CULTURA & SOCIETA'

Il Vescovo Gennaro Pascarella tra i fedeli del Vatoliere per la solennità del Santo protettore Alfonso Maria ‘De Liguori

Continuano le visite pastorali del nuovo Vescovo di Ischia a parrocchie e chiese isolane piccole e grandi per le occasioni speciali che si presentano

Mons. Gennaro Pascarella, il nuovo vescovo di Ischia, secondo programma, sta visitando ad una ad una parrocchie e Chiese della Diocesi isolana piccole e grandi, utilizzando le occasioni speciali che si presentano. Infatti dopo le chiese di Visitapoveri e San Vito a Forio, Madonna delle Grazie a Lacco Ameno e Madonna del Carmine a Ischia, domenica sera 1 agosto il Vescovo Pascarella ha fatto registrare la sua attesa presenza anche alla Chiesa del Vatoliere intesta a Sant’Alfonso Maria ‘De Liguori di cui si festeggiava la solennità ed il 150esimo anniversario della proclamazione del Santo a Dottore della Chiesa. Accolto festosamente dal rettore della Chiesa Don Antonio Scala e dai fedeli della frazione, Mons. Pascarella ha manifestato piacere e ammirazione per la comunità parrocchiale dello Schiappone ed in particolare del Vatoliere presente in gran numero e felice di esservi.

Quindi atmosfera di festa domenica scorsa 1 agosto in zona dove già dal mattino alle ore 9,30 nella chiesa parrocchiale dello Schiappone è stata celebrata da Don Antono Scala la santa messa in omaggio alla beata madonna di Montevergine e lo stesso è stato fatto alle ore 11.00 nella chiesa del Vatoliere in devozione al Santo Protettore Alfonso Maria ‘de Liguori. In serata il Vescovo Pascarella coadiuvato da Don Antonio ha celebrato una messa solenne con pontificale per onorare Sant’ Alfonso nel giorno della sua ricorrenza, alla presenza del sindaco di Barano avv. Dionigi gaudioso e suoi collaborari e di una moltitudine di fedeli distanziati e con la mascherina anti contagio. Durante la celebrazione dell’eucarestia avvenuta all’aperto nel largo spiazzo accanto alla chiesa, il Vescovo ha amministrato il sacramento della Cresima a otto giovani della parrocchia. I fedeli del Vatoliere ricordano ancora con rispetto la devozione di quei dieci giorni in cui le reliquie di Sant’Alfonso furono portate da Pagani a Ischia. Era il 19 maggio del 2013. La sacra Urna riimase sull’isola fino al 29 di maggio di quell’anno del Signore. Il Varìtoliere, Barano e l’isola d’Ischia intera in quei giorni benedetti furono in fermento. La prima accoglienza delle reliquie di S. Alfonso avvenne nella Cattedrale di Ischia Ponte ad opera del predecessore di Mons. Paacarella, Mons. Pietro Lagnese oggi vescovo a Caserta. L’ Evento fu organizzato dalla comunità parrocchiale Schiappone.\Vatoliere allora retta dal parroco Aniello Pascale in quell’anno in cui ricorrevano il 50° di fondazione della rettoria di S. Alfonso Maria de Liguori al Vatoliere (1963-2013) ed il 25° di ordinazione sacerdotale dello stesso Parroco Aniello Pascale.

L’arrivo a Ischia delle relique d S.Alfonso ‘de Liguori era un accadimento di grandissima importanza e valenza storica per Ischia ed il Vatoloiere per non varare un programma degno e ricordevole, Quella domenica del 19 maggio del 2013 rimarrà nei cuori di tutta la comunità parrocchiale Santa Maria di Montevergine dello schiappone-S.Alfono’de Liguoiri del Vatoloiere. Le venerate reliquie di S. Alfonso Maria de Liguori sbarcarono al pontile Aragonese di Ischia Ponte aòlle 9,30 del mattino con trasferimento nella Chiesa Cattedrale per la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Pietro Lagnese Vescovo d’Ischia, nel giorno della Pentecoste. Il 21 maggio la comunità parrocchiale schiappone-vatoliere-Testaccio e tutti i fedeli del comune di Barano accolsero le reliquie di S. Alfonso in Piazza croce (Testaccio) da dove con corteo processionale giunse alla Rettoria dedicata al Santo, e celebrazione della S. Messa presieduta da Don Carlo Busiello Parroco della comunità San Giorgio di Testaccio. Per lo storico evento religioso fu coinvolta tutta Barano. Infatti ogni giorno dal 22 al 27 maggio nella chiesa del Vatoliere si celebrò un messa a cui parteciparono a turno tutte le comunità parrocchiali locali con i rispettivi parroci: dalla comunità parrocchiale di Barano Centro a quella di Piedimonte, dalla Comunita parocchiale di Fiaiano a quella di Buonopane.

Poi il trasferimento ad Ischia Ponte dove le reliquie del Santo furono accolte all’ingresso di Via Seminario e in processione furono portate alla Parrocchia di Maria SS. Assunta nel Santuario di S. Giovan Giuseppe della Croce dove vi fu l’ultimo saluto. Al termine della cerimonia di commiato, in corteo si raggiunse il molo Aragonese per l’imbarco delle reliquie del Santo, che fecero ritorno alla Basilica di Pagani dove sono tutt’ora custodite. Il simulacro di S. Alfonso arrivato in Ischia nel maggio del 2013,non è quello che attualmente si trova nella cappella del Santo a Pagani e che contiene tutte le ossa del Santo: questo non si potrà più muovere visto il delicato stato di conservazione delle sacre reliquie.La statua nell’urna arrivata ad Ischia era quella che vi era prima di quella attuale. Anche essa, in passato, era esposta nella cappella del Santo nella Basilica di pagani e conteneva le ossa del Santo.
La statua fu fatta costruire nel 1830 dal Rettore Maggiore P. Celestino Cocle, il quale, in seguito alla canonizzazione di S. Alfonso (1839) affidò  il compito di allestirla con le reliquie in vista, al gesuita  Venerabile Don Placido Baccher (Napoli 1781–1851). Questi aveva già allestito le statue giacenti  con reliquie di alcuni martiri nella chiesa detta «del Gesù Vecchio Gesù» di Napoli.

L’8 ottobre 1849 Pio IX nella storica visita fatta a Pagani, secondo le testimonianze delle cronache, venerò questa statua. Nel 1953, in occasione di una approfondita ricognizione delle ossa di S. Alfonso, è stata sostituita dall’attuale, opera dei fratelli Lebbro di Napoli. Ai fedeli di Ischia fu subito balzata alla vista la teca antistante la statua contenente un osso del braccio del Santo, che viene portato nelle Peregrinazioni Alfonsiane. Alfonso Maria de’ Liguori (Napoli27 settembre 1696 – Nocera dei Pagani1º agosto 1787) è stato un vescovo cattolico e compositore italiano, compose le celebri canzoni natalizie “Tu scendi dalle stelle” e “ quanno mascette Ninno”. Fu fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie; beatificato nel 1816, fu proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e dichiarato dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 da papa Pio IX. Ebbe come padre spirituale e confessore san Giovan Giuseppe della Croce. Era il primo di otto figli di Don Giuseppe de’ Liguori e di Anna Maria Caterina Cavalieri,dei marchesi d’Avernia, originaria del brindisino. Il padre, un nobile cavaliere del seggio di Portanova, nonché ufficiale superiore della marina militare, lo affidò, sin da piccolo, a precettori di rango, tra cui il pittore Francesco Solimena che gli insegnò i rudimenti della sua arte in cui, negli anni a venire, Alfonso diede prova di abilità. All’età di soli 12 anni s’iscrisse all’Università di Napoli e, quattro anni dopo, nel 1713 conseguì il dottorato (diritto civile e canonico dopo aver sostenuto un esame col grande filosofo e storico Giambattista Vico), cominciando a esercitare la professione di avvocato già all’età di 16 anni. Nel 1718 ottenne la nomina a giudice del “Regio portulano” di Napoli. Frequentava la Confraternita dei dottori presso la chiesa dei Girolamini dei filippini e si assunse il compito di visitare i malati del più grande ospedale di Napoli.Tra il 1770 e il 1776 tentò più volte di costituire una missione nel territorio di Martina Franca[5] e scrisse in risposta ad alcune tesi dell’abate Magli di Martina un breve testo, Dichiarazione del sistema intorno alla regola delle azioni morali, che in seguito venne integrato nell’opera Theologia Moralis. Si trasferì nella casa dei Redentoristi di Nocera dei Pagani dove rimase fino alla morte, il 1º agosto 1787. Oggi riposa in un’urna all’interno della basilica pontificia di Pagani a lui intitolata.

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