CRONACA

Inchiesta Pineta Grande, i 5 Stelle chiedono le dimissioni di Postiglione

Il professionista ischitano, direttore della sanità regionale, è tra i 39 indagati nell’ambito di un’attività investigativa che ha portato anche all’emissione di alcune misure cautelari

“Dimissioni di Nino Postiglione”. A chiederle la consigliera regionale del Movimento 5 Stella Valeria Ciarambino. Il giorno dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico del patron della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno, Vincenzo Schiavone e la notifica di 39 avvisi di garanzia ad ex amministratori e funzionari della Regione che hanno approvato e firmato documenti necessari a Schiavone per avere il permesso all’ampliamento, si accende il dibattito politico.

“L’ennesima inchiesta che travolge la sanità regionale della Campania non sorprende certo noi che da cinque anni denunciamo la deriva verso la privatizzazione dell’intero settore”. Così la capogruppo regionale M5S e responsabile nazionale Sanità Valeria Ciarambino sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all’arresto di Vincenzo Schiavone, patron della clinica Pineta Grande di Castel Volturno. “Una deriva perfezionata dal governatore Vincenzo De Luca a suon di decreti che puntano a favorire il sistema della sanità privata, contestualmente a una sistematica opera di smantellamento del pubblico – aggiunge la Ciarambino – A partire dal decreto che definisce tetti di spesa delle cliniche private, commisurandoli non al reale fabbisogno di salute dei cittadini, quanto alla capacità operativa massima della struttura.

Da commissario ad acta De Luca ha firmato ogni singolo decreto monocratico, compresa una circolare adottata dalla struttura commissariale e finita al centro dell’inchiesta, che i pm ritengono frutto di una “chiara ingerenza” del principale indagato, ovvero il re delle cliniche Vincenzo Schiavone”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle chiede, poi, le dimissioni dell’ischitano Nino Postiglione attuale 66enne direttore della Sanità regionale (appena prorogato, per la seconda volta e per sei mesi) e principale responsabile della ex struttura commissariale guidata da Vincenzo De Luca fino al recente scioglimento. Per lui i reati ipotizzati sono corruzione, induzione indebita e abuso d’ufficio.

“Dunque, nell’eventualità che fossero confermate le accuse sul sistema di corruzione messo in piedi per realizzare ampliamenti edilizi nella clinica Pineta Grande e che vedono coinvolto in prima persona il direttore della sanità regionale e già responsabile della struttura commissariale Antonio Postiglione, il governatore non poteva non sapere. Ci aspettiamo – conclude Ciarambino – le dimissioni immediate di Postiglione, in attesa che sia fatta chiarezza sul suo coinvolgimento in un’indagine che getta gravi ombre sull’intero sistema di gestione della sanità regionale, settore che assorbe circa l’80% del bilancio della Campania”.

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