LE OPINIONI

IL COMMENTO Proposte “shock” per far risorgere Ischia

di Mimmo Barra

Il mio primo pensiero in questo periodo natalizio va alle vittime della tragedia di Casamicciola e ai loro familiari. Un dramma che riguarda tutta l’isola e si riflette su equilibri precari caratterizzanti un territorio che purtroppo ha sempre focalizzato la propria attenzione ai numeri e al brevissimo periodo invece che prestare il giusto rilievo a prevenzione, pianificazione e programmazione. Focalizzarsi sulla crisi ischitana, dunque sulle opportunità di tipo strutturale e non più sull’emergenza, non ci esime però dal riflettere che in qualche modo – questa emergenza- deve essere risolta soprattutto con la messa in sicurezza del territorio che oggi chiede il cittadino e, domani, quasi certamente, sarà una necessità anche per il turismo. Se in tanti anni non si sono mai affrontati temi o argomenti che avessero al centro lo sviluppo economico, con convegni o gruppi di lavoro ed esperti anche isolani – che ci sono – come attraverso la costruzione di una sinergia reale tra Amministrazioni capace di assumersi l’onere di programmare il “Sistema Ischia”, le cause sono nell’assenza di un‘attività in grado di opporsi ai problemi di un’isola che dimostra spesso di essersi cristallizzata nel proprio passato.

C’è bisogno, allora, di un grande attivismo che al contrario di quanto si pensi, deve considerarsi la risultante tra l’affermazione di una nuova era politica di condivisione e gli aiuti che dovranno venire da “fuori”. Sicuramente il Governo Meloni specie attraverso la visita del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, insieme al sostegno dell’Onorevole Michele Schiano, isolano di adozione, attuale componente della Commissione attività produttive, Commercio e Turismo, saprà stimolare la costruzione di un humus rinnovato quale ideatore e forza propulsiva di un assetto sociale e politico differenti oltre a fornire il sostegno finanziario a una terra fragile e martoriata come attualmente è l’isola d’Ischia. C’è la necessità, perciò, di reinterpretare il momento storico e per farlo ai sei Comuni isolani va chiesto uno sforzo e uno spessore che non può più essere scontato. In ciò va individuato un nuovo centro propulsivo per stimolare uno sviluppo armonico e organizzato del “Sistema Ischia” che comprende l’aspetto economico sociale e la tutela del territorio in ogni declinazione. Prima di questo, però, è indispensabile affrontare l’emergenza. Servono quindi misure straordinarie, non soltanto utili a fotografare la situazione e capire dove e come intervenire ma soprattutto per ripartire con l’unione sociale ed economica passando per la consapevolezza che non basteranno i finanziamenti mirati per Casamicciola o altre zone dell’isola, ma sarà utile riavviare alcuni snodi di poteri e competenze per renderli migliori e funzionali. Stravolgendo, se è il caso in modo temporaneo, i dati e i parametri divisori tra confini e competenze al pari dei livelli istituzionali ed esecutivi tra Enti.

Serve allora un Commissario Straordinario i cui poteri siano più ampi, in deroga ai normali lacci normativi. Straordinario il momento, eccezionali i poteri del Commissario, attraverso cui derogare alle norme vigenti e alle restrizioni imposte a ogni livello. Un Commissario, in definitiva, super partes e con poteri eccezionali. Incarico che potrebbe assumere il Presidente De Luca con il dr. Legnini, attuale Commissario alla Ricostruzione e all’emergenza di Casamicciola, nel ruolo di supervisore per la sua conoscenza del territorio e i sei Sindaci d’Ischia come sub commissari complementari a una struttura funzionale che ha l’unico scopo di rimettere in equilibrio il territorio. Come accennavo il momento è particolare e, pertanto, eccezionali devono essere le soluzioni. In ciò va individuato il presupposto della sospensione delle elezioni, nel 2023, che interesseranno due Comuni su sei: Casamicciola e Forio. Ciò per dare il tempo a una struttura Commissariale con poteri straordinari di riportare alla normalità gli ambiti di attrito tra Enti locali, metropolitani e Regionali e, in un clima più sereno, impegnarsi su tre direzioni apparentemente slegate tra loro. La prima, a favore degli sfollati, di chi insomma è stato costretto dal terremoto del 2017 o a causa della frana ad abbandonare la propria abitazione. È necessario cambiare visione. Riflettere da un lato sulla riduzione del numero complessivo dei posti letto come degli alberghi dando la possibilità a chi non volesse continuare l’attività ricettiva di riconvertire l’immobile con un cambio di destinazione d’uso da parte degli enti preposti trasformando, in seguito, quelle strutture in abitazioni e appartamenti da mettere a disposizione di chi oggi non possiede più una casa. Ciò per evitare il consumo di suolo con nuove abitazioni e colate di cemento. La seconda riguarda il blocco di mutui, tasse, IMU etc. per sostenere i bisogni degli isolani e quelle di un’economia che presenta criticità. Di pari passo – secondo tale impostazione- dare seguito alla creazione di un progetto per l’istituzione di una “zona franca” ovvero di “no tax area”, quale soluzione ottimale per abbattere i costi e la mancanza d’infrastrutture che nelle condizioni attuali rendono quasi impossibile fare impresa e creare lavoro. La realizzazione di una zona ZES (Zona Economica Speciale) per favorire una nuova politica di coesione, attraverso agevolazioni e semplificazioni amministrative alle imprese che decidessero di stabilire o rinnovare la propria sede sull’isola d’Ischia, fornirebbe un’adeguata serie di vantaggi fiscali. Infine con la costituzione di un osservatorio unico per l’isola d’Ischia in cui prevedere il compito di assicurare gli strumenti di misurazione e il monitoraggio dei flussi economici all’interno dell’isola d’Ischia e viceversa, creerebbero un nuovo scenario gettando le premesse di una ripresa economica in speciali condizioni e per un superiore sviluppo per il benessere dei cittadini.

* Funzionario Consiglio Regionale della Campania – Componente Agenzia Regionale per la promozione del Turismo in Campania.

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