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Appello a Legnini: supporto delle banche sui condoni

La proposta è dell’imprenditore Mario Romano, che chiede di prevedere una agevolazione finanziaria con garanzia dello Stato oppure di determinati istituti con alcuni anni di preammortamento

L’imprenditore Mario Romano torna alla carica. E stavolta propone al Commissario Legnini un’idea già avanzata due anni fa al suo predecessore Schilardi per finanziare un’accelerazione della ricostruzione post-sisma. L’occasione per Romano è data dall’accordo stipulato con la dottoressa Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti. L’imprenditore concentra l’attenzione verso i cittadini titolari di abitazioni e attività produttive oggetto di condono che non hanno la possibilità di affrontare l’anticipazione delle  onerose spese tecniche relative alla presentazione di istanza di sanatoria ed al successivo pagamento delle rate dovute, colpiti anche dal danneggiamento degli immobili e dall’esposizione bancaria aggravatasi con la pandemia. L’idea è quella di   prevedere agevolazione finanziaria con garanzia dello Stato oppure con Invitalia, con la Cassa Depositi e Prestiti od Istituti Bancari Associati ABI una convenzione, con le dovute garanzie da parte dei titolari di immobili, rivolta a finanziamenti a tasso zero o con esiguo interesse ed in particolare con un congruo preammortamento, finalizzati alla sicura ricostruzione degli immobili ammalorati sia essi privati che Attività Produttive.

Il finanziamento potrebbe essere di durata ventennale o decennale, con 2 o 3 anni di preammortamento, ma assolutamente vincolato alla ricostruzione che deve assolutamente essere completata in uno/due anni per le case private e due/tre anni per le attività alberghiere o immobili più grandi.Il periodo di ricostruzione sarebbe vincolato al finanziamento ed in mancanza della chiusura o rinuncia della ricostruzione nei termini stabiliti da contratto la parte finanziatrice avrà il diritto di chiedere il rimborso della parte finanziata con i dovuti interessi e spese legali e l’immobile passerebbe di proprietà comunale con destinazione di pubblica utilità. I finanziamenti dunque dall’ Ente Finanziatore passerebbero al cittadino e successivamente alle Casse Comunali perché vincolati alla ricostruzione. Il tutto consentirebbe tempi certi sulla ricostruzione e si darebbero al cittadino o Azienda danneggiata sicure possibilità di ricostruzione e di altrettante serene possibilità di lavoro e reddito e quindi concrete possibilità di pagamento dei finanziamenti ricevuti. Romano ha anche auspicato una seria presa in considerazione della proposta da parte del Commissario Legnini e possibilmente una espressa risposta in tempi ragionevoli, viste le difficoltà in cui si dibattono numerosi imprenditori.

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