NON E’ ANDATA MALE

Numeri interessanti, non soltanto per quanto riguarda la stretta attualità (da settembre l’isola e le sue attività si aspettano un momento fiorente sotto l’aspetto turistico) ma anche perché i numeri diffusi dall’ufficio circondariale marittimo – guidato dal t.v. Antonio Magi – fanno anche un bilancio del mese di agosto e soprattutto si occupano di un raffronto con lo stesso arco temporale dell’anno precedente, consentendo così di avere anche un quadro chiaro dello stato di salute dell’industria vacanziera sull’isola d’Ischia. Partiamo da quelli che sono i numeri riferiti al fine settimana che ci siamo appena messi alle spalle, il primo settembrino: gli arrivi nei tre porti da venerdì 1 a domenica 3 settembre sono stati complessivamente 26.454 (20.150 a Ischia, 4.783 a Casamicciola e 1.521 a Forio) mentre si contano 23.009 partenze (17.220 dal porto di Ischia, 4.362 da Casamicciola e 1.427 da Forio). Per quanto riguarda invece le auto in arrivo se ne contano 2.185 (1.473 sbarcate a Ischia e 712 a Casamicciola), quelle in partenza sono state invece 2.483 (1.607 da Ischia e 876 da Casamicciola). Insomma, se è vero che da una parte i numeri non sono più sui livelli di agosto, è chiaro che un po’ tutti gli addetti ai lavori firmerebbero verosimilmente da subito per sperare che ogni fine settimana del mese che conduce alla stagione autunnale possa far registrare queste performances. Dipenderà da una serie di fattori, su tutti anche quello meteorologico che si spera continui a essere benevolo.

Attenzione, però, perché come detto dai dati diffusi dall’ufficio circondariale marittimo è anche possibile fare una stima di quelli che sono stati gli arrivi complessivi nel mese di agosto 2023 e in quello 2022. Partiamo da un presupposto, il calo c’è stato ma tutto sommato meno drammatico di quanto si potesse credere, anzi ci piace dire nel caso di Ischia quasi irrilevante: in fondo, in questa estate sono mancati gli italiani che di fatto in alta stagione costituivano il core business praticamente “esclusivo” (soprattutto se parliamo in termini di turismo di prossimità) del nostro mercato vacanziero. Ad ogni buon conto nel mese che ci siamo messi alle spalle si sono registrati complessivamente 291.996 sbarchi (211.244 nel porto di Ischia, 60.045 in quello di Casamicciola e 20.707 in quello di Forio) mentre nei trentuno giorni dell’anno precedente se erano contati (di cui 228.526 a Ischia, 65.784 a Casamicciola e 24.019 a Forio) 318.329. Tirando le somme, il saldo negativo è di 26.333 unità, poco più del 6 per cento. Ma adesso vogliamo soffermarci un secondo e ribadire con forza che sarebbe una semplificazione eccessiva parlare di calo, di realtà che non ha tirato, di crisi o altre “robe” del genere. E questo per diversi ordini di motivi. Il primo: si è detto e ripetuto fino alla noia ultimamente che questa estate ha visto meno massa e più qualità, più giovani, più stranieri: insomma, che alla fine poi si possa pagare dazio – e lo ripetiamo, percentualmente in maniera oggettivamente non da “emorragia” – è un fatto che ci può anche stare, anzi che fondamentalmente non dovrebbe stupire più di tanto. In secondo luogo, quando si fa un’analisi bisognerebbe ragionare sempre in termini di fatturato e non soltanto in base alle presenze ma per questo servirebbero numeri non in nostro possesso. Per la serie, meglio un turista che spende 100 piuttosto che dieci che spendono 1 durante il loro soggiorno. Ma questo è un altro discorso che, lo ripetiamo, meriterebbe un’analisi più approfondita. Nel frattempo continuiamo a pensare che non è assolutamente il caso di far avanzare spettri, paure o fantasmi di qualsivoglia natura né tantomeno di far scattare allarmi. Lo abbiamo detto, il 2023 è un anno che ha fatto registrare una strana, involontaria e del tutto casuale inversione di tendenza. Che non siano dei semplici numeri, per quanto la matematica non è un’opinione ed ha sempre la sua valenza, a portarci fuori strada.