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Vie del mare più “salate”, salvi i residenti

Aumentano le tariffe per viaggiare a bordo di traghetti e aliscafi, adesso è ufficiale: pubblicato il decreto dirigenziale sul BURC che sancisce il ritocco dei prezzi. Ecco cosa cambia per chi deve raggiungere Ischia e Procida, passa però la linea dei sindaci: niente ulteriore “salasso” per le tasche di isolani e pendolari per i quali il costo resta invariato

Tanto tuono’ che piovve. Da mesi se ne parlava ed ormai è realtà: aumentano le tariffe per viaggiare a bordo di bus, treni bus traghetti ed aliscafi. C’è chi dice che sia colpa della pandemia e chi te la guerra, E chi ancora ricerca le cause l’aumento del costo delle materie prime. Sta di fatto che gli unici a pagarne le conseguenze sono i consumatori. L’aumento delle tariffe è diventato ufficiale con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Campania di un decreto dirigenziale del 13 maggio scorso che ha stabilito un ritocco delle tariffe dei biglietti.

Gli aumenti variano dai 10 centesimi in media per le corse semplici in ambito urbano (+20 centesimi a Capri) ad 1,20 euro per gli sposta menti massimi tra Comuni. Anche per quanto riguarda i treni regionali: qui gli incrementi sono evidenti ma a seconda della fascia chilometrica: dai 10 centesimi, per i viaggi distanti da 1 a 10 chilometri, ai 40 centesimi per le distanze dai 71 agli 80 chilometri. Ma è sulle corse dei traghetti e degli aliscafi che si sente di più l’effetto del rincaro: sulla linea Sorrento Capri dei traghetti si passa dagli attuali 14,40 euro ai 15,10 euro a biglietto; sulla rotta Napoli-Capri si va dai 12,30 euro di pochi giorni fa per una corsa ai 12,90 euro di oggi. E poi ciò che ci riguarda da vicino: sulla Napoli-Ischia si passa da 12,40 a 13 euro; sulla rotta Napoli-Procida l’incremento va da 10,60 a 11,10 euro; su quella Napoli-Procida Ischia da 12,30 a 12,90 euro; sulla tratta Procida-Ischia si passa da 7,80 a 8,20 euro; su Pozzuoli-İschia si passa da 12 a 12,60 euro. Per le navi veloci, poi, il biglietto Napoli-Capri aumenta dai 19 euro attuali ai 20 euro; Napoli Ischia da 19,20 a 20,20 euro; Napoli-Forio da 20,40 a 21,40 euro; Napoli-Procida da 14,40 a 15,10 (Caremar) o 15,20 (altri operatori); Napoli-Casamicciola aumenta da 19,20 a 20,20 euro; Napoli Sorrento da 12,30 a 12,90. La decisione è maturata nella seduta del Comitato di indirizzo e monitoraggio del Trasporto pubblico locale (Tpl) del 1 aprile 2022, quando «è stata illustrata la proposta, avanzata dalle associazioni di settore in ragione dell’incremento dei costi di trasporto e della riduzione dei ricavi da traffico passeggeri per effetto della emergenza epidemiologica, di adeguamento inflattivo attualizzato dei titoli di viaggio di trasporto pubblico locale terrestre, con esclusione de gli abbonamenti. Nemmeno gli incontri con i sindaci isolani e delle compagnie di navigazione sono riusciti ad evitare gli aumenti.

Restano invariati, però, i prezzi dei biglietti per residenti e degli abbonamenti e questo è un risultato che ovviamente non può che rallegrare i cittadini dell’isola d’Ischia e della vicina Procida, anche perché la cosa non era affatto scontata. Nell’ultimo confronto tra armatori ed amministrazioni comunali isolane, che si svolse in Regione lo scorso marzo alla presenza del presidente della Commissione Regionale Trasporti Luca Cascone, si era registrata una situazione di stallo nient’affatto rassicurante. Da una parte le compagnie di navigazione avevano spiegato di non avere alcuna intenzione di recedere dal proposito di aumentare le tariffe dei biglietti, mentre dall’altra parte i sindaci avevano alzato le “barricate” con l’intento di scongiurare un’eventualità del genere che si sarebbe abbattuta sulle tasche dei cittadini residenti, peraltro già messe a dura prova da una congiuntura economica di quelle che non si registravano da tempo immemore. In quella sede, così come avvenuto nel corso degli incontri precedenti, nessuno degli attori pareva voler recedere dai propri propositi. Insomma, lo spettro dell’aumento delle tariffe aveva a lungo aleggiato sui tavoli della trattativa, ma dall’altra parte della barricata i primi cittadini avevano rilanciato rivendicando il mancato aumento delle corse nel periodo invernale e le varie discrasie tra quelle effettivamente garantite e il piano che gli armatori avrebbero dovuto rispettare. Ma gli amministratori locali avevano a più riprese ribadito che con l’aria che tirava l’aumento delle tariffe avrebbe rappresentato una mazzata micidiale per residenti e pendolari.

Alla fine, in ogni caso, è passata proprio la linea proposta dai sindaci che avevano lanciato una controproposta in occasione dell’ultimo summit tra le parti, che prevedeva l’adeguamento della tariffe per i turisti ma non per gli isolani. Una via di mezzo che alla fine soddisfa tutti, la politica locale che non vede rifilato uno “schiaffo” ulteriore alle nostre comunità ed anche la Regione che riesce a uscire dal centro di un “ring” sempre più pericoloso nel quale si era trovata suo malgrado.

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