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Incubo ruspe, adesso sindaci e avvocati fanno quadrato

Ieri mattina nella sala consiliare di Ischia il primo incontro di quello che potrebbe configurarsi come un osservatorio permanente dedicato alla risoluzione politica di una problematica di scottante attualità riguardante l’intera isola

Un tavolo tecnico permanente sulla questione-abbattimenti. Avvocati e sindaci uniti per affrontare una problematica che periodicamente riemerge in tutta la sua rilevanza e che riguarda l’intera isola. Ieri mattina si svolto un importante incontro nella sala consiliare del Comune di Ischia. Presenti tutti i sei sindaci isolani e un gruppo di avvocati esperti in materia edilizia, guidati dal presidente dell’Assoforense ischitana Gianpaolo Buono. La vicenda dei due cittadini la cui abitazione foriana di via Calosirto è sotto la minaccia delle ruspe nonostante la pandemia da covid-19 tuttora in atto, in stridente contrasto col blocco degli sfratti disposto proprio a causa dell’emergenza sanitaria, ha indotto avvocati e amministratori ad affrontare la questione in maniera organica, sia dal punto di vista tecnico che da quello politico.

Ischia Municipio

«Abbiamo incontrato una delegazione di avvocati – ha commentato il sindaco Enzo Ferrandino – per discutere degli abbattimenti che non si fermano neanche durante l’emergenza pandemica. Si è discusso delle motivazioni che potrebbero indurre il Governo e il Parlamento a sospendere le demolizioni quanto meno degli “abusi di necessità” così come sono stati sospesi anche – tra le altre cose – gli sfratti e soprattutto ci siamo confrontati sul da farsi per porre rimedio ad un buco legislativo esistente sul tema di cui è colpevole, ahinoi, la politica ad ogni livello. Soltanto facendo fronte comune tra professionisti, politica locale e politica regionale, possiamo avviare un’interlocuzione proficua che porti finalmente alla risoluzione del problema. Faremo il possibile per intervenire già nell’immediato per quanto già da giorni ciascuno di noi sta cercando di fare la sua parte. Ora, però, dobbiamo unirci e muoverci in maniera organizzata», ha concluso il primo cittadino.

I professionisti hanno offerto il loro supporto alle amministrazioni isolane per affrontare in maniera sinergica e costante le problematiche connesse alle demolizioni

Dunque, una netta convergenza d’intenti pur nella consapevolezza che soltanto la politica, a livello nazionale, potrà arrivare a sciogliere i nodi sempre più intricati della questione, vista l’impossibilità per i Comuni di intervenire in materia penale, che spetta esclusivamente allo Stato.

Ruspa

Tra i vari punti focali, quello forse più noto è relativo alla natura della demolizione dell’immobile abusivo, considerata sanzione amministrativa e dunque non soggetta a prescrizione, ma che di fatto secondo molti addetti ai lavori assume sostanzialmente connotazioni punitive a livello penale, quando viene eseguita a distanza di lustri e di decenni; sul tavolo anche la disapplicazione del permesso ottenuto in sanatoria da parte del giudice in quanto considerato illegittimo. Temi ben noti non solo ai lettori che masticano la materia, ma forse a quasi tutti i cittadini isolani, vista l’annosità e la pervasività delle conseguenze dell’abusivismo edilizio, sfocianti spesso in storture tali da far apparire l’applicazione delle regole in una sostanziale ingiustizia, ben poco comprensibile quando l’esecuzione arriva anche dopo trent’anni, periodo trascorso il quale l’interesse dell’ordinamento a perseguire un reato verrebbe a cadere.

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Enzo Ferrandino: «Solo con un fronte comune tra professionisti, politica locale e politica regionale, possiamo avviare un’interlocuzione proficua che porti finalmente alla risoluzione del problema»

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L’iniziativa, a quanto si apprende, è destinata a diventare permanente: quindi una sorta di task force, un osservatorio destinato a monitorare costantemente i vari aspetti del problema. Il supporto offerto dagli avvocati consentirà di mettere a punto proposte normative da sostenere a vari livelli istituzionali, ma senza perdere di vista un atteggiamento concreto e pragmatico, perché la necessità principale del momento è quella di ottenere la sospensione temporanea delle esecuzioni, almeno finché durerà l’emergenza sanitaria. Potrebbe dunque essere battuta la strada della proposta di una legislazione d’urgenza da parte del governo, per evitare che nuclei familiari particolarmente esposti alle pesanti conseguenze della pandemia e della connessa crisi economica finiscano per vedersi abbattuta l’unica abitazione in piena emergenza sanitaria, la cui conclusione è ancora difficile da immaginare.

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