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Occhio alle truffe agli anziani, l’allarme di Mitrione

Negli ultimi giorni ne sono state tentate diverse a Ischia e nella vicina Procida, dove peraltro un giovane è finito in manette. Il comandante della Compagnia dei Carabinieri illustra il “decalogo” per cercare di frenare o arginare un fenomeno che pian piano avanza anche nelle nostre realtà insulari

Le truffe perpetrate a danno degli anziani stanno diventando un fenomeno seriale, anche perché quando un reato funziona e frutta il concetto di emulazione arriva quasi scontato. Quanto bisogna preoccuparsi in realtà come la nostra che, come dimostrato dal caso di Procida, non sono affatto immuni da fenomeni del genere?

«La nostra è sicuramente una realtà tranquilla e proprio per questo motivo quando si verifica un fenomeno del genere o casi che si susseguono con frequenza (e il caso delle truffe sugli anziani negli ultimi tempi ne è un esempio) sicuramente c’è da alzare il livello di attenzione. L’Arma dei Carabinieri vuole informare le fasce deboli della popolazione, ma anche i nipoti, i giovani, tutti i componenti della famiglia in modo che anche loro si rendano partecipi e sappiano quello che bisogna fare in questi casi».

Caso Procida a parte, è giusto dire che l’isola in questo periodo dell’anno è più protetta? Altrove magari si va in vacanza e gli anziani restano soli, qui invece lavorano tutti. E’ una considerazione peregrina o ha il suo perché?

«Potrebbe essere sicuramente così, però come abbiamo potuto appurare proprio in queste ultime settimane, e dunque nel pieno della stagione turistica, si sono verificati questi reati che ad onor del vero nei restanti periodi dell’anno non erano stati censiti».

Questo può significare che a mettere in atto questi crimini possano essere soggetti sbarcati sull’isola per un periodo di vacanza e che hanno deciso di “monetizzare” in maniera criminosa il proprio soggiorno?

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«Nel caso di specie, e mi riferisco all’episodio di Procida, la persona in trasferta non era in vacanza ma si era recata di proposito sull’isola. Posso dire che tendenzialmente chi ha intenzione di delinquere venga apposta per questo».

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«Come abbiamo potuto appurare proprio in queste ultime settimane, e dunque nel pieno della stagione turistica, si sono verificati questi reati che ad onor del vero nei restanti periodi dell’anno non erano stati censiti»

Sull’isola bisogna tenere la guardia alta forse anche perché siamo meno abituati a cose del genere?

«Ripeto, bisogna tenere la guardia alta perché nelle ultime settimane si sono verificati più episodi della stessa specie. Il nostro obiettivo rimane quello di informare le fasce deboli della popolazione e far comprendere loro che se vengono contattati da un corriere o da un presunto nipote che si qualifica come tale facendo anche il nome del vero congiunto, e chiede di consegnare denaro o oggetti preziosi a degli sconosciuti, non bisogna avere esitazioni: occorre chiamare il 112 e verificare se una cosa del genere sia possibile. Perché nella totalità dei casi, mi pare ovvio, non è possibile che qualcuno si presenti alla vostra porta per chiedere ingente quantitativo di denaro per la consegna di un pacco».

Ha parlato di incrementi di casi sull’isola. Posso chiederle quanti di questi sono rimasti nell’alveo delle tentate truffe e quanti invece sono andati a compimento?

«Fortunatamente abbiamo più tentate truffe che truffe consumate. Nel caso di ieri abbiamo arrestato questa persona dopo aver sventato due truffe ai danni di anziani sulla stessa isola di Procida. Ma non escludiamo che il soggetto in questione, e a riguardo ci sono indizi specifici, abbia partecipato anche ad altre truffe consumate nei giorni scorsi sull’isola d’Ischia».

«Bisogna tenere la guardia alta perché di recente si sono verificati più episodi della stessa specie. Il nostro obiettivo rimane quello di informare le fasce deboli della popolazione e far comprendere loro che se vengono contattati da un corriere o da un presunto nipote che chiede di consegnare denaro o preziosi, bisogna chiamare subito il 112»

Prima parlavamo del corriere, quali sono altre modalità di truffe che avete avuto modo di scoprire come Arma dei carabinieri nel corso delle vostre attività investigative sull’isola e non solo? Insomma, quali sono le modalità criminose più diffuse?

«La principale a Ischia è quella del corriere, di cui ho già spiegato poc’anzi. C’è anche quella dell’incidente stradale, quando ci si presenta a un anziano e gli si dice che il nipote o il figlio – di cui forniscono anche dei dettagli per rendere il racconto più credibile – ha causato un incidente stradale ed è trattenuto dai carabinieri. Ci potrebbe essere la telefonata di un sedicente militare dell’Arma che chiede un riscatto per ottenere così la liberazione del figlio. Ecco, per quanto possa apparire scontato, sappiate che in Italia non esistono cauzione e riscatto. In buona sostanza nessuno potrà mai chiedervi soldi, ecco perché vi invito quando ricevete telefonate del genere a chiamare il 112. Lì risponderà un vero carabiniere che magari manderà una pattuglia a casa per gli adempimenti del caso».

A proposito di figli e nipoti, che ruolo possono avere nella tutela dei loro anziani?

«L’anziano deve mettersi sempre in contatto con il figlio o il nipote dopo aver ricevuto la prima telefonata e se necessario si faccia aiutare dal vicino di casa. E’ un modo per non essere tratti in inganno»

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