CULTURA & SOCIETA'

Al Telese nasce il caffè letterario su intuizione della professoressa Ernesta Mazzella: subito spazio alle chicche storiche sul Castello Aragonese svelate da Giovannino Di Meglio

LA DOCENTE PROF.SSA ERNESTA MAZZELLAS ORGANIZZATRICE DEL CAFFE’ LETTERARIO AL TELESE DI FONDOBOSSO: “La biblioteca scolastica del Telese, fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell'attuale società dell'informazione e conoscenza. La biblioteca scolastica offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l'apprendimento lungo l'arco della vita, di sviluppare l'immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili. Noi puntiamo a creare dei "professionisti colti" che conoscano la loro storia per promuovere e valorizzare l' isola di Ischia”. LE STRAORDINARIE CHICCHE SUL CASTELLO ARAGONESE DELL’AVV. GIOVANNINO DI MEGLIO: “Prime notizie attendibili sul Castello Aragonese, in realtà sono più recenti e risalgono alla celebre lettera che papa san Gregorio Magno scrisse nel 598 a tal Romano “defensor Siciliae”, nella quale fece una netta distinzione tra l'isola Major e quella Minor, sulla quale era edificato il “Castrum Gironis”. Identica distinzione fece papa Leone III nella lettera dell' 813 inviata a Carlo Magno per chiedere aiuti contro i ripetuti saccheggi dei Mauri sull'isola…Ma il primo vero sviluppo urbanistico del Castello si ebbe in seguito all'eruzione agli inizi del Trecento del Monte Trippodi, che distrusse completamente gli edifici compresi tra il Burgo Maris e il Lago d'Ischia e che spinse gli abitanti a rifugiarsi in Terraferma”.

Un ottimo Giovannino Di Meglio più vivace e motivato che mai, con le sue straordinarie chicche storiche sul Castello Aragonese di Ischia ha saputo catturare l’attenzione del folto uditorio che lo seguiva e lo ascoltava strappandogli applausi e consensi meritati. La performance culturale di Giovannino è stata offerta nell’ambito della prima esperienza con il “Caffe letterario” presso l’Istituto Professionale alberghiero V. Telese. La felice iniziativa era coordinata dalla professoressa anch’ella studiosa di storia antica della nostra isola Ernesta Mazzella.

L’ AVV. GIOVANNINO DI MEGLIO

Infatti con la consueta professionalità l’avvocato ha piacevolmente erudito su ” Storie e leggende del Castello Aragonese” il pubblico presente. Conoscere la nostra Storia è fondante per un’ Isola vocata al Turismo ed all’ accoglienza,senza la memoria storica del nostro glorioso passato non possiamo programmare il futuro!E Giovannono con la sua verve di appassionato cultore di Storia isolana ( e non solo) ha saputo davvero coinvolgere tutti nel suo apprezzato excursus storico- culturale sullo sfondo del mitico Castello Aragonese!A conclusione, un simpatico e gustoso appetizer realizzato dagli alunni di Cucina guidati dal Docente di riferimento.“Un plauso all innovativo DS Mario Sironi, ha commentato la past presidente nazionale Fidapa e dell’Associazione Aiprc presente all’incontro, ai brillanti Docenti ed agli eccellenti alunni dell ‘ Istituto IPS ‘ V .Telese’ di Ischia per l impegno profuso in attività didattiche e formative di rilevante spessore”. La Professoressa Ernesta Mazzella nel suo ruolo di Referente della biblioteca scolastica del Telese, storica e docente dell’Istituto Professionale Alberghiero ha organizzato di prima mano il Caffè Letterario dirigendolo con sapienza. “Il Caffè Letterario è un progetto interdisciplinare, ci ha detto la Prof.ssa Ernesta Mazzella, che coinvolge tutti gli indirizzi di studio della scuola dal settore Turistico, Enogastronomico e Grafico. Abbiamo ospitato Benedetto Valentino, aggiunge la Professoressa Mazzella, con la storia della Sambuca e la storia di Casamicciola e Salvatore Marino con il Mito della Terra Cava, il suo libro ha ispirato la trasmissione di Voyager”. “Ringrazio l’ Avv. Giovannino Di Meglio, prosegue Ernesta Mazzella per aver accettato il mio invito al Caffè letterario, la scuola vuole approfondire la storia locale, la biblioteca scolastica promuovere la lettura e in particolare la conoscenza della storia della nostra amata Isola, Per la storia del Castello abbiamo ospitato il massimo esperto in materia”. “La biblioteca scolastica del Telese, coclude la Referente Prof. Ernesta Mazzella, fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell’attuale società dell’informazione e conoscenza. La biblioteca scolastica offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l’apprendimento lungo l’arco della vita, di sviluppare l’immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili. Noi puntiamo a creare dei “professionisti colti” che conoscano la loro storia per promuovere e valorizzare l’ isola di Ischia”.

L’organizzatrice del “Caffè Letterario presso il Telese Docente Ernesta Mazzella con la edificante intuizione ha aperto le porte della cultura a tutti colore che ne vogliono fare tesoro senza riserve. Con l’invito a partecipare all’incontro con lo storico Giovannino Di Meglio la Prof. ssa Ernesta Mazzella attraverso suoi riferimenti di conoscenza storica ha condotto virtualmente tra i miti, le leggende e la Storia del Castello Aragonese, percorrendo nei ricordi e nello studio dio ricerca i passi e le vicende dei principali protagonisti di almeno quindici secoli di avvenimenti che hanno come scenario l’ Insula Minor, con uno sguardo particolare alla famiglia Cossa, al periodo Aragonese e al ‘Rinascimento Ischitano” animato da Costanza d”Avalos e dalla ‘nostra’ Vittoria Colonna. Sono stati visitati i luoghi celebrati da poeti come il Chariteo e Bernardo Tasso. Sono stati ricordati i privilegi confermati dall’imperatore Carlo V. si è reso omaggio a quanti hanno amato e rivalutato l”antico maniero, a tutti i graditi ospiti che hanno apprezzato le bellezze dei luoghi, come il Presidente Ciampi, che Ernesta Mazzella ebbe il piacere e l’onore di accompagnare nella sua visita al Castello 25 anni fa. A tal proposito, i professori e gli alunni dell’Istituto Telese hanno accolto i partecipanti con il ‘coktail del Presidente’. Qui di seguito alcune straordinarie chicche sulla storia e le leggende del Castello Argonese che l’avvocato Giovannino Di Meglio ha svelato nel Caffè Letterareio agli studenti del Telese. Secondo lo studio e la ricerca storica di Giovannino Di Meglio: Il Castello Aragonese, insieme con le testimonianze storiche e archeologiche di Pithecusa e di Aenaria, rappresenta il più prezioso scrigno della storia locale. Nonostante ciò, è difficile stabilire a quando risalga il primo insediamento abitativo su di esso. Secondo alcuni storici, tra cui il Pontano, Gerone di Siracusa, dopo aver sconfitto gli Etruschi nella battaglia svoltasi davanti a Cuma nel 474 a. C., vi avrebbe fondato la città greca detta ‘Castrum Gironis”.

Virgilio, nel canto IX dell’Eneide, collocò sotto lo ‘Scoglio’, il corpo del gigante ribelle Tifeo, i cui movimenti e pianti causavano terremoti e generavano le preziose acque termali. Lo storico romano Plinio il Vecchio, si rifece al mito omerico, per affermare che Enea, nel lungo peregrinare da Troia ai lidi laziali, sia sbarcato con le sue navi nell’attuale baia di Cartaromana per fondarvi la città cui diede il nome di Enaria (Aenaria). Lo storico francese Philippe Champault, nell’opera “Pheniciens et Grecs in Italie d’après l’Odissée” sostenne che l’isola d’Ischia era da identificarsi con Ischeria, l’isola dei Feaci, e che sul Castello doveva collocarsi la reggia di Alcinoo. L’affascinante ipotesi fu pochi anni dopo ripresa da don Ciro Scotti, per il quale è in corso il processo di beatificazione…Prime notizie attendibili sul Castello Aragonese, in realtà sono più recenti e risalgono alla celebre lettera che papa san Gregorio Magno scrisse nel 598 a tal Romano “defensor Siciliae”, nella quale fece una netta distinzione tra l’isola Major e quella Minor, sulla quale era edificato il “Castrum Gironis”. Identica distinzione fece papa Leone III nella lettera dell’ 813 inviata a Carlo Magno per chiedere aiuti contro i ripetuti saccheggi dei Mauri sull’isola…Ma il primo vero sviluppo urbanistico del Castello si ebbe in seguito all’eruzione agli inizi del Trecento del Monte Trippodi, che distrusse completamente gli edifici compresi tra il Burgo Maris e il Lago d’Ischia e che spinse gli abitanti a rifugiarsi in Terraferma.. Quando gli effetti nefasti dell’eruzione terminarono, gli ischitani s’accorsero che i soli edifici non colpiti dal cataclisma erano quelli esistenti sul Castello; per questo decisero di ampliarli e riutilizzarli come residenze private e sede delle istituzioni militari, civili e religiose…Il giovanissimo re Ferdinando II, detto anche Ferrantino o Ferrandino, visto che i nobili napoletani avevano aperte lo porte della città a Carlo VIII, il 21 febbraio 1495 con 14 galee raggiungeva l’isola d’Ischia e provvedeva a rifugiarsi con tutta la corte nel Castello Aragonese. Benché il re di Francia risultasse alla fine sconfitto, Ferrandino potette godersi la vittoria per poco tempo, poiché morì giovane e rimpianto dai sudditi subito dopo il matrimonio con Giovanna IV d’Aragona… La vita sociale sul Castello terminò del tutto con la instaurazione della Repubblica Partenopea e per i continui scontri tra i Francesi di Murat e gli Inglesi alleati di re Ferdinando IV di Borbone, divenuto poi Ferdinando I Re delle Due Sicilie, in seguito al Congresso di Vienna del 1815. Il Castello fu allora completamente abbandonato dai civili e dai rappresentanti delle istituzioni, per ridursi a carcere per reati comuni sotto Francesco I e a penitenziario di massima sicurezza per i reati politici sotto Ferdinando II. Soppresso il carcere nel 1860, il Castello si trasformò in domicilio obbligato per i coatti, finché lo Stato italiano, nei primi decenni del Novecento non decise di venderlo per pubblico incanto ai privati.

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