CRONACAPRIMO PIANO

Aggredisce i poliziotti, condannato Antonio Buonomo

L’uomo, classe 1995, si è visto infliggere al termine del processo per direttissima celebrato presso il Tribunale di Napoli una condanna a otto mesi di reclusione: il giudice non lo ha rimesso in libertà ma ha disposto che sconti la pena agli arresti domiciliari. E presto la situazione dell’uomo potrebbe ulteriormente aggravarsi con ulteriori residui

Pochi minuti di follia che però sono costati davvero cari a un personaggio già noto alle forze dell’ordine, Antonio Buonomo, classe 1995. L’uomo è stato infatti condannato al termine del processo per direttissima – celebrato dal giudice del Tribunale di Napoli – alla pena di otto mesi di reclusione. Attenzione, però, perché l’imputato non ha ottenuto la remissione in libertà come spesso accade in casi del genere, ma si è visto infliggere gli arresti domiciliari dove dovrà scontare la sua condanna. Che tra l’altro potrebbe essere anche più lunga di quanto sancito in sede processuale visto che il Buonomo avrebbe nel suo “curriculum” ancora qualche residuo di pena frutto di precedenti conti regolati con la giustizia. Insomma, l’ischitano si è andato a cacciare in un bel guaio dopo essere stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re, che lo avevano ammanettato con le accuse di oltraggio, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

I fatti in questione si erano verificati intorno alle 14 all’esterno del Palasport Federica Taglialatela, in pratica non lontano dall’istituto Alberghiero “V. Telese” di Fondobosso. I poliziotti stavano effettuando una serie di servizi di controllo dopo aver ricevuto alcune segnalazioni inerenti un consumo “eccessivo” di stupefacenti da parte di alcuni studenti, che aveva destato allarme e preoccupazione. Per questo motivo i tutori dell’ordine procedevano al controllo di alcuni astanti che si trovavano proprio nei pressi dell’istituto scolastico. Tra questi anche il Buonomo, con precedenti specifici in materia di stupefacenti, al quale gli agenti chiedevano per quale motivo si trovasse in quel momento nel parcheggio del Palazzetto ottenendo una risposta tutt’altro che ortodossa: “Sono cazzi miei, sono qui e fumo con degli amici”. Un atteggiamento ostruzionistico proseguito anche quando gli è stato chiesto di esibire un documento di riconoscimento, che il 29enne ha dichiarato di non avere con sé, e anche quando gli veniva domandato di mostrare le tasche del giubbino per mostrarne l’eventuale contenuto e lo stesso dopo una serie di reticenze vuotava le predetta tasche e consegnava una piccola pietra che si rivelava essere sostanza stupefacente del tipo hashish, rinchiusa all’interno di un pezzo di cellophane. A quel punto il Buonomo veniva invitato a seguire i poliziotti in commissariato per redigere il verbale di identificazione ma a quel punto iniziava ad avere un atteggiamento di sfida verso gli agenti ai quali si rivolgeva con tono di minaccia dicendo tra l’altro: “Ma chi cazzo vi credete di essere, io non vengo proprio da nessuna parte, mi dovete arrestare per farmi venire con voi”. Il personale guidato dal vicequestore Re cercava ancora la strada della mediazione tentando di riportare alla calma Buonomo spiegandogli che la “trasferta” a via delle Terme serviva solo per le formalità di rito ma questi si avvicinava a un poliziotto spintonandolo in maniera provocatoria.

Il 29enne aveva dato in escandescenze contro i poliziotti che gli avevano chiesto i documenti durante un controllo nel parcheggio del Palasport di Ischia ed era stato arrestato: due gli agenti che sono stati medicati e refertati al Rizzoli

Non contento, Antonio Buonomo inziiava a colpire alle gambe ed alle braccia i poliziotti anche in maniera abbastanza violenta provando di liberarsi anche dalla loro presa nel momento in cui cercavano di bloccarlo. Un atteggiamento estremamente violento che peraltro si protraeva per diversi minuti, con una serie di gomitate, strattonate e altro attraverso le quali cercava di allontanarsi, operazione per fortuna non riuscita. Anche una volta condotto a forza nella macchina di servizio la furia di Buonomo non si placava al punto che continuava a tirare calci e pugni come un ossesso con l’intento di sfondare un vetro. Alla fine si arrivava a fatica presso gli uffici di via delle Terme dove l’uomo veniva identificato e dove nella circostanza si provvedeva anche a verificare il suo “cursus honorem” con la giustizia caratterizzato da numerosi precedenti. Tutto questo, naturalmente, mentre gli agenti vittime delle sue intemperanze erano costretti a recarsi presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno per farsi medicare le ferite riportate, fortunatamente giudicate guaribili in pochi giorni e non preoccupanti.

Dell’accaduto veniva portato a conoscenza il sostituto procuratore di turno nella persona della dott.ssa Ida Teresi, che ha disposto che Antonio Buonomo fosse condotto presso la sua abitazione con misura precautelare per essere poi giudicato con il rito per direttissima l’indomani mattina dopo essere stato prelevato di buon mattino. L’uomo, che ha nominato nella circostanza come difensore di fiducia l’avvocato Mario Auriemma del Foro di Napoli, è stato poi condannato facendo ritorno nella sua abitazione. Dove adesso, però, rischia davvero di rimanere per un bel pezzo.

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