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Asse, accolto il ricorso contro la maxi cartella da 700mila euro

di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Adesso si può finalmente pensare a chiudere l’esperienza-Asse. La Corte d’Appello di Napoli nei giorni scorsi ha accolto il ricorso inoltrato dalla società partecipata che alcuni lustri fa gestiva la nettezza urbana nei comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Serrara Fontana. L’oggetto del contendere era una cartella esattoriale di un valore iniziale di 671.616,17 euro riguardante presunti mancati versamenti per contributi previdenziali all’Inps. Nel 2011, il Tribunale di Napoli rigettò la prima opposizione: il giudice Manuela Montuori ritenne valida la notifica della cartella esattoriale al legale rappresentante, nonché liquidatore, Sandro Iannotta. Un responso che indusse la società, e i tre comuni che la compongono (Casamicciola e Lacco al 40% ciascuno, con Serrara che detiene il restante 20% delle quote), a proporre appello.  Fortunatamente, la quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli, presieduta dal giudice Catalano, ha accolto il ricorso: anche se non è stato ancora depositato il dispositivo della decisione, il responso è stato comunque positivo, con grande soddisfazione e sollievo dei sindaci e delle amministrazioni, che così eviteranno pesanti esborsi che sarebbero ricaduti comunque sulle casse comunali, quindi sulle tasche dei cittadini. C’era già il pre-allarme: in caso di nuova bocciatura, si sarebbe dovuto rapidamente far ricorso alla procedura agevolata prevista dall’ultima legge di stabilità, nota come “rottamazione delle cartelle esattoriali”. Non c’è stato bisogno. Il felice esito del ricorso servirà alle tre amministrazioni per tracciare più serenamente il cammino e le tappe che dovranno portare alla definitiva chiusura della società Asse (Azienda speciale servizi), che langue nella fase di liquidazione da ben quindici anni. Un’esperienza complessivamente non certo felice, visto che sin dai suoi primi passi l’Asse assunse i connotati di una enorme voragine dalla quale scaturiva una continua emorragia debitoria. Come alcuni ricorderanno, è tuttora in atto un procedimento riguardante le presunte responsabilità degli amministratori locali dell’epoca, a cui la Corte dei Conti contesta l’assoluta insufficienza del piano economico-finanziario originario, ritenuto non idoneo a far fronte alle  spese, rendendo immediatamente evidente che la società fosse  destinata inesorabilmente a rimanere schiacciata dai debiti, vista la mancanza di un’adeguata previsione delle spese necessarie. In ogni caso, dopo lo scampato pericolo i sindaci si sono già consultati: in attesa del dispositivo della sentenza, è stata convocata un’assemblea di concerto col liquidatore per concordare i passaggi successivi. Di sicuro, si cercherà di soddisfare i debiti rimanenti, per poi estinguere la società. Il sindaco Castagna ha commentato l’esito dell’appello: «Abbiamo posto molta attenzione nella redazione del ricorso, e la Corte ha riconosciuto le nostre buone ragioni. La positiva conclusione agevolerà le prossime tappe da percorrere per porre fine alla liquidazione della società».

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