CRONACA

«Omissioni e abusi nell’UTC di Procida»

Arriva la denuncia pubblica del geometra Michele Scotto che accusa l’ufficio tecnico dell’isola di Arturo di inefficienza e anche di malagestio. Ecco l’elenco delle presunte responsabilità per le quali si chiede l’intervento della magistratura

“Imbarazzato, combattuto fino al punto di sentirmi quasi ridicolo….Ma dopo ampie riflessioni ho deciso di rendere noto l’andazzo che oramai  siamo costretti a sopportare da anni e, ritenendo (senza presunzione) che il ridicolo non sono di certo io ma chi ci ‘amministra’ e chi resta impassibile a tale situazione. Nonostante è stata più volte informata anche la magistratura permane uno stato di inefficienza dell’attività dell’Ufficio Tecnico del Comune di Procida che da circa otto anni nonostante i molteplici incarichi di dirigenti, il dato è che un importante settore economico dell’isola è letteralmente in ginocchio!”. Inizia così la denuncia pubblica del geometra Michele Scotto, tecnico decisamente conosciuto sull’isola di Procida ed impegnato anche attivamente in politica che rompe gli indugi e mette in pubblica piazza quella che a suo avviso è senza dubbio una malagestio dell’UTC sull’isola di Arturo. Prendendosela naturalmente con chi governa il paese a cui viene riservata la stoccata successiva: “Indifferenti da sempre, gli amministratori e non solo. Infatti la cosa che più mi lascia basito e l’indifferenza di tutti gli addetti ai lavori (probabilmente temono di compromettere le singole attività nella speranza che….) che mai e dico mai hanno denunciato, sollecitato la ripresa dell’attività”. Un siluro non da poco, prima di scendere nel dettaglio.

Scotto poi aggiunge: “Nonostante si rinnovano le ‘poltrone’ resta inefficiente l’attività dell’UTC, infatti nel quotidiano siamo costretti a sopportare omissioni e abusi in atti d’ufficio, nonostante le stesse vengono puntualmente segnalate alla magistratura che purtroppo visti gli esiti, restano ‘lettera morta’ (quant’è potente il governatore). Intanto le Commissioni da tempo non funzionano, le procedure semplificate diventano complicate in quanto spesso ostacolate e/o bloccate, il risultato è che tecnici, imprese e tutto l’indotto restano in ginocchio con serie e gravi conseguenze. È diventato complicato anche ottenere un semplice certificato di destinazione urbanistica (peraltro spesso falso, perché vengono rilasciati certificati dove per i fondi indicati si certifica che gli stessi ricadono in zana disciplinata dell’oramai tanto discusso art.lo 7 bis, che puntualmente i diversi e recenti dirigenti incaricati respingono poi le istanze di PdC ritenendo che lo stesso art’lo 7 bis è inapplicabile, mentre nel recente passato (prima del 2018) diversi cittadini sono regolarmente riusciti ad ottenere e realizzare su un lotto minimo di mq 2.000,00 (anziché 5.000 Ma) una piccola unità di circa 50mq”. Poi il professionista conclude: “Ritengo che la situazione è diventata oramai insostenibile e pertanto auspico che nel breve tempo ci sia un intervento della magistratura più volte sollecitata, affinché vengano ripristinate le corrette attività!”.

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