LE OPINIONI

IL COMMENTO Ma fosse stato il munaciello?

A pochi giorni dalla storica firma in cui il Pio Monte della Misericordia diventerà di proprietà pubblica, mentre cercavano di spostare un rimorchio parcheggiato all’interno della struttura con una pala meccanica, si è mosso ed ha percorso non si sa come in maniera quasi precisa tutta la strada che si collega alla statale finendo nella ringhiera di ferro che costeggia il mare. Il vero miracolo è che non ha ucciso nessuno, ma come possa essere accaduto è il vero mistero. Fosse stato guidato dal munaciello? Avrebbero detto sicuramente i nostri nonni. Dopo il terremoto a Casamicciola del 28 luglio del 1883 che rase al suolo il paese, con 2013 morti accertati tra cui tanti turisti, ha aleggiato tra i fattarielli paesani, racconti tramandati dove i protagonisti erano i munacielli, ovvero degli spiritelli della credenza popolare. Il Munaciello in napoletano significa piccolo monaco, è una figura per lo più temuta dal popolo.

È rappresentato come un uomo di bassa statura che indossa un saio da monaco e delle fibbie argentate sulle scarpe. Si tratta di uno spiritello dispettoso che può portare sia fortuna che sventura. Considerato un esperto delle vie sotterranee della città, le attraversa per presentarsi nelle case dei mal capitati In realtà lo spiritello manifesterebbe antipatia, nascondendo oggetti preziosi e rompendo stoviglie, oppure simpatia, lasciando in giro soldi e monete. Per l’accaduto di qualche giorno fa’, lo spiritello si è vestito da vigile e ha guidato con perfezione l’uscita del rimorchio lungo tutto il suo tragitto, fino a rovinarsi sull’inferriata del lungomare e precipitare sulla scogliera. Ma il vero miracolo a cui abbiamo assistito è che non “ è successo Casamicciola “. Un’espressione che si usava parecchio in seguito al terremoto che per l’appunto distrusse la cittadina termale. Sostantivo femminile che troviamo anche nel l’enciclopedia Treccani e che sta a significare, rovina, confusione, disordine. Ma ritornando al Pio Monte della Misericordia ma sapete com’è nato? “Fu al principio del seicento che un gruppo di nobili napoletani si riunì per fondare una Confraternita.  alla quale diede il nome di «Monte della Misericordia», destinata ad uno sviluppo senza paragone ed anche non poco importante per la vita balneare dell’isola d’Ischia. Secondo la tradizione un pick-nick, organizzato nell’anno 1601 in un giardino di Posillipo, avrebbe dato il primo impulso alla sua fondazione: ciascun componente di una compagnia di nobili doveva contribuire alla piccola festa campestre, ma il giorno stabilito pioveva a dirotto; il giorno seguente era venerdi, e i nobili, non volendo mangiare le pietanze di carne già preparate stabilirono di portare tutto ai poveri dell’Ospedale degli Incurabili. Alcuni dei cavalieri vi andarono di persona e furono talmente impressionati dalla gioia e dalla gratitudine di quei poveri ammalati, che decisero di ripetere la visita anche il venerdì successivo.

Comunque è certo che, in quell’anno, sette nobili napoletani cominciarono ad andare, ogni venerdì, al detto Ospedale per portare cibi e rinfreschi ai poveri e per confortarli, nello stesso tempo, spiritualmente. Oltre a ciò stabilirono che uno di loro ogni mese andasse per la Città raccogliendo elemosine.” Successivamente, “ Lo stemma che scelse il « Monte » mostra sette colline che fermano un monte sovrastato dalla Croce. Su cinque di queste colline si leggono le lettere FA E O G, come abbreviazione del motto prescelto Fluunt ad eum omnes gentes, che si leggeva una volta anche sull’ingresso dell’ospizio a Casamicciola. Per quanto graziosa sia la storiella del pick-nick guastata dalla pioggia, questo movimento altruistico, naturalmente, ha delle radici più profonde. Se vediamo, al principio del Seicento, nobili questuari per le strade di Napoli e sacrificarsi per i più poveri dei poveri; conseguenza del movimento spirituale che si propagò per tutta l’Europa verso la fine del Cinquecento.” Si pensò allora di beneficiare Casamicciola con un’opera maestosa. “Era il 19 gennaio 1604, allorchè Carlo Caracciolo, come Governatore dell’opera degli infermi, fece tale proposta e si incaricò nella stessa seduta, Cesare Sersale di studiare sul posto tutte le relative circostanze, Accompagnato da Carlo Caracciolo e Giambattista Severini, da medici, architetti e muratori si recò ad Ischia, dove la Commissione si convinse che il posto migliore per una tale costruzione fosse un terreno di fronte alle sorgenti del Gurgitello, situato sotto una certa Casa Barbieri. La Consulta consentì a questa proposta e stabili’ cosi, per quasi 280 anni, il posto di questo importante stabilimento, che poi il terremoto del 1883 ridusse ad un cumulo di rovine”. Dopo il terremoto che sconvolse il volto di Casamicciola e spazzò via la favola del paese ridente, il Pio Monte della Misericordia fu ricostruito, nel 1895, anche in segno di rinascita per la cittadina termale ed ha funzionato perfettamente fino al 1973, fino a cadere nel profondo degrado che continua purtroppo a dare spettacolo. Un filo invisibile dal 1604 ad oggi ripercorre lo scopo per cui è stato fondato il  Pio Monte della Misericordia, con il principio di dare sollievo, ho ricercato questi scritti, di Paolo Buchner “ Il termalismo sociale a Casamicciola agli albori del seicento “, pubblicati nel primo volume di “ Ricerche Contributi e Memorie” del Centro di Studi su l’isola d’Ischia. È giunta l’ora di vederlo rifiorire e di dare un po’ di serenità e di pace a tante famiglie che per forza maggiore hanno dovuto sradicare le loro radici, e perdere ogni riferimento di appartenenza, il Pio Monte della Misericordia saprà accoglierle, saprà consolarle e non spezzerà mai quel filo invisibile nato da un pic-nic di tanti anni fa.

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