LE OPINIONI

IL COMMENTO Il curioso caso dei Maronti

DI ANTIMO PUCA

PEPPINO – “…con questa…”

TOTO’ – “Veníamo noi con questa mia a dirvi…”

TOTO “… che… scusate se sono poche, ma settecento milalire… punto e virgola… noi… noi ci fanno, specie che questanno…”. Una parola: “questanno”. “… C’è stato una GRANDE MORIA DELLE VACCHE, come voi ben sapete”… Punto.

TOTO’ – Due punti! Ma sì, fai vedere che abbondiamo! Abbondandis in abbondandum! Questa moneta servono… questa moneta servono… questa moneta servono a che voi vi consolate…”. Oh, scrivi presto!

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TOTO’ – “… dai dispiacere… dai dispiacere che avreta… che avreta… A-vre-ta”. Eh già, è femmina: femminile. “Che avreta perché…”

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Il Comune di Barano ha emesso un’ordinanza riguardante il ripascimento/ rimodellemento dell’arenile della baia Maronti che sarebbe dovuta partire dal 31 luglio e coinvolgente tutto il mese di agosto. Tale ordinanza, che assume le sembianze di una lettera dei fratelli Caponi, impone ai titolari delle concessioni di tenere sgombero L’arenile da lettini, ombrelloni ed altre installazioni. Nei tratti interessati sono interdetti l’accesso, lo stazionamento e la balneazione. Il Comune, con la delibera che vieta il rimessaggio all’interno delle strutture, cambia le regole a partita in corso, creando disagi agli operatori. Con contratti già stipulati, è ingiusto continuare a mettere in difficoltà chi crea lavoro e indotto per tutto il territorio. 

Le strutture ricettive segnalano mancate prenotazioni e disdette. È comprensibile che i turisti abbiano timori che rischiano di arrecare ulteriori danni all’economia. Turisti impossibilitati a prenotare in loco per inefficienze no confort e costretti a tornare sui loro passi, nonostante inviti e suggerimenti di ogni sorta da parte dei ricettori sia via web che in loco. Un completo disastro. Esercenti ed imprenditori dovrebbero chiedere all’amministrazione comunale che l’esecuzione di questo tipo di attività venga concordata con tutto il settore recettivo-turistico e balneare non potendosi prescindere, durante lo svolgimento di simili opere, dall’interferire sulla qualità dell’accoglienza turistica. I pesanti disagi che si originano richiederebbero le scuse pubbliche e immediate da parte dell’amministrazione comunale, tenuto anche conto del chiaro ritorno economico derivante dalla TASSA DI SOGGIORNO che tutti i turisti contribuiscono a corrispondere pur a fronte del turbato soggiorno. La posta in palio è alta. C’è in ballo la sopravvivenza di imprese balneari soprattutto di medie e piccole dimensioni che operano sul litorale interessato. L’obiettivo dovrebbe essere arginare il fenomeno erosione Marina piuttosto che pregiudicare la ricettività degli stabilimenti balneari in piena stagione turistica. Il turismo balneare è un settore che contribuisce in modo rilevante al Pil regionale su cui si ha il dovere di investire per garantire sviluppo, crescita e occupazione. Il litorale Maronti è un biglietto da visita di punta per la accoglienza turistica dell’intera isola e merita particolare considerazione.

PEPPINO – Troppa roba.

TOTO’ – E lascia fare. Che dica che noi siamo provinciali, che siamo tirati?

PEPPINO – Ma è troppo!

TOTO’ – “salutandovi indistintamente… salutandovi indistintamente…” Sbrigati! “Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi, che siamo noi”. Apri una parente. Apri una parente e dici: “che siamo noi, i fratelli Caponi”.

PEPPINO – “… cafoni…”

TOTO’ – Hai aperto la parente? Chiudila.

PEPPINO – Ecco fatto.

TOTO’ – Vuoi aggiungere qualcosa?

PEPPINO – Ma “senza nulla pretendere” non c’è più?

TOTO’ – No, basta “in data odierna”. Si capisce. Svelto, dai! Chiudi! Andiamo, presto!

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