LE OPINIONI

IL COMMENTO Le ambulanze a bordo dei traghetti e la possibile soluzione

Quanta confusione sotto il cielo…e sopra il mare! La Medmar e la Caremar, in osservanza a normative in vigore si rifiutano di imbarcare autoambulanze con ammalati a bordo, allora si mandano da Ischia lettere a Salvini, al Presidente della Repubblica Mattarella, a vari ministri, addirittura a Papa Francesco!  Perfino il Cudas sembra rassegnarsi a questa forma di pseudo democrazia querula e messianica, inconcludente e senza proposte!

Quelli che sarebbero i naturali interlocutori di un tavolo di lavoro concreto per la ricerca di una soluzione se ne stanno tranquilli ad osservare l’evolversi della situazione, che non evolverà se ci limiteremo a spedire lettere a indirizzi sbagliati. Intanto il Sindaco di Capri, Marino Lembo chiede l’intervento del Prefetto di Napoli e indice un tavolo di lavoro con i Sindaci di Anacapri, idola d’Ischia e Procida. E qui, quantomeno, c’è un aggiustamento di tiro. Cerchiamo di fare il punto della situazione e di lanciare qualche concreta proposta di soluzione del problema .Iniziamo dal fatto che l’isola d’Elba, più grande della nostra, ma con gli stessi problemi, ha smosso la questione esattamente due anni fa ( giugno 2017), quando Paolo Magagnini, Presidente Croce Verde e coordinatore Anpas si mobilitò col direttore della Blu Navy, Morace, con il dottor Savarese della Moby nonché Toremar e col direttore della Corsicaferries. I problemi lamentati erano gli stessi che lamentiamo per Ischia, Capri e Procida. Lì, all’Elba, la questione si trasferì tutta in una polemica tra compagnie di navigazione che si rinfacciavano l’adeguatezza o l’inadeguatezza delle navi, ritenute in molti casi obsolete e non attrezzate per una sufficiente aerazione dei locali garage. Aggiungiamo che alcune Capitanerie di Porto e alcune Compagnie di Navigazione, interessate alla questione del trasporto in ambulanze su navi Ro-RO, fanno circolare un “ Estratto delle norme che regolano il Servizio della Navigazione “che al cap. 25, 6° capoverso, così recita: “ Il comandante della nave traghetto, per le prerogative e le responsabilità attribuitegli dal Codice della Navigazione, ha insindacabile potere e dovere di disporre l’imbarco degli autoveicoli secondo equi criteri di precedenza che, a su unico giudizio, risultino atti a conseguire le migliori condizioni di stabilità statica e dinamica delle navi e, nel contempo, permettere un sicuro e rapido imbarco degli automezzi. Nel disporre quanto sopra, dovrà però, nei limiti del possibile, rispettare l’ordine di presentazione degli autoveicoli alla banchina, in modo da assicurare anche il trasporto del veicolo che si fosse presentato prima di quello chiamato a imbarcare per le ragioni su esposte. Sarà accordata la precedenza assoluta soltanto alle autoambulanze, ovvero ai similari mezzi di soccorso nonché a tutti i veicoli a cui sia stato rilasciato della Direzione Aziendale permesso limitato di precedenza”.

Al capoverso “ stivaggio e condizioni di trasporto di autoveicoli in genere” lettera H, recita: “ Divieto ai passeggeri, compresi gli autisti, di restare a bordo degli automezzi durante la traversata; gli utenti, dopo aver sistemato il veicolo nel settore indicato dall’equipaggio e provveduto agli obblighi di loro competenza. dovranno raggiungere i settori loro riservati dai quali potranno accedere alle rispettive vetture soltanto all’inizio delle operazioni di ormeggio al pontile di arrivo. Soltanto a bordo delle navi-traghetto che offrono insufficienti attrezzature per la ricezione dei passeggeri, sarà tollerato che nelle giornate invernali e in quelle piovose o,comunque perturbate, i passeggeri restino all’interno delle vetture durante la navigazione”. Stando così le cose, si possono definire due punti fermi: il Comandante dei traghetti, dà precedenza alle autoambulanze nell’imbarco sul traghetto. Secondo: l’allontanamento di autisti, ammalati ed equipe sanitaria non è inderogabile, atteso che in particolari circostanze di perturbazione, viene eccezionalmente consentita la permanenza a bordo dell’autoambulanza.

Pertanto può essere parimenti consentito, a discrezione del Comandante, la permanenza a bordo dell’ambulanza per assicurare all’ammalato di viaggiare nelle migliori condizioni di stabilità. Dov’è il maggior ostacolo per una lettura intelligente e flessibile delle norme in vigore ( decreto legislativo n.45 del 4/2/2000, che recepisce le norme internazionali SOLAS ( Safety Of Life At Sea), decreto legislativo n.28 del 22/ 2/2001 e decreto legislativo n.25 del 16/2/2018 che recepisce direttiva UE 2016/844)? Il maggior ostacolo è costituito da un’insufficiente areazione dei locali garage di molte navi. E ciò blocca il Comandante o l’ufficiale incaricato dal prendere decisioni autonome come l’art. 17.2 del Decreto 25 del 16/2/18 consentirebbe di fare: “ Il comandante o l’ufficiale incaricato devono assicurare che durante la navigazione nessun passeggero possa accedere ad un ponte RO-RO chiuso, senza l’autorizzazione del comandante o dell’ufficiale di bordo”, Ciò presuppone che in alcuni casi il comandante “ può autorizzare”! Ora, che il naviglio del golfo partenopeo abbia bisogno di un graduale rinnovamento è riconosciuto da tutti, ma sappiamo tutti che, realisticamente, ciò richiede tempi lunghi e l’eventuale adattamento di sale per convertirle in improvvisate infermerie non è soluzione preferibile alla permanenza in autoambulanza attrezzata. Quindi l’iter da percorrere non può che passare da una comune assunzione di responsabilità tra Comuni, ASL 2 Napoli nord, Guardia Costiera e Compagnie di Navigazione. Questo è l’unico tavolo concreto di concertazione. Collateralmente, devono essere investiti i parlamentari ( e qui chiamo in causa in primis il senatore locale Domenico De Siano) affinché si proponga con urgenza un emendamento alla Legge Quadro per lo sviluppo delle isole marine, lagunari e lacustri, contrassegnata A.C. 1285, primo firmatario il sen. Moronese, che consta di 24 articoli e che, fin dal 26/10/2018 è stata assegnata al vaglio della V Commissione Bilancio della Camera e alla VII Ambiente. Il suggerimento è quello di emendare l’art. 12 comma 2 che riguarda il Servizio 118, che recita: “ A tale istituto (118) si deve il coordinamento per i soccorsi ai pazienti acuti o critici, mediante la loro tempestiva collocazione in strutture idonee per la presa in carico, evitando in tal modo un ritardo- potenzialmente letale- nelle fasi del processo assistenziale, limitando il più possibile le attività secondarie di trasferimento”

Questo articolo andrebbe così emendato: “ In deroga a quanto previsto dal decreto legislativo n.45 del 4/2/2000, comma 17.2, del decreto legislativo n.28 del 22/2/2001, del decreto legislativo 16/2/2018 n.25, il comandante del traghetto o l’ufficiale incaricato può autorizzare l’imbarco di autoambulanze e consentire la permanenza ( durante la navigazione) sull’automezzo in garage, di autista, ammalato e operatore sanitario, previa presentazione di dichiarazione dell’ASL competente che l’ambulanza è in condizione autonoma di assicurare al paziente e all’equipe accompagnatrice, condizioni sufficienti di areazione, a prescindere dalla struttura della nave”. Non conosco le condizioni attuali delle autoambulanze attualmente in dotazione alla struttura ospedaliera o al trasporto disabili e alle varie Croci per il trasporto infermi. So, però che esistono moderne ambulanze, perfettamente rispondenti alla normativa EN 1789, il cui impianto di climatizzazione è particolarmente curato per ottenere un microclima ideale al comfort del paziente e degli operatori. Mi pare ovvio che i tempi di adeguamento tecnico delle autoambulanze alle esigenze normative e di sicurezza siano decisamente più brevi dell’adeguamento ( necessario) del naviglio in dotazione alle compagnie di trasporto marittimo. Ma, soprattutto, mi pare ovvio che i comandanti delle navi debbano avere, nelle more dell’approvazione della Legge Quadro per le isole minori ( emendata come da noi suggerito) vengano supportati e sollevati da un eccessivo carico di responsabilità individuale da Guardia Costiera, Asl 2 Napoli nord e Sindaci delle isole, per una comune assunzione di responsabilità, la quale richiede che l’inderogabile necessità dell’ammalato di essere trasferito in strutture adeguate della terraferma superi qualunque altra preoccupazione di sicurezza. Si siedano al tavolo delle decisioni gli interlocutori giusti, con urgenza, comune buon senso e senso di responsabilità collettiva!

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