CRONACA

Rimborsi Tari, il Ministero accoglie la proposta di Casamicciola

Il Mef ha riconosciuto al Comune la compensazione del mancato gettito in relazione alla sospensione della riscossione fissata fino al 31 dicembre anche nei confronti dei contribuenti solo indirettamente coinvolti dal sisma

Il Comune chiama, il Ministero risponde. E la risposta è finalmente quella che il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna attendeva dopo oltre un anno di interlocuzioni istituzionali, per ottenere ulteriori risorse dirette a compensare i mancati introiti alle casse dell’ente, provocati dal terremoto di tre anni fa.

Nei giorni scorsi, come alcuni lettori ricorderanno, il primo cittadino aveva inviato una missiva al ministero in cui si spiegava che il Comune attende ancora una grande “fetta” di tali rimborsi, al momento non percepiti, relativi all’Imu e alla Tasu per gli anni 2018, 2019 e 2020. Il minor gettito ovviamente è causato dal patrimonio immobiliare esistente nel comune e reso inagibile o distrutto per effetto del sisma del 21 agosto 2017.

Le evidenti difficoltà finanziarie erano state fronteggiate dal Commissario Schilardi con propri decreti a valere sulla contabilità speciale, disponendo le compensazioni per gli anni 2018 (euro 586.346,789) e 2019 (euro 645.716,75) a favore del Comune termale, inizialmente considerando solo i fabbricati colpiti dal sisma “purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate entro il 31 dicembre 2017”.

Di tale interpretazione normativa potranno beneficiare anche gli altri due Comuni del cratere, in quanto la compensazione potrà essere effettuata anche con riguardo agli immobili non colpiti direttamente dal sisma e, dunque, agibili, tenuto anche conto della necessità di coprire i costi del servizio rifiuti

Le criticità di bilancio per le casse comunali derivavano quindi dal fatto che la compensazione operata aveva interessato soltanto gli immobili inagibili, e dal fatto che molti cittadini non hanno effettuato il pagamento, e il Comune parallelamente non può procedere ad attività esecutive o di riscossione coattiva, perché glielo impedisce l’articolo 35 del Decreto ricostruzione 109/2018. La norma infatti sospende la riscossione fino al 31 dicembre 2020, lasciando il Comune ancora più “scoperto” a causa delle ulteriori mancate entrate.

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L’ente aveva quindi chiesto chiarimenti, perché il precedente articolo 32, dalla formulazione piuttosto ambigua, non consente di prescindere dal requisito dell’inagibilità, allo scopo di attivare le previste compensazioni finanziarie, diversamente da come fatto di consueto, e dunque proponendo un’interpretazione “restrittiva” dell’articolo.

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Il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) ha innanzitutto ribadito che il legislatore col combinato disposto tra gli articoli 17 e 35 del Decreto ricostruzione 109/2018 ha voluto favorire anche coloro che hanno subìto disagi indiretti dall’evento sismico e quindi ha ampliato l’ambito soggettivo di applicazione delle agevolazioni a tutti i soggetti che risiedono nei Comuni colpiti dal terremoto (non solo, dunque quelli con ordinanza di sgombero o scheda Aedes).

Nella risposta, il Mef ha anche richiamato l’articolo 32 comma 3 il quale stabilisce che “al fine di assicurare ai Comuni la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il Commissario straordinario è autorizzato a concedere con propri provvedimenti a valere sulla contabilità speciale un’apposita compensazione fino a un massimo di 1,5 milioni di euro, con riferimento all’anno 2018, da erogare nel 2019, e fino a un massimo di 4,5 milioni di euro annui per il biennio 2019-2020 per sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di Tari-tributo o di Tari-corrispettivo come previsto dall’articolo 1 della legge 147-2013, rispettivamente dal comma 639 e dai commi 667-668”.

Nella missiva viene evidenziato che dal tenore letterale della disposizione lo scopo è quello di assicurare ai Comuni individuati dall’articolo 17 del decreto, come Casamicciola, la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, visto che la gestione rifiuti costituisce attività di pubblico interesse. La norma prevede anche che la compensazione è diretta a sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di Tari-tributo o di Tari-corrispettivo, senza peraltro specificare le cause che possono determinare maggiori costi o minori entrate tali da impedire di assicurare la continuità dello svolgimento del servizio di gestione rifiuti. Non va dimenticato che la citata legge 147/2013 stabilisce che “in ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio”, e nel caso di Casamicciola, per gli anni 2018 e 2019 il gettito della Tari non ha potuto assicurare la copertura integrale dei costi del servizio, dal momento che per gli immobili inagibili è venuto meno il presupposto impositivo, mentre nei confronti dei contribuenti inadempienti è in corso la sospensione delle attività esecutive da parte degli agenti della riscossione, come detto fino al prossimo 31 dicembre.

Di conseguenza, il Ministero ha ritenuto che i maggiori costi affrontati e le minori entrate registrate a titolo di Tari possano essere ricondotti non solo ai mancati versamenti relativi ai fabbricati distrutti od oggetto di ordinanze di sgombero, ma anche quelli derivanti dall’applicazione del citato articolo 35 che, come detto, ha sospeso la notifica delle cartelle e le procedure esecutive nei confronti dei residenti del Comune, a prescindere dal requisito dell’inagibilità dell’immobile. Quindi, la compensazione potrà essere effettuata anche con riguardo agli immobili non colpiti direttamente dal sisma e, dunque, agibili, tenuto anche conto della necessità di coprire i costi del servizio rifiuti. Naturalmente, come precisa la nota del Ministero e come indicato dallo stesso Comune di Casamicciola, le anticipazioni andranno “successivamente restituite e messe di nuovo nella disponibilità della contabilità Commissariale”, dopo che, a partire dal primo gennaio 2021, sarà ripresa l’attività di riscossione da parte del Comune. Dell’interpretazione normativa ottenuta grazie alle richieste del Comune di Casamicciola, ne potranno beneficiare anche gli altri due Comuni del cratere. Un risultato provvidenziale, in un momento in cui l’intera economia isolana vive un momento di precarietà che si riverbera sulle casse degli enti.

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