HANNO FERMATO LA STORIA, A ISCHIA NIENTE CORTEO DI SAN ALESSANDRO REGIONE, COMUNE E ALBERGATORI DICONO DI NON AVERE COLPE
DI ANTONIO LUBRANO
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano
Già da ieri mattinaa si doveva respirare aria di festa per le strade di Ischia, per quell’alone odoroso lasciato nell’atmosfera dai costumi d’epoca, tirati fuori dai bauli, rispolverati, arieggiati ed indossati dai primi figuranti nell’anteprima della sera precedente. E si, perché la grande sfilata di S. Alessandro in costumi d’epoca aveva un prologo che si svolgeva la sera del 25 agosto, ossia l’altro ieri, con tutti i crismi della spettacolarità, quale assaggio della vigilia, con un mini corteo lo stesso rappresentativo che partiva dal Palazzo Reale di Piazza Antica Reggia e culminava in Piazzetta San Girolamo per strappare i primi applausi da una folla entusiasta ed in attesa. Ecco, doveva accadere ieri sera tutto questo, ma non è accaduto. Il 26 agosto giorno di S. Alessandro (auguri a tutti gli allessandro e Alessandra) e di quella che doveva essere la 38esima edizione della storica manifestazione, sarà ancora peggio. La tristezza oscurerà i sorrisi sui volti di tanti figuranti che avevano dato anche quest’anno la propria disponibilità a partecipare da “protagonisti” al corteo storico in costume d’epoca, sfidando come sempre il caldo e la fatica del lungo percorso da sostenere a piedi dal Centro Storico di Ischia Ponte fino all’antica Villa Bagni di Porto d’Ischia. Il dott. Franco Napoleone e l’imprenditrice Anna D’Amico, rispettivamente Patron e corresponsabile di questo importante evento di fine agosto sono a dir poco, amareggiati per come la loro bella ed ormai collaudata iniziativa ha avuto quest’anno un così infelice epilogo. Quando si dà l’anima, come hanno dimostrato Anna D’Amico, il dott. Franco Napoleone ed i loro più stretti collaboratori, compresi quei figuranti più assidui e fedeli, diventa difficile prendere atto di essere stati lasciati soli da chi poteva intervenire per offrire l’aiuto determinante per mettere le cose a posto. In pratica si avrebbe voluto che le istituzioni a livello comunale e regionale, si fossero spese meglio e avessero tentato l’ultima carta per salvare la storica sfilata da un stop forzato che nessuno dell’ organizzazione, solo una decina di giorni fa, mai avrebbe immaginato che potesse verificarsi. A questo punto, con chi bisogna prendersela per individuare il maggiore responsabile del forfait del Corteo in costume d’epoca, se oggi salta la grande sfilata di S. Alessandro che da 38 anni, ogni 26 di agosto raccoglieva ai due lati della strada lungo il suo percorso Ischia Ponte-Porto d’ Ischia, migliaia di persone tra ischitani stessi e turisti plaudenti ? – Si cerca il “colpevole”, ma dove? Il Comune d’Ischia sostiene che ogni anno fa la sua parte, elargendo il contributo finanziario possibile e offrendo altresì appoggi di vario tipo. La Regione non sempre è presente, e quando lo è. incarica il Comune di rappresentarla. Però sarebbe stato più giusto se l’autorevole Ente pubblico di Via Santa Lucia in Napoli, avesse ufficialmente riconosciuto lo storico Corteo in Costume d’epoca di S. Alessandro a Ischia, manifestazione di alto profilo culturale, turistico e sociale, tanto da annoverarla di diritto fra gli eventi di prestigio meritevoli di essere finanziati con continua regolarità, come avviene per altre iniziative turistico-culturali che si svolgono nel periodo della buona stagione e di maggiore affluenza di turisti, in Campania. Ma non lo ha fatto e forse mai lo farà, sbagliando. Agli albergatori di Ischia, che si sono defilati, nemmeno si possono attribuire colpe specifiche, per il semplice motivo che sul finire del mese di agosto, per giunta su di un sabato e la domenica, non potevano mettere a disposizione degli ospiti figuranti del Corteo, 150 posti letto, sia pur al costo di 40 Euro a testa, perché già venduti un mese prima in pacchetti-vacanza nell’ambito delle offerte promozionali d’agosto e settembre. In ogni modo, e per davvero si voleva risolvere il problema c’era bisogno di un vero e proprio colpo d’ala per sistemare la situazione, anche se appariva tutt’altro che semplice. Quando però, ci si mette di buzzo buono e si vuole risolvere un problema ad ogni costo, pena la credibilità dell’istituzione ed un duro colpo al turismo culturale locale, tutti gli ostacoli, anche i più insormontabili, si superano. Rimane il rammarico che tutto era pronto per la 38esioma edizione della manifestazione targata 2018. le sarte di Sant’Alessandro, stavano dando gli ultimi ritocchi ai bellissimi costumi che oggi avrebbero indossato i figuranti ormai veterani. Le immagini trasfigurate, i fantasmi di Vittoria Colonna, Lucrezia d’Alagno, Laura Sanseverino, Diana de Cordona ,Costanza D’Avalos, Ferrante, d’Avalos, Inigo D’Avalos. Alfonso d’Aragona, Prospero e Fabrizio Colonna e di tanti altri personaggi della storia antica di Ischia, già scalpitavano per la tenuta inappuntabile del loro ricco abbigliamento. Non una piega, non un merletto, non un laccio fuori posto. Ogni anno era così, e lo sarebbe strato anche quest’anno se il diavolo non ci avesse messo la coda, come si suol dire. Franco Napoleone in questi giorni ha girato per le stradine di Sant’Alessandro imbandierate con l’animo sereno, ma con il cuore che palpitava per qualcosa di negativo che poteva accadere. Irrompeva nel laboratorio-sartoria a due passi da casa sua, per assicurarsi se tutto procedeva per il meglio, se mancava qualcosa, se i corpetti erano aderenti al punto giusto, se le vesti presentavano difetti di cucitura. Non è stata da meno, Anna D’Amico, che pur nella certezza di una clamorosa rinuncia non si dava per vinta. Il Suo costume era e rimane uno dei più belli, se non il più bello come sempre, valorizzato anche dal personale che si ritrova. Anna fremeva per i dettagli. Anche essi vanno presi con impegno. Ormai mancavano pochi giorni al ritorno in scena della grande sfilata d’epoca con una novità, rappresentata dalla presenza di alcuni personaggi del ‘300 come Renato D’Angiò, sua moglie la Regina Sancia, Restituta Bulgari, Giovanni da Procida e isabella d’Aragona. La soddisfazione che si provava era grande. L’avvocato Giovannino Di Meglio seguiva ed osservava tranquillo, ma soffrendo. Alla fine tutto è risultato vano. La sfilata di oggi salta e con essa tutte le mozioni che ciascuno, fra il pubblico e fra i figuranti protagonisti avrebbero vissuto. Se ne parlerà l’anno prossimo, se Anna D’Amico e Franco Napoleone giustificatamente delusi, vorranno riprovarci.
antoniolubrano1941@gmail.com