LE OPINIONI

LA RIFLESSIONE Perché a Procida mancano i dati su arrivi e partenze?

Sono sempre più incuriosito dal diverso modo di procedere della Guardia Costiera della vicina isola d’Ischia rispetto a quella di Procida. Ogni fine settimana ci giungono puntuali i dati degli arrivi e delle partenze dai porti di Ischia sia di passeggeri che di veicoli sbarcati ed imbarcati. Sono dati utilissimi per capire l’andamento della stagione ma anche per creare e gestire una efficace organizzazione turistica sul territorio. A questo punto delle due l’una. O la Guardia Costiera di Procida, pur avendo questi dati non li offre all’informazione e ai media oppure gli organi di informazione locale non ritengono opportuno pubblicarli. Sta di fatto che ho chiesto alle varie testate giornalistiche la pubblicazione di questi dati ma mi è stato detto che loro non li posseggono.

Mi permetto allora di suggerire alla Guardia Costiera di Procida, in un’ottica di trasparenza e collaborazione, di offrire all’informazione locale questi numeri con costanza e puntualità per capire il fenomeno turistico sulla nostra isola e suggerire alcuni rimedi per alleviare le criticità.

Suggerisco, altresì, di fornire anche una stima sulla quantità di imbarcazioni presenti, specie nei fine settimana, nelle baia e lungo le spiagge di Procida, nonché un resoconto sulle eventuali sanzioni comminate a vario titolo agli utenti del mare.

Questo nella certezza che gli uomini della Capitaneria di Porto di Procida svolgono una meritoria opera di controllo e prevenzione ma anche un’intensa attività di sensibilizzazione mirata alla sicurezza in navigazione, alla salvaguardia dell’habitat marino e ad una balneazione sicura per i bagnanti.

Il recente ed interessante dibattito sulla massiccia presenza di natanti nelle nostre acque in situazioni di poca sicurezza per i bagnanti ed alterazione dell’equilibrio marino ci porta a porre la questione proprio alla Capitaneria di Porto di Procida, nell’attesa che l’area marina protetta riprenda le proprie funzioni ed inizi realmente a vigilare e che il Comune crei dei parchi boe in grado di regolamentare l’accesso alle baie più ricercate, riducendo l’impatto ambientale, offrendo servizi e creando al contempo occupazione.

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