CRONACA

Isole minori ignorate dalla finanziaria, la protesta di Del Deo a Palazzo Chigi

Ieri a Roma la delegazione guidata dal presidente dell’Ancim: il sindaco di Forio ha incontrato il capo di gabinetto del Presidente del Consiglio

Fumata grigia per le isole minori dopo la beffa del mancato inserimento nella finanziaria delle istanze relative alla procedura per la ripartizione delle risorse. Una doccia fredda che aveva indotto il presidente dell’Ancim, l’associazione nazionale che raggruppa i Comuni delle isole minori, il sindaco di Forio Francesco Del Deo, a chiamare a raccolta i colleghi a Roma per manifestare il proprio dissenso al Governo e chiedere un faccia a faccia col Presidente del Consiglio.

Ieri mattina infatti proprio Del Deo ha guidato una delegazione di rappresentanti dell’associazione: della nostra isola, oltre a Forio, era rappresentato anche il Comune di Casamicciola con l’assessore Stani Senese, ma c’erano anche i sindaci di Capri, dell’isola del Giglio, di Pantelleria e la dottoressa Usai, segretaria generale dell’Ancim. Delegazione che si è radunata all’esterno di Palazzo Chigi, sede del Governo e residenza della Presidenza del Consiglio. I sindaci sono stati accolti dal capo di Gabinetto del Presidente Conte. Quello che è scaturito dal colloquio è in parte già noto: al momento, la finanziaria è chiusa e non c’è più modo di inserire le modifiche richieste dall’associazione. Com’è noto, le modifiche riguardavano le modalità di utilizzazione e ripartizione delle risorse economiche tra i Comuni delle isole minori, senza dover passare per il tramite delle Regioni. E nemmeno il Milleproroghe potrà essere d’aiuto.

Dopo l’esclusione dalla Finanziaria, l’Ancim punta a ottenere uno strumento normativo in grado di regolamentare l’utilizzazione dei fondi per le isole minori senza il tramite delle Regioni

Il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci, ha tuttavia garantito la fissazione di un prossimo appuntamento, nel quale definire la procedura più adatta da intraprendere a livello normativo per introdurre le modifiche chieste dai Comuni: si parla di un regolamento, attraverso il quale disporre l’utilizzo e la ripartizione del fondo per le isole minori.

In ogni caso il sindaco Francesco Del Deo ha consegnato al Capo di Gabinetto una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella quale i sindaci dell’Ancim si dicono ormai stanchi di dover partecipare ad audizioni, per lo più infruttuose, per tentare di ottenere una soluzione alle criticità vissute dai Comuni insulari. Una condizione, quella dell’insularità, che provoca problemi strutturali, endemici, non temporanei. Di qui la richiesta di un cambiamento nella procedura per i fondi destinati a tali Comuni dalla legge finanziaria.

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Quello che l’Ancim in particolare contesta è che tutti a parole si dicono convinti della necessità di innescare fenomeni positivi che portino allo sviluppo e all’occupazione tramite tali finanziamenti, ma poi di fatto le modalità per realizzare tali obiettivi non vengono concordati coi Comuni che dovrebbero essere proprio i destinatari dei fondi stessi. I sindaci sottolineano peraltro che soltanto cinque senatori delle commissioni bilancio e ambiente hanno fatto proprie tali istanze, fino a concepire un apposito emendamento all’articolo 66 della Finanziaria. Eppure, tale proposta è poi sparita dal maxiemendamento presentato dal Governo. Anzi, nel documento sono stati riportati soltanto le consuete procedure di pareri e provvedimenti adottati da soggetti diversi da coloro che sono i veri destinatari interessati dalle risorse in questione.

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Francesco Del Deo: «Le isole minori non sono rappresentate in Parlamento, e il taglio di parlamentari arrecherebbe solo ulteriore danno alla democrazia e alla rappresentatività»

Una discrasia che è ancora più grave ove si pensi che i finanziamenti per le isole minori rientrano tra gli interventi diretti a incentivare lo sviluppo, la coesione e la solidarietà sociale, e che lo Stato assegna risorse aggiuntive e interventi speciali per quei Comuni che soffrono di condizioni di disparità rispetto agli enti situati sulla terraferma. E visto che questo è l’obiettivo mirato del fondo per le isole minori previsto nella Finanziaria, diventa quindi necessario adottare procedure adeguate come quelle che l’Ancim da tempo sta proponendo. Nella missiva il sindaco Del Deo fa riferimento anche a precedenti ormai storici, come quando diciannove anni fa il presidente del consiglio dell’epoca Giuliano Amato aveva compreso la necessità di inediti strumenti per realizzare politiche nuove, firmando un accordo di sviluppo locale con le sette Regioni e appunto coi comuni dell’Ancim, per velocizzare l’impegno e la spesa di cento miliardi delle vecchie lire. Un’esperienza che all’epoca aveva consentito nello spazio di un triennio di creare duemila posti di lavoro aprendo cantieri pubblici e privati. Un esempio di meccanismo virtuoso che i sindaci dell’Ancim non capiscono il motivo per cui la Finanziara non voglia ripetere. La missiva è dunque diretta ad aprire un canale d’intesa reciproca sugli obiettivi da raggiungere. Del resto, da cinque anni i comuni delle isole minori hanno allestito un piano con progetti cantierabili che tuttavia sono ancora al palo per mancanza di risorse. Nel momento in cui, come ora, è stata prevista l’adeguata copertura economica, i primi cittadini non vogliono perdere tempo per metterli in esecuzione, ma con criteri di ripartizione altrettanto adeguati, in cui trovi posto un coordinamento e un metodo di co-decisione più moderno di quello infilato nella Finanziaria. Ed è appellandosi alla necessaria apertura mentale del Governo e delle forze politiche che i trentacinque sindaci rappresentati dal primo cittadino di Forio hanno fatto appello all’attenzione del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri. «Le isole minori non sono rappresentate in Parlamento – ha dichiarato il sindaco Del Deo a fine giornata – e il ventilato taglio dei Parlamentari è soltanto una misura di propaganda populista che arrecherebbe ulteriore danno alla rappresentatività e alla democrazia. Adesso dobbiamo continuare a insistere per ottenere un percorso atto a realizzare un moderno strumento di distribuzione e di razionale utilizzazione delle risorse per le isole minori».

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