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Il congedo di Savio: «Stani Verde? “Chapeau”, ma noi ci siamo sgretolati»

L’ex vicesindaco di Forio commenta a Il Golfo la pesantissima sconfitta subita alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio. Complimenti ed auguri al neo sindaco ed alla sua coalizione, ma naturalmente non mancano le recriminazioni per un’amministrazione uscente artefice di un “suicidio prolungato”

Il responso delle urne è arrivata e la mia prima domanda purtroppo non può che essere cruda e diretta: è stata una mazzata pesantissima…

«Beh, sicuramente è stata una brutta sconfitta rimediata da tutti noi, ma bisogna riconoscere che era nell’aria. I foriani volevano il cambiamento, lo desideravano dopo dieci anni, c’era aria di novità. Faccio gli auguri al sindaco Stani Verde ed al suo gruppo, ma mi piace sottolineare che lasciamo il Comune con tanti progetti ed opere da realizzare: mi auguro che la nuova amministrazione apporti quelle migliorie che avevamo già posto in cantiere. Penso alla riqualificazione dei rioni, il completamento del waterfront, la sistemazione delle scuole, il rifacimento di via Giovanni Mazzella e davvero tante altre cose».

Nell’ultimo anno, all’interno dell’amministrazione uscente, è successo davvero di tutto. Adesso, a cose fatte, il quesito è abbastanza scontato: come è stato possibile dilapidare un patrimonio di uomini e consensi? A molti, guardandolo dall’esterno, il vostro in tutta onestà è davvero sembrato un suicidio prolungato.

«Sì, negarlo sarebbe impossibile, così come forse trovare una spiegazione completa. Alcuni amici hanno deciso di tirarsi fuori dalla all’epoca imminente competizione elettorale: è chiaro che quando in maniera improvvisa e inaspettata ti vengono a mancare diversi tasselli del mosaico, ti trovi ad avere una compagine monca e dimezzata. Il risultato è che non c’è più la forza che può consentirti di essere competitivo nel paese per manifestare alla gente quanto fatto in questi anni e quanto si intendeva fare in un futuro prossimo. Il risultato è che la coalizione guidata da Stani Verde, alla fine, ha ottenuto una vittoria schiacciante: nella vita bisogna accettare le sconfitte così come si gioisce nelle vittorie, a Stani e ai suoi dico “chapeau” per l’importante e prestigioso obiettivo raggiunto. Adesso bisogna mettersi al lavoro e lavorare nell’interesse esclusivo di Forio e della sua comunità: questo deve essere l’obiettivo di tutti, a prescindere dall’appartenenza o dagli schieramenti».

«I foriani volevano il cambiamento, lo desideravano dopo dieci anni, c’era aria di novità. Faccio gli auguri al sindaco Stani Verde ed al suo gruppo, ma mi piace sottolineare che lasciamo il Comune con tanti progetti ed opere da realizzare: mi auguro che la nuova amministrazione apporti quelle migliorie che avevamo già posto in cantiere»

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Sinceramente, è stato più un errore puntare forse prematuramente su Davide Castagliuolo o sostituirlo successivamente con Pasquale Capuano?

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«Non credo sia il caso di parlare di queste cose, si dice che del senno di poi siano piede le tombe. Premesso che reputo Pasquale Capuano persona e professionista capace e per bene, ho sempre creduto che Davide Castagliuolo potesse dare qualcosa in più. Lui faceva parte della nostra compagine e quindi conosceva in ogni minima sfaccettatura la macchina amministrativa. Insomma, poteva rivestire un ruolo importante e soprattutto assicurare la continuità sotto tutti i punti di vista. E’ chiaro che quando si perde in maniera così netta e schiacciante come è successo a noi, ti viene facile pensare che gli errori commessi siano stati tanti, certo non ci si può limitare all’episodio di specie. Rimarcarli adesso anche uno ad uno, lo ripeto, servirebbe a ben poco anzi a niente. Bisogna accettare la sconfitta, augurare buon lavoro ai nostri avversari ed alla nuova amministrazione: davvero, piangere sul latte versato sarebbe soltanto stucchevole e non cambierebbe la sostanza dei fatti. Certo però una cosa posso dirla…».

Quale?

«Che di errori ne abbiamo commessi veramente tanti…».

«Alcuni amici hanno deciso di tirarsi fuori dalla competizione elettorale: è chiaro che quando in maniera improvvisa e inaspettata ti vengono a mancare diversi tasselli del mosaico, ti trovi ad avere una compagine monca e dimezzata. Il risultato è stato che non c’era più la forza che può consentirti di essere competitivo nel paese»

Tra i vari addii che si sono succeduti all’interno della maggioranza (e che pian piano hanno causato questo vero e proprio “sgretolamento”) posso chiederti qual è stato quello che ti ha maggiormente amareggiato e perché?

«I motivi di amarezza sono tanti e riguardano diversi soggetti, non certo uno in particolare. Abbiamo vissuto insieme ed a stretto contatto per dieci anni un percorso amministrativo, è chiaro che l’epilogo è stato decisamente triste. Ho sempre pensato che in politica così come nella vita bisogna avere un atteggiamento battagliero, bisogna combattere e mai ritirarsi perché questa è sempre la scelta meno opportuna. Serve sempre avere il coraggio di rimettersi in gioco, in discussione, questo è un principio dinanzi al quale io non derogo. Ma qualcuno l’ha pensata diversamente, ritenendo di non essere della partita dopo due lustri alla guida del paese. Capisco che possano esseri stati dei problemi, magari anche delle contraddizioni, ma non credo sia stato giusto gettare così la spugna. Rispetto le altrui decisioni, ma questo non significa che debba anche condividerle».

«Castagliuolo sostituito da Capuano? Reputo Pasquale persona capace e per bene, ma ho sempre creduto che Davide potesse dare qualcosa in più. Lui faceva parte della nostra compagine e quindi conosceva la macchina amministrativa. Insomma, poteva rivestire un ruolo importante e soprattutto assicurare la continuità sotto tutti i punti di vista»

Mario Savio non è stato rieletto: continuerà a fare politica o dopo questa delusione si ritirerà a vita privata dedicandosi ad altro?

«Ho sempre fatto politica per il mio paese e nel mio paese e di certo non smetto. In me i cittadini troveranno sempre un riferimento, in fondo la politica la si può fare anche lontano dalle stanze dei bottoni. Di certo avrò più tempo libero da dedicare alla famiglia ed alla mia nipotina di un anno: ho trascurato i miei impegni da nonno, adesso potrò farlo in maniera più continuativa».

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