CRONACA

Legnini: «Per la ricostruzione servono 1.260.000.000 euro»

Oggi appuntamento con la commemorazione per un’isola costretta nel frattempo a piangere anche le vittime della frana. E arriva il monito del commissario

Ci risiamo. Oggi si commemora e si insegna il ricordo di un giorno che testimonia l’immobilità di un paese a due facce. L’isola della vita e l’isola fantasma.

C’è un mondo fermo alle 20:57:51 del 21 agosto del 2017 e un mondo che si gode la normalità. È una questione di perimetri, rossi e verdi. Di morti. È stato cosi all’indomani di quegli eventi sismici interessarono Ischia il 21 agosto 2017. 

“C’era chi festeggiava e si godeva la spiaggia e i cocktail in mare e chi piangeva i propri morti e le vite perse”– dirà più volte il primo commissario Giuseppe Grimaldi parlando di cosa lo aveva colpito di Ischia.  L’evento principale quella sera poco prima delle 21,00. La scossa avvertita da Forio fino a Napoli. La magnitudo come le localizzazioni, errate, determinata all’inizio non rendono il quadro del disastro. Con il passare delle ore arrivano le notizie delle vittime, dei feriti, di una nonna ed una madre, dei tre bambini di un famiglia dispersi sotto le macerie della loro casa. Saranno trovati e in poche ore salvi e il quadro cambia.A morire, due donne, Mariella Romanini, 65 anni, maceratese, ex infermieraischitana di adozione, madre e nonna e Lina Balestrieri, 59 anni, madre di 6 figli di cui 2 adottati. In totale, 42 feriti e oltre 2mila gli sfollati. 

Solo quattro giorni dopo,l’Ingv determina la magnitudo a 4,0, con epicentro a circa in prossimità di località Majo e ipocentro a 1,73 km di profondità. Cinque secondi in cui la terra trema, sprofonda,inghiotte, provocando danni ingenti in un’area abbastanza limitata. La bassa profondità ipocentrale, spiegheranno poi gli esperti, ha determinato una intensità equivalente a quella di un terremoto di magnitudo 6. I danni prodotti, oltre che a una generale scarsa resistenza degli edifici, sono attribuibili a un ‘effetto di sito’, che ha provocato amplificazioni locali. Storia iconica. Nei giorni seguenti l’Agenzia Spaziale Italiana ha evidenziato un abbassamento del suolo attorno l’area epicentrale fino ad un massimo di 4 cm.

Emergenza sisma per 36 milioni di euro

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Il Presidente del Consiglio dei Ministri il 22 agosto 2017, dichiarò, lo stato di eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari. Bisogna aspettare il 29 agosto 2017 perché con delibera del consiglio dei ministri  si dichiari lo stato di emergenza. L’architetto Giuseppe Grimaldi fu nominato commissario e negli anni di reggenza mise su piani per rimodulazione ed interventi da 36 milioni di euro.

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Ricostruzione e il ponte Genova, cessa l’emergenza sisma

Il terremoto di Ischia, un anno dopo quello del Centro Italia con le emergenze che aveva creato, solo dopo il crollo del viadotto Polcevera a Genova, viene inserito in una norma post emergenza dal legislatore. Il 28 settembre 2018 viene approvato il decreto legge 109, chiamato Decreto Genova, che prevedeva anche lo stanziamento di circa 60 milioni di euro per la ricostruzione.. Con la nomina già registrata di Carlo Schilardi come commissario straordinario alla ricostruzione. Per quasi un anno Ischia ha avuto due commissari. Contestualmente viene dichiarata la cessazione dello stato di emergenza senza che la compromissione degli interessi primari dei cittadini sia superata a partire dal febbraio 2019. Poi entra in gioco la regione con il Piano ricostruzione (Pdri). Il 3 marzo 2019 il commissario straordinario, prefetto Carlo Schilardi, che resta in carica fino al dicembre 2021 affiancato da Invitalia, avrà acceso ai fondi statali destinati agli sfollati.Trovare alloggio ai 2.302 evacuati (le stime di Schilardi dicono 2500) è costato quasi 19.337.808 in seianni, cui vanno aggiunti 4.624.721 euro per gli hotel che li hanno ospitati all’inizio, per un totale di 14.293.625 euro. Gli immobili inagibili indicati erano 1.068. 

Arriva Legnini 

Nel gennaio 2022 Giovanni Legnini, già commissario per il Centro Italia viene nominato anche per la ricostruzione di Ischia. Il 26 novembre 2022 una slavina di fango uccide 12 persone al Celario di Casamicciola sopra il Majo e la zona del sisma 2017. L’avvocato Giovanni Legnini è nominato Commissario delegato a seguito degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi. Fino al 31 dicembre 2023  si occuperà anche di quello. Gli interventi  dureranno fino al 2027.

1015 edifici da ricostruire 

Legnini ha reso pubblico un rapporto di 140 pagine su entrambe le ricostruzioni sisma-frana.Dal confronto dei dati ottenuti a seguito delle risultanze delle campagne AEDES per il danno da sisma  e AEDEI danno da alluvione, emerge che il 31% degli edifici di Casamicciola Terme risulta inutilizzabile, per il Comune di Lacco Ameno e Forio tali percentuali sono rispettivamente del 14% e dello 0,5, con la maggior parte degli edifici danneggiati situati nella parte alta dei due comuni. Su 1063 edifici terremotati 993 di questi sono stati interessati dall’evento sismico e 70 da entrambi gli eventi. Il totale degli edifici da ricostruire tra sisma e Alluvione è di 1015 di questi 55 con danni gravi ricadono tutti nel Comune di Casamicciola. A sei anni dal sisma sono solo 309 le revoche delle inagibilità a fronte di 1171 edifici con danni da sisma solo 23 hanno ottenuto contributi pubblici.  Gli edifici inagibili al 15 agosto 2023 sono 839 in tutto il cratere. In itinere 65 pratiche e 774 gli edifici cui avviare pratiche di ricostruzione. 200 ledelocalizzazionidegliedificiubicatiinareearischio, presuntivamente stimate.

Per la ricostruzione di Ischia servono € 1.260.000.000

Il fabbisogno finanziario necessario a completare gli interventi di ricostruzione pubblica e privata è stimato in euro 1.260.000.000.Il totale stanziato per gli investimenti in conto capitale per la ricostruzione ammonta adeuro347.879.203,40.  Gli ulteriori finanziamenti necessari al completamento della ricostruzione post sisma e post frana per gli anni futuri sono pari a circa euro 912.000.000.

Legnini : servono soldi e l’attuazione di programmi 

“Oltre a tale fabbisogno complessivo in conseguenza della forte accelerazione della ricostruzione pubblica post sisma e post frana vi è forte necessità di ulteriori stanziamenti impegnabili tra la fine dell’anno corrente e l’anno 2024, al fine di non bloccare il processo di ricostruzione sia pubblica che privata” -spiega Legnini che oggi parteciperà alla conferenza- ricordo tra le 17,30 e le 19.30 a San Gabriele dei Padri Passionisti. Quella di Casamicciola resta una storia irripetibile, incapace di sovvertire i toponimi: “Qui terremoto e frana si sommano, ci sono rischi naturali, a volte aggravati dall’uomo. Le molte sanatorie edilizie rimaste inevase hanno rappresentato un fattore di rallentamento. Buona puntare sulle scelte fatte.Attueremo i 30 progetti già approvatiper la messa in sicurezza”. 

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