LE OPINIONI

IL COMMENTO Le autonomie e i LEP sull’isola d’Ischia

DI LUIGI DELLA MONICA

LA 1ª Commissione Permanente (Affari Costituzionali, Affari della Presidenza del Consiglio e dell’Interno, Ordinamento Generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, Editoria, Digitalizzazione) ha comunicato alla Presidenza del Senato il 23 novembre 2023 il progetto di legge ad iniziativa dei Senatori Boccia, Camusso,Casini, Cottarelli, Delrio, Franceschini, Lorenzin, Malpezzi, Misiani, fra i più noti, per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. In diverse parti del testo presentato alla ramo alto del Parlamento italiano, si legge nella relazione accompagnatoria che il disegno di legge “subordina l’attribuzione di ulteriori funzioni nelle materieo ambiti di materie riferibili ai diritti civili e sociali che debbono esseregarantiti su tutto il territorio nazionale alla determinazione dei relativi livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e costi e fabbisogni standard”. All’art. 1 la finalità del provvedimento consiste “nel rispetto dell’unità nazionale e al fine di rimuovere discriminazioni e disparità di accesso ai servizi essenziali sul territorio, nel rispettoaltresìdei princìpi di unità giuridica ed economica, di coesione economica, sociale eterritoriale, anche con riferimento all’insularità, nonché dei princìpi diindivisibilità e autonomia e in attuazione del principio di decentramento amministrativo – prosegue ancora il testo – ottenere livelli essenziali delle prestazioniconcernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti equamentesu tutto ilterritorio nazionale, ai sensi dell’articolo117, secondo comma, lettera m), e nel rispetto dei princìpi sanciti dall’articolo 119della Costituzione.

Questa iniziativa legislativa, ha ricevuto già su “La Repubblica” il plauso del Prof. Sabino Cassese, che non ha bisogno di presentazioni, il quale ha segnalato un’opportunità anche per il Sud, sottolineando che regioni come Puglia, Calabria e Campania potrebbero beneficiarne; cita il caso del Lazio durante la pandemia, evidenziando come l’efficienza della sua sanità abbia superato quella di Lombardia. Secondo lui, se le regioni meridionali sono capaci di sfruttare le risorse a loro disposizione, potrebbero competere efficacemente. Tuttavia, sottolinea che ciò dipenderà dalla loro capacità di utilizzare queste risorse, un problema che persiste dall’unità d’Italia”. Inchinandoci ai burocrati ed ai professori che hanno dominato, pardon governato, l’Italia per circa 80 anni mi sovviene se questa sia l’occasione di accantonare una volta e per sempre, il divario strutturale Nord-Sud. L’insieme delle norme previste dall’architrave di questo nuovo disegno legislativo apre scenari immensi di crescita e miglioramento delle condizioni di vita all’interno del territorio delle piccole isole italiane, Ischia compresa e capofila per densità demografica. La condizione operativa, il meccanismo procedurale prevede una istanza di autonomia in seno alla Conferenza permanente Stato-Regioni, al fine di trattenere una parte cospicua del gettito fiscale raccolto in dato territorio, isolano appunto, con vincolo di destinazione a raggiungere gli standard c.d. di livelli essenziali delle prestazioni LEP. A tal proposito, mi perdoneranno i noti commentatori nemici della filosofia, ma una ovvia riflessione sovviene allo studioso, anche non addetto ai lavori: a cosa giova tutto ciò? Non si complicano i meccanismi di finanza locale? Analizziamo il caso delle nostre isole campane, ma tale discorso è applicabile alle pontine, come anche alle Eolie.

La Regione Campania dovrebbe presentare richiesta di risorse finanziarie dello Stato centrale romano da destinare ai LEP sull’isola d’Ischia, ad esempio in materia di sanità: si dovrebbe erogare un servizio polispecialistico, ovvero un polo oncologico in mezzo al mare, per fare ciò i nostri referenti politici di Palazzo Santa Lucia dovrebbero battere il pugno sui tavoli di Roma, per chiedere maggiori fondi pubblici centrali all’Asl Na2Nord, oppure all’AORN “A. Rizzoli”. Abiuriamo per un attimo la filosofia e pensiamo ai problemi spiccioli di questi giorni. Il primo ostacolo geomorfologico alla equipollenza dello standard di servizi pubblici essenziali, fra cui guarda caso si parla, tra l’altro solo di giustizia di pace, ma non di quella togata, è il collegamento marittimo, il mezzo nautico che metta in relazione personale con la struttura ubicata sull’isola. La nostra Europa, madre di tutti i beni possibili dei giorni nostri, vieta alle società di armamento di ricevere aiuti di Stato: ci sono fiumi di raccomandanzioni, direttive, sanzioni e sentenze di maternità della Comunità Europea, che hanno sanzionato i finanziamenti pubblici a questo settore. Conseguenza, abbiamo naviglio della ex azienda regionale risalente a circa 45 anni fa, mentre le società nate sempre come private non riescono ad ampliare il loro parco mezzi. Lunedì 15 gennaio 2024 e non 1974, un aliscafo in partenza da Napoli Beverello, il quale trasportava anche personale qualificato medico per l’ASL o per il Rizzoli ha arrestato la sua corsa a Procida per problemi tecnici, fatto ritorno a Napoli e trasbordato i passeggeri diretti ad Ischia nuovamente da Beverello verso Ischia: orario di arrivo dei lavoratori circa le 12.00 su porto d’Ischia. L’evento narrato non ha bisogno di commenti.

Se questi soggetti erogatori di LEP volessero stanziarsi sull’isola d’Ischia, ad esempio, iniziano le note dolenti e disfoniche: si sentono dire dagli aspiranti padroni di casa che per giugno fino a metà settembre devono liberare l’alloggio, per fare posto ai fitti estivi maggiormente appetibili; di contro, non esistono strutture dedicate e\o convenzionate con le Aziende di riferimento, le quali come dissi qualche tempo fa, non si curano nemmeno di aumentare gli stipendi a coloro che scelgono di affittare una casa ad Ischia, i fortunati che ricevono una proposta di locazione da registrarsi al Fisco, ovvero di sapere che Napoli città e Pozzuoli sono mondi fra loro scollegati, in fatto di abbonamenti per i pendolari. Cari lettori, il commento a tutto questo bagaglio di nozioni filosofiche, forse che vengono appellate in tal guisa per non dire che sono verità scomode, si sintetizza nella necessità di avere le idee chiare prima di tutto sull’isola per capire cosa fare per migliorare la vita concreta sul territorio e prospettare soluzioni al potere centrale. Se è vero, come è vero che anche Ischia possiede immobili confiscati alla mafia, bisogna inventariare tutto il plesso immobiliare e destinarlo a caserme, scuole, associazioni, ma anche alloggi per il personale destinato ai LEP (giustizia, sanità, istruzione). L’unico mezzo incisivo può consistere, a mio sommesso avviso, nel proporre ad esempio l’esenzione dall’IMU seconda casa per quei proprietari isolani che affittano regolarmente a magistrati, medici, infermieri, insegnanti, poliziotti ed altro personale del comparto pubblico, nell’ottica delle deroghe ai versamenti degli Enti Locali all’Erario.

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Naturalmente, la Regione Campania senza istanze in sede insulare, che possano quanto più possibile coordinarsi fra i sei Comuni dell’isola d’Ischia, ovvero i due Comuni della cugina Capri, provenienti dagli interlocutori istituzionali locali non sarà in grado di richiedere alcunchè in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel qual caso ci sia quel silenzio assordante che descrivevano i miei colleghi su questa testata, allora sarà il momento di Voi comuni cittadini che dovrete evitare di fare finta di niente, per non scomodare o squietare il signorotto di turno, che magari “se piglie collera si parl”. Cari isolani armiamoci del coraggio di parlare e stimolare i nostri referenti istituzionali, aiutiamoli costruttivamente senza criticare, ma rimbocchiamoci le maniche, perché Ischia, come Procida e tutte le isole italiane hanno diritto ai LEP, non dal futuro della nuova legge, ma dalla proclamazione della Costituzione Italiana avvenuta nel 1948!

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