LE OPINIONI

IL COMMENTO Mettere al bando i coriandoli di plastica

DI ANTIMO PUCA

Dispersi nell’ambiente. Difficili da recuperare. Facili da dimenticare. I coriandoli di plastica sono ancora molto utilizzati durante manifestazioni pubbliche come la sesta tappa dell’edizione 2023 di Banca Generali “Un Campione per Amico” che hanno come protagonisti i bambini. Ischia ponte si è preparata ad accogliere quattro grandi campioni dello sport italiano: Adriano Panatta, Andrea Lucchetta, Ciccio Graziani e Martín Leandro Castrogiovanni. Oltre 500 bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’isola hanno affollato le strade lanciando manciate di piccoli dischetti colorati. Tuttavia, anche nel divertimento, hanno dimenticato di prestare attenzione all’impatto ambientale, sceglierne cioè una versione sostenibile. I coriandoli esistono anche in veste non biodegradabile, realizzati a partire da scarti di materie plastiche. Un vero e proprio schiaffo all’ecologia, considerato che per loro natura i coriandoli una volta lanciati finiscono inevitabilmente dispersi nell’ambiente e a causa della loro dimensione ridottissima risultano anche molto difficili da recuperare. Senza contare che spesso vengono addirittura sparati con degli appositi “cannoni” monouso che producono anch’essi rifiuti superflui. Forse quello che sperava il Comune è che la pulizia dei coriandoli la farà l’acqua alta? Comodo e inquinante! Vogliono il mare pulito ed intanto organizzano manifestazioni senza tutelare la più importante fonte di economia e sostentamento locale che è, per l’appunto, il nostro mare. Coriandoli di plastica indistruttibili che nessuno è venuto a pulire. Forse aspettano l’acqua alta del canalone per le pulizia? Intanto ci vorranno centinaia di anni affinché questa plastica colorata si disintegri. 

Per porre un freno a questo tipo di inquinamento, ormai evitabile con un minimo di buon senso, anche il WWF ha evidenziato il fatto che i coriandoli di plastica non sono biodegradabili e quindi non posso essere lasciati a terra, ma risultano anche difficilissimi da raccogliere con strumenti economici e da differenziare in modo efficace, oltre a rappresentare fonte certa di microplastiche ed essere talmente piccoli da sfuggire almeno in parte in qualche tombino o canale per poi arrivare al mare. L’associazione ambientalista ha sottolineato l’importanza di intervenire alla radice e non ex post attraverso azioni di pulizia condotte magari da volontari. Tutti i Comuni dovrebbero infatti adoperarsi affinché sul loro territorio una festa sia all’insegna del divertimento ma senza danneggiare nessuno, ambiente compreso. A questo proposito ci sono Comuni italiani che hanno vietato con una Ordinanza l’utilizzo dei coriandoli e stelle filanti in plastica, ma anche cannoni spara coriandoli, e altri oggetti potenzialmente nocivi per l’ambiente su tutto il territorio Comunale, in particolare nel centro storico, ponendosi così un passo avanti. Considerata la posizione e il ruolo dell’acqua nell’equilibrio dell’isola, risulta fondamentale salvaguardare i canali e quindi il mare dall’inquinamento derivante da festeggiamenti e manifestazioni organizzati nel corso degli eventi più frequentati e caotici.

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