CULTURA & SOCIETA'

AMARCORD GLI ANNI DI RIZZOLI E IL REGINA ISABELLA

Complici gli anni del boom e la presenza in Italia dei divi americani che a Roma girano i kolossal nella “Hollywood sul Tevere”, l’Albergo della Regina Isabella, incastonato nello strepitoso contesto naturale di Lacco Ameno, diventa il punto di incontro della mondanità internazionale, dove i protagonisti del jet set dell’epoca incrociano i personaggi di spicco del costume e della cultura.

È qui che Richard Burton e Liz Taylor vivono i primi tempi della loro tempestosa relazione, ma anche Charlie Chaplin, Clark Gable, Maria Callas, Alberto Sordi, teste coronate e grandi industriali attraversano le sale luminose dell’albergo e si abbronzano ai bordi della piscina a picco sul mare.

Quello di Rizzoli per il Regina Isabella dicono sia stato un colpo di fulmine. E il Cupido fu Piero Malcovati, il suo medico personale: lo invitò a Ischia, erano gli inizi degli anni ’50. Sapeva, Malcovati, che per ammodernare le antiche terme occorrevano soldi e visione. Non mancavano, gli uni e l’altro, ad Angelo Rizzoli, cui non casualmente si illuminarono gli occhi, come accade sempre con gli uomini che sanno guardare oltre.

Simpatico, in proposito, l’episodio raccontato da Angelo Rizzoli, di come Malcovati lo coinvolse nell’investimento sulle Terme.

Nel 1950, Piero Malcovati, prendendo spunto da una pubblicazione di Pietro da Eboli (vissuto alla Corte Sveva, in cui accennava al Bagno della Solfatara che fecondava le donne sterili e al Bagno di Silvia che curava le affezioni ginecologiche), fondò con altri, la Società Pitecusa. Questa, rilevò le vecchie Terme Regina Isabella di Lacco Ameno, con l’intenzione di riportarle a nuova vita. I lavori per le nuove terme richiesero più denaro del previsto, e Malcovati si trovò in difficoltà economiche, rischiando di non riuscire a realizzare il suo sogno.

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Essendo il ginecologo della famiglia Rizzoli, pensò di chiamare Angelo per sottoporgli il suo problema. Non riuscendo a contattarlo a Milano perché in giro per lavoro, chiese alla sua segretaria di riferire ad Angelo che aveva urgenza di parlargli. Rizzoli, informato della richiesta, temendo che sua moglie covasse una grave malattia, chiese di vederlo subito.

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Non appena si incontrarono, Rizzoli, guardandolo negli occhi, gli disse: “Professore, mi dica tutto, non mi nasconda nulla “. Naturalmente i timori vennero subito fugati e Rizzoli: “ero così felice in quel momento che qualsiasi cosa mi avesse chiesto gliela avrei data “……. “mi ci ha trascinato perché altrimenti avrei perso l’amico prima e i soldi poi, ed io non sono un perdente “.

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