non può visitare liberamente la sua sposa. A Roma i censori penetrano con occhio scrutatore al l’interno delle famiglie. Le leggi regolano i costumi e poiché i costumi concernono tutto non v’è nulla che le leggi non regolino. Così presso gli antichi l’individuo, sovrano quasi abitualmente negli affari pubblici, è schiavo in tutti i suoi rapporti privati.

Come cittadino egli decide della pace e della guerra; come privato è limitato, osservato, represso in tutti i suoi movimenti; come parte del corpo collettivo interroga, destituisce, condanna, spoglia, esilia, manda a morte i suoi magistrati o i suoi superiori; come sottoposto al corpo collettivo può a sua volta essere privato della sua condizione, spogliato delle sue dignità, bandito, messo a morte dalla volontà discrezionale dell’insieme di cui fa parte. Presso i moderni, al contrario, l’individuo, indipendente nella sua vita privata, persino negli Stati più liberi non è sovrano che in apparenza. La sua sovranità è limitata, quasi sempre sospesa; e se, a epoche fisse ma rare nelle quali è pur sempre circondato da precauzioni e ostacoli, esercita questa sovranità, non lo fa che per abdicare.”. La storia dell’uomo anzi dell’umanità non è lineare e rettilinea ma appare ricorsiva, ascensionale, elicoidale verso nuovi orizzonti e nuovi assetti. Sicchè le rivoluzioni e i moti sembrano effetto e causa del pensiero e delle ideologie. La Rivoluzione Francese del 1789, la Rivoluzione Americana tra il 1765 e 1783, la Rivoluzione Russa del 1917, ma anche quella Maoista in Cina e persino la Rivoluzione Fascista del 1922 preceduti dai moti liberali del 1821 e così via fino a percorsi nazionali come i mille, l’Italia Unita,il Risorgimento, recano spunti e contenuti molteplici e diversi ma insieme intaccano l’ancient regime; e disegnano articolazioni nuove della società facendo emergere ceti e classi borghesi, caste militari, gruppi economici che assumono centralità e protagonismo soppiantando le vecchie liturgie e i vecchi ordini sociali. Tagore ha scritto versi illuminati sula libertà: “Dove la mente non conosce paura e la testa si tiene alta, dove il sapere è libero, a tutti, dove il mondo non è chiuso dalle pareti di una casa, dove la mente è a Te indirizzata, verso pensieri e azioni sempre più grandi, sotto questo cielo di libertà, Padre mio, fa’ che il mio popolo si desti.” Ma a noi isolani viventi ai bordi del mare può essere indirizzata questa straordinaria poesia di Baudelaire: “Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio: contempli l’anima tua nell’infinito srotolarsi della tua onda, e il tuo spirito è un abisso non meno amaro. Ti diletti a tuffarti nel seno della tua immagine; l’abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuore si distrae talvolta dal proprio battito al fragor di quel lamento indomabile e selvaggio. Entrambi siete tenebrosi e discreti: uomo, nessuno ha sondato il fondo dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue intime ricchezze: tanto gelosamente serbate i vostri segreti! E tuttavia da secoli innumerevoli vi fate guerra senza pietà nè rimorsi, tanto amate la strage e la morte, o lottatori eterni, o fratelli inseparabili!” Oltre i poemi va letta una opera fondamentale, quel saggio Sulla Libertà di John Stuart Mill che ha lumeggiato i pensieri di tante generazioni. Ugualmente va meditato un testo di Isaiah Berlin, i suoi 4 saggi sulla libertà davvero utilissimi per la comprensione del concetto di libertà. La prima forte definizione di libertà è quella dell’affrancamento dalla schiavitù. Indi la libertà di agire e di pensare. Infine la libertà dal bisogno, dalla privazione, dalla costrizione. In fondo la libertà è un trovarsi in uno stato di agibilità e di possibilità rispetto a vincoli, limiti, divieti. Il catalogo dei diritti di libertà e ampio ma proprio quando esso si dilata e sembra includerne una miriade ecco che i momenti eccezionali come pandemie o disordini vanno a comprimere e negare anche il nucleo indissolubile delle libertà come quella di movimento, di circolazione, di commercio e di lavoro. Un fatto assai grave che vulnera la Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dell’Onu. La libertà si interseca ai giorni nostri con i Diritti Umani: “I Diritti Umani sono i diritti inalienabili dell’uomo, ossia i diritti che devono essere riconosciuti ad ogni persona per il solo fatto di appartenere al genere umano, indipendentemente dalle origini, appartenenze o luoghi ove la persona stessa si trova.”

“I Diritti Umani, difatti, altro non sono che l’insieme dei diritti fondamentali dell’essere umano. Ciò posto, una frequente domanda è la seguente: i Diritti Umani sono stati concepiti da qualcuno (e, se sì, da chi) o meramente riconosciuti perché sempre esistiti? Invero, non vi è ancora una risposta unanime dal mondo del Diritto: da un lato, vi è la dottrina – di matrice giusnaturalistica – che ritiene i Diritti umani essere diritti naturali, ossia spettanti all’uomo in quanto individuo, per cui lo Stato – la cui sovranità è perciò naturalmente limitata – può e deve unicamente riconoscerli; dall’atro, invece, vi è la dottrina che sostanzia tali diritti in diritti soggettivi concepiti in capo agli individui dallo Stato, quale esercizio della sua sovranità, la quale viene autolimitata per scelta dello Stato stesso.” (Lucia Galletta in Altalex).

Libertà è genoma dell’Uomo ho scritto. E nel mio “uomo rete sistema” edito da Imagaenaria (2005) unisco poesia e ragione nel sostenere che “libertà è respiro di aria pura, sorso d’acqua limpida, qualità del cibo, serenità di vita, aspettativa di vita, attesa futura di progresso, capacità di amore, ascolto, dono, si e no. Libertà è abbondanza di carta e penna, libro, pensiero, azione. Libertà è diritto al lavoro, alla casa, alla costruzione della famiglia e alla nascita, educazione e istruzione dei figli, alla conoscenza. Libertà è dissenso entro le mura della pacifica convivenza. Libertà è espressione senza limiti del pensiero con ogni mezzo. Libertà è tutela di ogni credo religioso e spirituale. Libertà è diritto di associazione e di cooperazione. Libertà è impero del forse e non mai del mai. Libertà è equilibrio dello squilibrio e possibilità dello squilibrio istantaneo dell’equilibrio. Libertà è volo altissimo dell’idea per riflettere i traguardi potenziali più elevati nella giustizia e solidarietà umana. Libertà è sostegno a chi cade, è braccio teso a chi vacilla, è potenza a chi è debole, è farmaco al malato, è ricovero al viandante o aiuto al bisognoso, è dolcezza a chi assapora amaro ed amarezza a chi annega nel dolce senza titolo.

Nel VII Capitolo della sua Odissea (il prosieguo immaginario dell’opera di Omero) Nikos Kazantzakis tratta della libertà sognata quando non posseduta. “Così la notte con le sue reti passa sopra il mondo, adesca dolcemente le teste, nutre le speranze e ciò che il giorno uggioso ci rifiuta, lei lo porta come dono avvolto nelle foglie verdi del sonno”. L’ala fresca della libertà scrive Kazantzakis; e ancora aggiunge “ La vita è un ricamo rosso sulla veste della notte.” Mi piace segnalarvi alcune brevi definizioni ulteriori tratte da “Uomo rete sistema”:Libertà è Primo motore, Padre e Madre dell’Uomo, biblioteca, cristallo noetico (XXX). Libertà è applauso e dissenso. Libertà è timpano e coro. Libertà è vociare caotico e sacro silenzio. Libertà è aria dei boschi e sale del mare, fragore del tuono e maestosità dei ghiacci (XXXI). Libertà è esplorazione di ogni cammino della possibilità sotto il sole della ragione (XXXIV). Libertà è poesia e liturgia insieme a dubbio e ricerca (XXXV). Libertà è fondazione di civiltà (XXXVI). E’ sorriso di bimbi, è pane spezzato e distribuito, è sinfonia di perfezione: la Libertà (XXXVII). La Libertà è Uno, è Infinito, è Individuo, è Comunità, è Molecola, è Rete, è Ciclo, è Inizio, è Comunicazione, è Condivisione, è Velocità (XXXVIII). Libertà è il Luogo della Noesis, Idea delle Idee, Angelo che annuncia la Verità.

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