LE OPINIONI

LO DICO A IL GOLFO Totò, un mito legato all’isola d’Ischia

Egregio direttore,

sono Alessandro, un lettore del suo quotidiano e Le scrivo da Serrara Fontana. Sono un impiegato d’albergo e mi auguro di trovare regolarmente lavoro in qualche struttura turistica anche in questa difficile stagione estiva. Iddio permettendo e con la speranza della definitiva di questa famigerata epidemia. In questi ultimi tempi, resi così bui e tristi dall’inaspettata e funesta atmosfera mondiale, ho trovato un relax in casa vedendo in tv o al computer alcuni autentici cult movies di ieri e di oggi. I “Cinepanettoni” che da anni sono presenti nelle sale cinematografiche nel clima natalizio mi divertono, sono davvero bravi Christian De Sica e Massimo Boldi che, con il loro umorismo, ci ossigenano lo spirito ma devo dirle che preferisco e preferirò sempre il mitico TOTO’, mattatore del grande e piccolo schermo, protagonista spesso di numerosi film commerciali ma anche di opere cinematografiche di grande rilievo che gli hanno consacrato popolarità in Italia e all’estero.

Tra i suoi imitatori, indubbiamente il numero uno resta il compianto ischitano Renato Fattore, artista deceduto prematuramente cinque anni fa e che le autorità isolane hanno completamente dimenticato. Attraverso le importanti rubriche dei fratelli Antonio, Michele e Giovan Giuseppe Lubrano, nonché di alcuni cinofili ferrati come lo scrittore Biagio Di Meglio, autore di alcune biografie su Totò, ho avuto modo di apprendere dai loro articoli sul suo quotidiano che Totò venne ad Ischia, per brevi vacanze, durante la realizzazione del film storico “Il Corsaro dell’Isola Verde” realizzato nel 1951 da Robert Lancaster, Nick Cravati e dalla splendida attrice Eva Bartok. Totò, come spiegarono i Lubrano e lo stesso Biagio Di Meglio, s’infatuò dell’attrice che gli ispirò i versi della canzone ISCHIA MIA meglio conosciuta come ISCHIA, PARAVISO ‘E GIUVENTU’. La canzone ebbe ed ha tuttora un grande successo in tutto il mondo. Recatomi ad alcuni veri festival del cinema a Roma, Firenze, Ravenna e a Palermo, ho rinvenuto da alcuni studiosi del cinema che Totò venne anche ad Ischia anni dopo la produzione dello stesso film. Che avrebbe dovuto ottenere una piccola parte nel film VACANZE ad Ischia (1957) ma si vide costretto a rifiutare l’offerta perché in quell’anno era diventato parzialmente cieco. Da un amico ischitano, collezionista di quasi tutti i film, le poesie e le canzoni di Totò, ho appreso che Totò fece ritorno ad Ischia anche pochi anni prima della sua morte, preferito venire con la sua compagna Franca Faldini senza essere pubblicizzato lontano dai flash dei “paparazzi” isolani. Ospiti del suo amico Renato Roja in una struttura alberghiera isolana che aveva conosciuto la prima volta che venne ad Ischia.

Lo stesso Totò aveva rivelato ai critici che Ischia fu tra le sue mete di villeggiatura più amate. E che aveva un sogno nel cassetto mai accolto dai suoi registi ai quali si rivolse: vedere realizzato un film ispirato alla sua celeberrima canzone isolana. Mi auguro di vedere un documentario sulla figura di Totò ischitano: maschera ONNIPRESENTE nell’isola verde e faccio invito a Lei, egregio Direttore Ferrandino, di sensibilizzare le autorità isolane con questo dignitoso progetto.

Grazie per l’ospitalità,

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ALESSANDRO

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