CRONACAPRIMO PIANO

Parto “devastante” al Rizzoli, in sette saranno processati

Si tratta di altrettanti professionisti in servizio presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno quando il 2 settembre 2017 un intervento di routine ebbe conseguenze drammatiche su un neonato

Una vera e propria stangata, con un rinvio a giudizio che magari gli stessi indagati speravano di riuscire ad evitare. Ed invece saranno tutti processati Marco Santagata, Vincenzo Stefanelli, Maria Piro, Maria Giuseppina Giglio, Giuseppe Palmieri. Si tratta di un’equipe di professionisti che era in servizio presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno quando si verificò un fatto di cronaca dalle drammatiche conseguenze, che non a caso portò la magistratura ad aprire un’attività d’indagine. Per fare luce su quello che doveva essere un semplice parto ed invece si trasformò in qualcosa di ben diverso, sul quale occorreva ed occorre fare luce. Gli imputati, difesi rispettivamente agli avvocati Vittoria Pellegrino (Santagata), Mario D’Alessandro (Vincenza Stefanelli), Alfonso Furgiuele (Maria Piro), Antonio Iacono (Maria Giuseppina Giglio), Leandro Bocciuti (Giuseppe Palmieri) devono rispondere di una serie di accuse che li hanno portati a dover affrontare un procedimento penale e che passiamo a riepilogare dopo aver ricordato che nei panni di parte offese figura una coppia di coniugi, S.D. e M.T., rappresentata dall’avvocato Roberto Iacono.  

Marco Santagata, Vincenza Stefanelli, Maria Piro, Maria Giuseppina Giglio e Giuseppe Palmieri dovranno difendersi dalle accuse di lesioni in ambito sanitario, i primi due anche di falso ideologico per omissioni nella cartella clinica. Ecco gli errori ipotizzati dall’accuse che causarono al piccolo conseguenze gravissime al sistema neurologico

Tutti sono ritenuti responsabili di lesioni personali in ambito sanitario perché “in cooperazione tra loro Santagata Marco e Stefanelli Vincenza, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante M.T. e che l’hanno assistita durante il parto presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in data 2 settembre 2017, Piro Maria e Giglio Maria Giuseppina, quali ostetriche in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017, che assistettero la paziente rispettivamente durante il travaglio e Piro Maria anche durante il parto, Palmieri Giuseppe, quale operatore socio sanitario in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017 dalle ore 16.27 che, privo di competenze, effettuava manovre di ‘Kristeller’ sulla paziente M.T., per colpa consistita in negligenza, imperizia ed imprudenza, ed in particolare per la mancata redazione del programma che avrebbe consentito loro di diagnosticare tempestivamente le anomalie del travaglio della gestante e la sofferenza fetale del piccolo F.D., nonché per aver praticato in modo imprudente, negligente ed imperito le ripetute manovre di ‘Kristeller’ che hanno ridotto o addirittura annullato i già carenti scambi gassosi materno-fetali (nella specie, il dott. Vincenzo Santagata faceva eseguire sulla gestante M.T. alcune manovre all’operatore socio sanitario Palmieri Giuseppe, privo di competenze in materia e che era entrato in sala travaglio solo per salutare il predetto sanitario), così cagionavano a F.D, lesioni personali gravissime, consistenti in danni al sistema neurologico”.

Insomma, l’accusa ipotizzava una condotta superficiale e delittuosa che avrebbe portato poi a conseguenze drammatiche e gravissime. Non è un caso se nella richiesta di rinvio a giudizio che è stata poi accolta dal magistrato, si legge anche che “F,D, nasceva con indice Apgar zero a un minuto dalla nascita; in arresto cardio-respiratorio, con trasferimento dello stesso nel reparto TIN (terapia intensiva neonatale) dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con diagnosi di accettazione ‘grave asfissia’ con livello di coscienza: stupore o coma; con attività assente, postura decerebrata, ipotomia, assenza di riflessi primitivi, variabilità della frequenza cardiaca, apnea, iptertono estensorio degli arti, motilità spontanea assente, flaccidità, riflessi assenti, areattività pupillare. Una diagnosi evidentemente pesantissima, e non bisogna essere laureati in medicina per capirlo. Non finisce qui, però, perché relativamente alle accuse bisogna ricordare che Marco Santagata e Vincenza Stefanelli dovranno difendersi anche dall’accusa di falso ideologico “perché in concorso tra loro, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante M.T. e che l’hanno assistita durante il travaglio e durante il parto avvenuto presso l’ospedale Rizzoli di Ischia in data 2 settembre 2017, alle ore 17.55, con la nascita del piccolo F.D., omesso di riportare in cartella clinica, nella descrizione del travaglio e del parto della paziente M.T., l’esecuzione di reiterate manovre di premiture di Kristeller sull’addome della paziente.

Insomma, la richiesta del pubblico ministero è stata ritenuta congrua dal giudice per le indagini preliminari e così sarà un processo – che si preannuncia lungo e articolato – a dover ricostruire se nella condotta tenuta dai componenti in servizio presso l’ospedale Rizzoli, nell’occasione incriminata, si possano configurare o meno responsabilità. Le domande, è ovvio, sono tante, al pari delle perplessità: al netto di come andrà a finire, si spera che la giustizia possa dare le risposte adeguate. E farlo, magari, senza i tempi pachidermici che la caratterizzano.

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