L’isola si interroga sulle tragedie, Giovanni Mattera: «Tragedia senza senso, l’isola si interroghi»

«Da quello che si può capire in queste prime ore, ma che andrà comunque approfondito e verificato, sembra che l’automobile abbia compiuto un sorpasso in un punto molto pericoloso. La ragazza, sprovvista di cintura, è stata sbalzata fuori dall’abitacolo per effetto dell’impatto.  Si tratta di una tragedia che verosimilmente è da ascrivere anche all’incoscienza: chi ha assunto alcol oltre i limiti previsti dalla legge, come sembra sia avvenuto in questo caso, oppure chi ha assunto stupefacenti, come in altri frequenti episodi, nel mettersi alla guida va quasi certamente incontro a esiti drammatici. A volte è la giovane età a portare i ragazzi a sentirsi quasi onnipotenti o invulnerabili, evitando di riflettere sulle conseguenze dei loro atti, che mettono a repentaglio anche la vita altrui. Questa carenza di sensibilità si traduce in una sconsideratezza dagli esiti costantemente imprevedibili. Tutti siamo stati giovani, e qualche volta è capitato anche a noi di esagerare, ma esistono limiti oltre i quali non si ritorna indietro e che quindi non andrebbero valicati. Io non ho alcun brandello di spiegazione nei confronti di episodi simili: non vedo alcun senso. Quando si è sotto l’effetto di alcol non si è in grado di recepire la realtà circostante, figuriamoci poi al volante di un’automobile, dove l’alterazione e l’euforia creano un cocktail micidiale.  È l’intero tessuto sociale che deve interrogarsi su questo fenomeno: finora l’isola sembra costantemente insensibile all’esigenza di mettere in campo efficaci contromisure. Eppure, la nostra è ancora un’isola lontana da certi problemi, pur se le crescenti difficoltà economiche cominciano a farsi sentire. Probabilmente, certe dinamiche nascono anche all’interno delle famiglie, comprese quelle “migliori”. Sembra essersi creato uno “scollamento” tra gli individui e le varie entità sociali dove l’individuo dovrebbe esprimersi e confrontarsi, dalla famiglia alla scuola».