CRONACAPRIMO PIANO

Marina di Casamicciola, anche dall’Inps arriva l’ok al piano di risanamento

Dopo l’accordo con l’ente previdenziale, che segue quelli con Agenzia delle Entrate e Inail, ora si attende l’omologa del Tribunale che concluderà formalmente il lungo iter per il salvataggio della partecipata

Un nuovo decisivo passo verso il risanamento della società partecipata. Lunedì pomeriggio a Napoli, alla presenza del notaio Capuano, è stato stipulato l’accordo tra Marina di Casamicciola e l’Inps. Il documento, comprendente quindici articoli, è stato sottoscritto dalla direttrice della filiale metropolitana dell’Inps, dottoressa Benedetta Dito, e dall’avvocato Gelsomino Sirabella, liquidatore della società. La transazione va ad aggiungersi a quelle già sottoscritte con l’Inail e con l’Agenzia delle Entrate. A quest’ultima, come alcuni ricorderanno, il mese scorso era stata versata la prima rata nell’ambito dell’accordo che consente di spalmare su dieci anni il debito della partecipata. Adesso, la transazione con l’Inps costituisce un atto propedeutico al ricorso  in cui verrà richiesta l’omologa al Tribunale, che la concederà senza problemi, visto l’accordo stipulato. In questo caso, la società potrà ripartire su cinque anni il debito con l’Inps, versando due rate annuali.  Si è così concluso l’iter che ha consentito di arrivare a un accordo con tutti gli enti creditori. Con l’Inail la società aveva già scelto di usufruire della cosiddetta “rottamazione ter”: cioè la doppia rata annua per un lustro.

Dopo l’omologazione del Tribunale si potrà pensare a lavorare per riportare “in bonis” la società. Il Comune è riuscito dunque a ottenere dallo Stato uno sconto sui debiti pregressi, sottolineando i positivi risultati  che negli ultimi esercizi hanno caratterizzato la gestione della società, che non ha prodotto perdite.  Oltre allo sconto sui debiti, l’altro target è sempre stato la salvaguardia dei posti di lavoro della società, mantenendo in servizio tutti i dipendenti, e facendo sì che la società resti nell’orbita del Comune, dal quale viene considerata una risorsa strategica. Ora bisognerà continuare su questa strada, vigilando costantemente sui conti. Il piano aveva già avuto il via libera dall’Inail e dall’Agenzia delle Entrate a livello di ufficio provinciale: poi anche l’ok della direzione regionale dell’Agenzia.

L’accordo con i vari  enti permetterà di stralciare sanzioni e interessi ottenendo al contempo la dilazione di pagamento a medio-lungo termine, cioè dieci anni e centoventi rate con l’Agenzia delle Entrate, e cinque anni e sessanta rate con l’Inps e Inail. In futuro i lavoratori potranno tornare a percepire l’intero stipendio (ora sono al 70%), mentre si potrebbe anche valutare un eventuale reimpiego dei lavoratori a suo tempo licenziati. Sono state sfruttate a fondo le previsioni della legge fallimentare per cercare un accordo con le agenzie fiscali e con gli enti previdenziali. Una strategia resa ancor più necessaria dalla profonda crisi del settore nautico degli anni scorsi, soprattutto tra il 2008 e il 2014. Un periodo nel quale la crisi economica mondiale accompagnata da scelte di politiche nazionali inefficaci, ha portato a un calo dei fatturati anche del 40%. L’azione di ristrutturazione iniziò circa tre anni e mezzo fa.

Per il momento, comunque, vengono messi al sicuro quindici posti di lavoro, fonte di sostentamento per altrettante famiglie, e l’accordo consentirà allo Stato di recuperare i propri crediti. Per un’eventuale ripresa delle assunzioni bisognerà attendere l’evoluzione del risanamento, la cui condizione essenziale, secondo l’avvocato Sirabella, è quella di un nuovo affidamento della gestione dei servizi portuali alla società partecipata per il tramite di una gestione diretta del porto e dell’elisuperficie.  Questo punto fu ribadito due anni fa dall’amministratore, che nel redigere il prospetto dei costi aziendali sottolineò che per conseguire una sana gestione della società è necessaria la gestione diretta per almeno due anni, che consentirebbe alla partecipata di registrare economie utili (con un incremento del volume di affari) necessarie per far fronte alla regolarità dei pagamenti, coprire interamente gli oneri della gestione nell’auspicio di comprimere la spesa e sanare quanto prima il debito. Il sindaco Giovan Battista Castagna è perentorio: «Dal 2015 stiamo perseguendo tenacemente il salvataggio della partecipata, profondendo ogni sforzo in questa battaglia, e siamo riusciti a ottenere un rilevante sconto sugli interessi del debito. Adesso manca soltanto il via libera del Tribunale, poi potremo procedere verso il  completo risanamento».                 

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex