CULTURA & SOCIETA'

Il Forum dei Giovani si presenta in biblioteca

L’appuntamento presso la Biblioteca Antoniana di Ischia dove i convenuti hanno potuto spiegare cosa i giovani vogliono e soprattutto cosa hanno da dire. Protagonista il trio Petrillo-Trofa-Di Meglio

DI ARIANNA ORLANDO

Il forum dei giovani di Ischia si è presentato lo scorso 19 febbraio alle associazioni comunali in una atmosfera profondamente suggestionata dai toni beige delle pareti alla Biblioteca Antoniana. E sulle sedie, in riga e in fila, attendevano le voci dei tre giovanissimi esponenti del FdG, seduti al tavolo rettangolare “da conferenza”, i rappresentanti delle associazioni del comune di Ischia, chiamati e accorsi per “cosa i giovani vogliono” e “cosa i giovani hanno da dire”. Marco Trofa (vice coordinatore), Caterina Petrillo (coordinatore) e Salvatore di Meglio (consigliere) hanno presentato con oratoria autonoma e flessa alle cariche-all’emozione-alla suggestione della presentazione, le caratteristiche del forum. Sulla scia della sperimentazione del “già stato forum” nel biennio del 2017-2019, la trinità Petrillo-Trofa e Di Meglio si è rilevata accattivante. Si consideri, nella dimensione della presentazione, l’approccio che l’auditorium ha instaurato con tre personalità diverse che si contendevano il fine comune, ossia quello di spiegare che – nato sotto il buon auspicio della vicinanza istituzionale – il Forum si costituisce come “complemento di mezzo” affinché si coaguli il trasferimento delle informazioni tra società e istituzioni. L’obiettivo che ha il forum è, nella mutifattorialità delle identità personali dei singoli esponenti, quello infatti di avvicinare i giovani alle istituzioni affinché sperimentino la propria cittadinanza e si educhino a essa in perfetta e buona coscienza. In un mondo post pandemia da Covid 19, al netto di una nuova rivoluzione industriale che ha digilizzato la merce e il denaro tanto da rendere l’una e l’altro quasi eterei, in luogo di una riformulazione dei valori quali inclusività, etica e morale, il Forum dei Giovani vuole sancire una definitiva presa di parte a favore della buona spesa delle energie dei giovani.

Troppo spreco di intelligenza, eccessiva profusione di azioni vuote e di pensieri altrettanto vuoti, troppo encomiabile ma vano sforzo teso all’informazione non proficua e alla cultura “social-mediamente” modificata stanno ingerendo in maniera impattante sulla profilazione del presente di oggi e del futuro di domani. Le parole “giovane” e  “politica” sono antitetiche al punto che rifiutiamo noi oggi-che siamo la coscienza comune e la collettività-che un collegamento o una comunione di intenti sia possibile. Ci sembra infatti che la parola “politica” sia sinonimo di “interesse personale” e che “giovane” sia invece semantica di “inesperto”. Nella parola “forum” invece si provano a costruire ponti tra l’una e l’altra realtà in una metadimensione dove gli interessi degli uni, nessun-i e centomila sono coniugati, intercambiabili e addirittura complementari. Si cerca di plasmare l’idea di una comunità interattiva che più non cede allo stereotipo dell’inesperienza giovanile, della “inadeguatezza” politica ma insegue e trova invece l’adempimento della maturità e del dovere nella creazione ragionevole del compromesso, dell’ascolto reciproco e dell’esercizio della democrazia.

Nell’idea di Forum, nato e concepito dunque per la cittadinanza giovanile ma anche per educare gli adulti alla compresenza delle eterogeneità anagrafiche, il pronome “io” si allarga fino a ingurgitare molte sillabe e fino a diventare “nome proprio di persona” e “molti nomi di persona insieme” in un progetto futuro, ma non futuristico, di integrazione e partecipazione.

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