Nonostante le alluvioni ed i terremoti. La amano gli abitanti da secoli e gli ospiti italiani e stranieri. É un fascino misterioso fatto di acque, di terre, di colline e di monti. Come se qui si racchiudessero le bellezze ed i pericoli del pianeta. Casamicciola è viva nella “marina” ma é goduta dalle colline. Quel tratto – dall’hotel Gran Paradiso fino all’hotel Elma – fu chiamato da uno stampatore di cartoline ai primi del ‘900 “la collina degli alberghi”. Lo è ancora. Adesso come un secolo fa la vita sociale è nella “riviera” – quella incantevole passeggiata che si fa per 2 chilometri da Piazza Capitello (Lacco Ameno) a Punta Perrone (Casamicciola) – e nella piazza della Marina che il visitatore si ferma per un caffè o per un giornale all’edicola di Riccardo dove trova il biglietto del bus o il regalino per il nipotino. Ma qui ci sono tutte strisce blu. Se fermi la macchina ai parcheggi – Anas e ancora – devi pagare la sosta. Così per ogni anfratto della riviera. É assurdo e non incentivante a fermarti per una passeggiata o per un caffè.
Eppure si dovrebbe incentivare la sosta. I due grandi parcheggi – Anas e ancora – dovrebbero essere liberi per far venire a casamicciola quanta più gente possibile anche per incrementare il centro commerciale dei negozi posti in piazza e nel “corso parallelo” che é come una passeggiata sul porto turistico per vedere le barche grandi e piccole della nautica di oggi. La “rinascita” dopo gli eventi naturali avversi parte dalle piccole cose. Le strisce blu non debbono essere messe per far soldi al comune – lo sa bene la funzionaria prefettizia al comune – ma per esigenze di traffico. Se il traffico non c’è in questo periodo di autunno e inverno bisogna liberalizzare i due grandi parcheggi ed anzi liberalizzare la piazza della Marina per far lavorare di più il bar Calise ed il bar Unico che costituiscono la residua socialità di casamicciola. Le grandi cose cominciano sempre dalle piccole.
