CULTURA & SOCIETA'

L’ANTICO “CALA CALA” DEI VECCHI ISCHITANI DEL BORGO DI CELSA RIPROPOSTO DALLA BORSA VERDE DI LUCIANA  MORGERA OGGI SU RAI TRE A “GEO & GEO”

UNA STORIA DI TRECENTO ANNI FA IL “BARATTO” TRA I PESCATORI DELLA MNDRA E CONTADINI DI PIANO LIGUORI E DELLA SCASRUPATA - L’ EPISODIO D’EPOCA - Il contadino di Piano LIguori Pancrazio Scotti guardava il mare all’orizzonte con tristezza. All’improvviso i suoi occhi si sgranarono ed il volto si rischiarò. Un gozzo con pescatori a bordo di lontano si avvicinava sempre di più verso il punto dove egli era posizionato. La speranza che covava dentro momenti prima, stava per mutarsi in certezza. I pescatori a bordo del gozzo che ormai era sotto lo strapiombo basso del costone, lo chiamano col suo nome: “Pancrà, acala acala, ca diman fai a Vigilia e Natale che pisc nuost”

La riesumata usanza del Cala Cala dei vecchi ischitani riproposta da Luciana Morgera, “patronessa” della Borsa Verde,  sei anni fa nel corso  di una rimessa in scena  nel caratteristico Borgo di Celsa di Ischia Ponte quale iniziativa turistico-culturale, approderà oggi dalle 15,50 alle 19,00 in televisione nella trasmissione di Geo & Geo  un programma televisivo italiano di genere documentario, in onda dal 1984 su Rai 3. La trasmissione è attualmente condotta da Sveva Sagramola e da Emanuele Biggi, biologo e fotografo amante della natura. Il Cala Calasi storica memoria  Comparirà nel documentario “Ischia, isola del benessere”. “Dopo essere stati ripresi due volte  in tre anni,. Finalmente ci siamo”, ha commentato Luciana Morgera ed ha aggiunto:”I nostri scambi, i canisti fatti a mano pieni di prodotti dell’orto, le specialità fatte in casa, gli angoli nascosti e meravigliosi della nostra isola, le piccole riserve naturali come quella di Alessandro Iacono alla Pelara, il giardino e il pollaio di Caterina Ciannelli e i sorrisi di tutti voi. Sarà un servizio interamente dedicato a Ischia, ha detto in  fine Luciana Morgera, non perdetelo. Grazie a Flavio Di Persio e un abbraccio a Luca Ricci

Certe usanze paesane che affondano le proprie radici in un passato assai lontano, di alcuni secoli addietro non muoiono mai e finiscono col diventare parte della storia di un popolo e del  luogo che ne sono stati protagonisti. Poi accade che noi contemporanei scopriamo come hanno vissuto i nostri antenati  e siamo presi dalla voglia di imitarli, trasformando un antico e  comune atto di vita quotidiana in esempio utile per l’immagine culturale e turistica della nostra isola di oggi. Nello specifico ci riferiamo al vecchio “Acala acala” in uso già dal ‘700 fra i contadini dei casolari del Monte di Campagnano, di Piano Liguori, di San Pancrazio e della Scarrupata. Costoro intrecciavano un rapporto di baratto con i pescatori Torresi, di Pozzuoli, di Mergellina e del Borgo di Celsa che erano soliti pescare al largo del  costone ischitano, nella macchia del Felice.

Il baratto tra il pescatore ed il contadino, divenuto col tempo tradizione, consisteva nello scambio di parte del  pescato con i prodotti della terra  che i nostri contadini  calavano in capienti canestri dagli strapiombi della costa, dopo aver ascoltato la dura voce del pescatore che dal proprio gozzo avvicinatosi alla  costa, pronunciava la storica espressone “Acala Acala”. L’usanza trasferita anche in paese da finestre e balconi, ha avuto un seguito tra le famiglie e i barattatori in  strada, continuando fino agli anni ’30 del secolo scorso. Si racconta che il giorno prima della vigilia di Natale di tanti anni fa (si presume sia stato dicembre 1910) tale Pancrazio Scotti era intento a raccogliere nella  sua  porzione di terreno giù alla Scarrupata insalate, broccoli, cappucce  e patate per sfamare la sua famigliola con casa su all’agglomerato di Piano Liguori.

PESCATORI DEL ‘700 AL LARGO DI ISCHIA DOPO AVER BARATTATO IL PROPRIO PESCATO CON I CONTADINI DELLA SCARRUPATA ATTRAVERSO IL CALA CALA

Il contadino Pancrazio Scotti mentre sradicava dal terreno il fabbisogno, rattristato in volto pensava all’indomani vigilia di Natale dove per il primo anno , egli stesso, sua moglie e i suoi due figli avrebbero dovuto rinunciare alla cena della vigilia con i tradizionali vermicelli al sugo di polipetti e di qualche altro pesce adatto a quel tipo di piatto, perché era  nella penosa  condizione di non potersi permettere  di comprarli. Sempre triste guardava il mare all’orizzonte. All’improvviso i suoi  occhi si sgranarono ed il volto si rischiarò. Un gozzo con pescatori a bordo di lontano si avvicinava sempre di più verso il punto dove egli era posizionato. La speranza che covava dentro momenti prima, stava per  mutarsi in certezza. I pescatori a bordo del gozzo  che ormai era sotto lo strapiombo basso del costone, lo chiamano col suo nome: “Pancrà, acala acala, ca diman fai a vigilia che pisc nuost”. Pancrazio Scotti di Piano Liguori non credeva ai suoi occhi, erano due suoi conoscenti della spiaggia dei pescatori alla Mandra  i fratelli Rosario  e Franchino Amalfitano.

OPERATORI DI RAI TRE A ISCHIA PONTE PER LE RIPRESE DEL CALA CALA

Questa storia ci fu raccontata alcuni anni fa  da Giacomino Cigliano in San Pedro di California. Ora il passato si fonde col presente. La  storia si intreccia con la passione per la cura ed il rispetto dei prodotti naturali della nostra terra. Sull’isola sbocciano appassionati che volentieri impiegano l loro tempo libero a difendere i valori e la pratica dell’agricoltura. Si inventano formule magiche per ricavare da  questo o quel prodotto lavorato della nostra amata terra isolana, pane saponi, creme liquori, dolci e fanno  nascere, specie fra i giovani “gruppi di lavoro” con sigle che sono tutto un programma, come ad esempio  la “Borsa Verde” ed “Ischia Verticale” degli straordinari fratelli Luciana e Pepito  Morgera di Casamicciola. Luciana esprime a piene mani ed a mente sciolta la passione per i prodotti della terra, mentre il fratello Giuseppe ( Pepito per gli amici) è tutto concentrato per le arrampicate nei boschi di zaro e di Fiaiano. Qui per Luciana rientra in scena  il nuovo “Acala Acala”, come a dire acala o’ canisto , acala o’ panaro, rifacendosi all’antica usanza del baratto di cui abbiamo parlato sopra. Ecco che Luciana si sottopone alla prima prova-esperimento scegliendo la location  di Ischia ponte.

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LUCIANA MORGERA A ISCHIA PONTE PER IL CALA CALA

Infatti  L’antico Borgo di Celsa l’altro, NEL 2017, sei anni fa è stato teatro di una bella dimostrazione,dell’ Acala Acala, promossa  dalla… sempreverde Luciana Morgera  con la collaborazione di un gruppo di sue amiche/ci e colleghe/i di pari entusiasmo. L’idea, per chi era all’oscuro di tutto,  era di quelle che non ti lasciano indifferenti. Anzi, ti incuriosiscono al punto tale che ti spingono a partecipare, dal momento che l’evento  era coinvolgente. Però è stato necessario in primis  sapere di cosa si trattasse. Luciana aveva  spiegato così la sua idea: “L’idea è di riprendere la tradizione dei canisti, i tradizionali cesti lavorati a mano e appendere ai balconi di Ischia ponte. Partiamo da lì, con uno scambio simbolico e cerchiamo di coinvolgere quante più persone conosciamo e che abitano ai piani alti. L’idea di fondo va oltre il classico utilizzo del “acala ò panaro”. Ma è un’ operazione di Immagine oltre che di Valorizzazione di una Tradizione. La mia idea è semplice. Vorrei che da ogni balcone si calasse un cesto pieno di fiori, limoni, arance, libri, verdure, e qualsiasi cosa venga in mente.

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IL CANISTO SIMBOLO DEL BARATTO FRA PESCATORI E CONTADINI DELL’ANTICA ISCHIA PONTE

Il cesto è un pretesto per offrire una piacevole immagine, ma anche qualcosa di carino da portare via. Passando si può prendere un’arancia, un limone Ci sarà anche un contest: il canisto più originale.”. In realtà  avvenne proprio ciò che si aspettava Luciana. Dai balconi dei piani alti delle abitazioni di Ischia Ponte arrivò  la risposta desiderata. Il centro delle operazioni Borsa Verde fu  la “Galleria d’Arte Mario Mazzella” di Luca Mazzella nel cuore del Centro Storico. Il quale, Luca, si   ‘ immedesimò nell’antico ruolo  dando  il via alla vecchia e tradizionale usanza di acal o’ canisto, calandolo in realtà egli stesso dal balcone alto al di sopra della sua Galleria o’ panaro in oggetto.. Solo che il canestro o il panaro ricolmo di insalata, cavolfiore, peperoni arance ed altri prodotti della terra ischitana, secondo il principio dell’iniziativa rievocativa pensata da Luciana Morgera doveva essere barattato a mo di scambio  con chi riceveva sulla strada tutto quel ben dio. Ed in prativa così fu fatto. Luciana Morgera, si sentì al settimo cielo. E felice e soddisfatta  lo dimostrò codì: “Da uno spunto nato sul post “adotta un canisto anche tu” è venuta fuori un’idea meravigliosa che ha preso forma. E’ stato incredibilmente  un evento bellissimo perché fatto con il cuore e la passione. Sto ricevendo ancora decine di foto di canisti in privato. Che spettacolo!”. Tutto questo o quasi lo rivedremo oggi in tv a rai 3 nel programma Geo & Geo.

Fotoricerca e Elaborazione Di Giovan Giuseppe Lubrano

Collaborazione: Luciana Morgera

antoniolubrano1941@gmail.com

info@Ischiamonbdoblog.com

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