LE OPINIONI

Il commento Gli errori letali di Ignazio Barbieri

Ha fatto un’ “Opa” sul suo gruppo di maggioranza sbagliando completamente il «come», gli altri errori sono venuti a catena. E lui lo sa bene

Di Francesco di Meglio

Sono tutti bravi a spiegare il successo o la sconfitta il giorno dopo. Molto più difficile è capire in anticipo l’inizio del declino il giorno prima.
Sia chiaro, Ignazio Barbieri ha “vendemmiato” a queste elezioni, raccogliendo per inerzia i frutti degli sforzi del passato con ben 450 voti.
Ignazio è un fuoriclasse nel dominare la scena politica ma stavolta ha fatto tanti, ma tanti errori e lui lo sa bene.

Stavolta il popolare Ignazio è stato travolto dal mare in tempesta da lui stesso alzato a causa delle sue tattiche e delle sue strategie sbagliate.

Gli errori a catena di Ignazio

Sbagliando completamente il «come», gli altri errori sono venuti a catena. Ha pensato che sarebbe bastato trasferire la sua persona in un’altra coalizione e il gioco era fatto e i voti venivano trasferiti, senza mai rendersi conto che stava superando quel limite invisibile oltre il quale finisce il successo e comincia la sconfitta. Ha pensato di poter convincere i vari Silvitelli, Senese e company a passare con Giosi Ferrandino prima e Arnaldo dopo, ma non c’è riuscito.

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E’ andato a cercare consensi nella direzione sbagliata, pensando di raccoglierli a destra, tra gli orfani di Giovan Battista Castagna e a sinistra, tra gli elettori di Arnaldo e Giosi Ferrandino ma non c’è riuscito. Ha sottovalutato la portata del “fenomeno Castagna”. Per quale ragione? Forse per una forma di sopravvalutazione delle sue capacità.

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Ai suoi elettori pensava di poter spiegare la sua verità. Ha dato per scontato che il suo racconto sarebbe stato accolto da tutti; ma non è andata così. E lui lo sa bene e condivide pienamente questa analisi. Ma non lo può dire. Ora è il momento di fare mea culpa.

Un altro errore di Ignazio è stato quello di unirsi con una lista, quella di Arnaldo Ferrandino, che se avesse vinto, si sarebbe dimostrata una maggioranza «contro natura» che «naturalmente» non si sarebbe mai tenuta in piedi. E anche questo Ignazio lo sa.

La lezione di Giovan Battista

La forza di Giovan Battista Castagna è stata quella di non tradire nessuno, di fare gruppo, di coinvolgere sempre e di far convogliare tutti su di lui. E’ ci è riuscito. Da ieri è ancora lui il sindaco di Casamicciola per volontà del suo popolo.

La domanda sorge spontanea. Se Ignazio ha aumentato le sue preferenze pur perdendo una fetta di elettorato rimasta fedele a GB Castagna, che “botto” avrebbe fatto se fosse rimasto al suo posto? Noi pensiamo che sicuramente sarebbe stato il primo degli eletti.
 

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