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Inchiesta rifiuti, la speranza di De Siano si chiama Riesame

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA.  Sarà un passaggio cruciale dell’inchiesta sugli appalti dei rifiuti sull’asse Lacco-Forio, e non soltanto per le ripercussioni di natura giudiziaria, ma anche per quelle di natura politica. Dovrebbe infatti essere discusso venerdì 29 il ricorso presentato al Tribunale del Riesame dai legali del senatore Domenico De Siano, colpito da un’ordinanza agli arresti domiciliari, poi sospesa in virtù dell’immunità parlamentare di cui gode l’esponente politico L’udienza è fissata alle ore 9:15 presso la dodicesima sezione penale del Tribunale di Napoli in funzione di riesame: gli avvocati Genny Tortora e Salvatore Pane proveranno a smontare il teorema accusatorio che, lo ricordiamo, vede l’indagato accusato di associazione per delinquere,  concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e concorso in turbata libertà degli incanti. Nel corso dell’udienza, la difesa verosimilmente cercherà di affermare la completa estraneità di De Siano ai fatti contestati, in particolare ai presunti accordi corruttivi intercorsi tra gli altri protagonisti dell’inchiesta, poggiando anche su quanto emerge dalle conversazioni intercettate e inserite nell’ordinanza del Gip, in cui si legge che il dottor Rumolo, da sempre stretto collaboratore del senatore, si raccomandava con il titolare della Ego Eco, Vittorio Ciummo, affinché “non si parli di dazioni di denaro al cospetto di De Siano”. Inoltre, il tempo intercorso tra i fatti contestati e la richiesta di arresto (circa 4 anni) potrebbe essere indicato come elemento a sostegno della mancanza di esigenze cautelari. L’appuntamento del riesame si intreccia col procedimento in corso presso la giunta delle elezioni e delle  immunità parlamentari, riunitasi lo scorso 22 gennaio in seduta plenaria per esaminare la domanda di autorizzazione all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del Senatore, che in tale sede si è visto fissare un termine di dieci giorni per far pervenire memorie difensive o per chiedere di essere ascoltato dalla Giunta stessa. L’esito del Riesame sarà comunque fondamentale, dicevamo, anche per le conseguenze politiche: se le accuse dovessero cadere, infatti, De Siano resterà presumibilmente in sella come coordinatore regionale di Forza Italia, altrimenti è probabile che si cominci a lavorare nell’ottica della successione. Nei giorni scorsi era circolato il nome di Mara Carfagna, oltre a quelli di Nunzia De Girolamo e Gregorio Fontana, ma molto dipenderà dal responso dei giudici: se positivo, il partito sembra appunto orientato a riconfermare De Siano, che gode della stima personale dello stesso Silvio Berlusconi. L’inchiesta, deflagrata il 15 gennaio scorso, com’è ormai noto ha coinvolto numerose personalità politiche e amministrative sull’asse Lacco-Forio-Monte di Procida, indagate per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbata libertà degli incanti (accusa mossa a De Siano, Rumolo, Ciummo e Antifono), nonché per alcuni episodi di corruzione e turbativa d’asta. Le indagini, partite dopo la presentazione di un esposto presentato l’8 novembre 2011 da tre consiglieri  del  Comune  di Forio d’Ischia, Antonio Trofa, Davide Castagliuolo e Vito Manzi, sono state effettuate mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione di atti, appostamenti e pedinamenti. Secondo gli inquirenti i molteplici elementi raccolti sarebbero sufficienti ad avvalorare la gravità indiziaria per le ipotesi di reato sopra indicate, riconducibili al settore degli appalti per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti nei comuni di Lacco Ameno, Forio d’Ischia e Monte di Procida. In particolare, per il Comune di Lacco Ameno, dalle investigazioni sarebbero emersi episodi di favoritismo a vantaggio della ditta Ego Eco, mediante illegittime proroghe del servizio a beneficio della citata società; in cambio, e per effetto di accordi corruttivi, Ciummo avrebbe elargito diverse utilità a favore degli amministratori pubblici. Secondo la Procura, vi sarebbe una perfetta coincidenza di interessi tra il versante imprenditoriale (rappresentato da Ciummo ed Antifono) ed il versante politico (rappresentato da Rumolo e De Siano), testimoniato  anche dall’attività di procacciamento di tesserati che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata operata da Rumolo in vista delle elezioni del 2012 al congresso provinciale della compagine politica cui appartiene De Siano, al fine  di rafforzare la corrente di partito di quest’ultimo, facendola apparire come quella col più alto consenso.

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