LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Linguaggi e Lignaggi»

Ci sarà anche – il nostro – Andrea De Siano, dottore in filosofia e un Master oltre a vari corsi di formazione, al BTO (Buy Tourism On Line) di Firenze, evento che da 14 anni è un riferimento in Italia su “Turismo digitale, Innovazione e Formazione”. La sua partecipazione è prevista per il prossimo 29 novembre, proprio il giorno d’inizio dell’appuntamento che dal 2008 è strutturato in quattro percorsi tematici (“Ospitalità”, “Destinazione”, “Food & Wine”, “Digital Strategy & Innovation”).

Ci sarà anche – il nostro – Andrea De Siano, dottore in filosofia e un Master oltre a vari corsi di formazione, al BTO (Buy Tourism On Line) di Firenze, evento che da 14 anni è un riferimento in Italia su “Turismo digitale, Innovazione e Formazione”. La sua partecipazione è prevista per il prossimo 29 novembre, proprio il giorno d’inizio dell’appuntamento che dal 2008 è strutturato in quattro percorsi tematici (“Ospitalità”, “Destinazione”, “Food & Wine”, “Digital Strategy & Innovation”) 

Insieme a De Siano, nel panel dedicato all’ospitalità che “propone un confronto critico tra accademici e manager sulle caratteristiche del Metaverso, sulle opportunità e sui rischi per le imprese nei prossimi dieci anni” e sulla necessità specie per quelle turistiche di investire in questa nuova frontiera, ci saranno molti esperti. La lista composta da Timothy Hyungsoo Jung, professore della Manchester Metropolitan University; dal direttore del Master Universitario in “Tourism & Hospitality Management” Mariapina Trunfio dell’Università Partenope di Napoli e Adele Magnelli, Project Manager di ETT. S.P.A, affiancherà Andrea De Siano che parteciperà in qualità di SEO Specialist della società “Natural Index”.

Andrea De Siano

Prima di giungere alla sua attuale professione, precedentemente, durante e dopo il percorso universitario ha fatto molti lavori vivendo per questo molte vite. Anche fuori dall’isola. La costante che l’ha caratterizzato è stata la ricerca della propria dimensione, l’isola da questo punto di vista non ha certo fornito molte occasioni per realizzarla, ossia quella più vicina alle proprie capacità e attitudini, trasformandola in forza motrice. Questo “desiderio” di ricerca – che contiene quello di non fermarsi – gli ha permesso di salire, forse pure di amplificare e rimodulare la scaletta delle sue priorità, cioè sé stesso. Non senza sforzi o bocconi amari, con lavori poco gratificanti tra 600 e 800 euro al mese oppure costretto a fare i conti con la tendenza diffusa sull’isola a sminuire la passione di chiunque, Andrea ha sviluppato l’amore per il ragionamento. In particolare per l’analisi delle cose col fine di interpretarle in maniera diversa, scoprendone di nuove e favorendo un tipo di conoscenza da mettere al servizio di persone, imprenditori e mercato. Nei giorni scorsi l’Ispettore Maurizio Pinto ha presentato ufficialmente il suo libro-racconto “Io, poliziotto da Ischia”. La carriera dell’Ispettore Pinto è iniziata nel 1994.

Questo “desiderio” di ricerca – che contiene quello di non fermarsi – gli ha permesso di salire, forse pure di amplificare e rimodulare la scaletta delle sue priorità, cioè sé stesso. Non senza sforzi o bocconi amari, con lavori poco gratificanti tra 600 e 800 euro al mese oppure costretto a fare i conti con la tendenza diffusa a sminuire la passione di chiunque, Andrea ha sviluppato l’amore per il ragionamento. In particolare per l’analisi delle cose col fine di interpretarle in maniera diversa, scoprendone di nuove e favorendo un tipo di conoscenza da mettere al servizio di persone, imprenditori e mercato 

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Dopo la partecipazione a un concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, il nonno materno –già arruolato nella Pubblica sicurezza – lo convince a dedicare la propria attenzione alla Polizia invece che alla Benemerita. Prende parte alle selezioni a Trieste in quell’anno e da quel momento il percorso di Maurizio, simile forse a quello di tanti che hanno scelto di seguire la strada del “sacrificio” vale a dire del “sacrum-facere” cioè il “rendere sacro”, passa per indossare una divisa e tutelare l’Ordine pubblico unendo i valori umani di giustizia e solidarietà. Ciò gli ha permesso di lavorare in varie città. Non soltanto per “spirito” di servizio, anche lui attraverso le sue esperienze ha vissuto tante vite.

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Maurizio Pinto

Da Bologna fino all’Aspromonte transitando per Napoli, la sperimentazione di nuove realtà ha dato a Maurizio il modo di cogliere aspetti e sfumature di storie che sono divenute parte di sé e della sua missione quotidiana che ha cercato di incidere “raccontando” ricordi per raccordarli alla memoria. Che cosa hanno in comune Andrea e Maurizio? Se immaginassimo queste due persone occupare ognuna la metà di un foglio e lo piegassimo in due, si potrebbero notare alcune cose. Per esempio che certi percorsi e abilità sono differenti ma complementari e perfettamente sovrapponibili. Ne verrebbe fuori una cartina tornasole in grado di esprimere un linguaggio capace di attribuire a gesti, pensieri e sentimenti la potenza e la facoltà di “parlare” attraverso l’esempio. Ne apparirebbe un cammino distinto ma identico. La costanza che deriva dal credere nello sforzo per contrastare gli ostacoli non tirandosi mai indietro, a volte riuscendoci altre meno, insieme alla voglia di svelare attitudini personali unitamente alla costruzione di quella propensione d’animo riprodotta dal desiderio di uscire dai cliché, conduttori di conformismo e appiattimento civico prima ancora che sociale, forse sono i tratti più indicativi. Probabilmente i “terreni” in cui hanno vissuto entrambi – a un tempo geografici ed emotivi – potrebbero essere diversi, certo. Non lo sarebbero però i risultati ottenuti che ognuno, secondo un proprio verso, ha saputo tramutare in dimostrazione da guardare con simpatia e spirito di emulazione. Si potrebbe parlare anche di altre persone, di esempi simili come di costanza e perseveranza con il rischio, però, di allontanarsi da almeno un paio di riflessioni. La prima riguarda l’ambizione di raggiungere ciò al quale si vuole tendere, facendolo. Perché ci si crede oppure perché se ne sente la mancanza o perché le condizioni esistenti remano in senso opposto e testimoniarlo.

Nei giorni scorsi l’Ispettore Maurizio Pinto ha presentato ufficialmente il suo libro-racconto “Io, poliziotto da Ischia”. La carriera dell’Ispettore Pinto è iniziata nel 1994. Dopo la partecipazione a un concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, il nonno lo convince a dedicare la propria attenzione alla Polizia invece che alla Benemerita. Prende parte alle selezioni a Trieste in quell’anno e da quel momento il percorso di Maurizio, simile forse a quello di tanti che hanno scelto di seguire la strada del “sacrificio” vale a dire del “sacrum-facere” cioè il “rendere sacro”, passa per indossare una divisa e tutelare l’Ordine pubblico unendo i valori umani di giustizia e solidarietà. Che cosa hanno in comune Andrea e Maurizio? 

La seconda, invece, forse più difficile da comprendere, è che da quel linguaggio, da quel modo di intendersi nei gesti e nei comportamenti, deriva un particolare “lignaggio” fatto di persone discendenti dalla medesima linea. La “linea” rappresenta la chiave. Da “linum”, cioè “lino” ma c’è anche chi lo riconduce alla radice “li” in un senso “bagnare” o “scorrere”. A sua volta “scorrere”, dal latino “ex-currere” più esattamente significa “discendente da” e si riferisce propriamente alle cose che si muovono, dall’alto verso il basso. Come fa l’esempio che, in senso discendente, trae fuori le cose dalle quali risultano le proprietà comuni per essere prese a modello. Andrea e Maurizio ne rappresentano uno (dei tanti possibili) per costruire un’isola, più ampiamente una Nazione isolana, in grado di esprimere un linguaggio sovversivo capace di non seguire le reazioni umane – come l’approvazione degli altri o fermarsi se dovesse essere negativa -, attraverso cui manifestare pensieri e sentimenti per creare un fiotto che scassa e una rinnovata voglia di riscatto. Persone e storie che possono diventare spunti di riflessione e punti di riferimento per gli altri, un registro che reagisce in grado di intimare la composizione di un compendio di azioni trasgressive – in senso costruttivo – di cui giovani e adulti della società isolana hanno enormemente bisogno.  

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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