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Pascale vs De Siano: «T’aggia frni e struppia»

Seduta tranquilla (votati senza problemi gli otto punti all’ordine del giorno) con finale ad effetto in consiglio comunale a Lacco Ameno. Approvato il bilancio, ma le conclusioni sono da antologia con l'epica "profezia" del sindaco nei confronti del suo storico avversario

Giacomo Pascale si è giocato ieri una delle partite più difficili del suo mandato con una maggioranza costretta sul filo di un equilibrio instabile e un solo tassello, ha approvato le poste sul bilancio comunale. Sugli 8 punti all’ODG in tema di Bilancio e debiti è filato tutto liscio. Quindi un ordinario consiglio comunale di un giorno di luglio da cani.Caldo torrido ed afa insopportabile. Aria pesante persino in consiglio. Un consiglio verità , quello che segna il passaggio nel bene e nel male all’età adulta di un governo, quello di Pascale statico e fermo sui temi, impantanato sulla risoluzione (che non arriva mai) di ataviche questioni. Una su tutte il nodo della gestione del Porto turistico. Di fatto bloccata su un contenzioso con l’ultimo gestore Giuseppe Perrella e la Marina di Capitello Scarl.Incaricato fino al 2019 da Giacomo Pascale e finito per essere dolo il referente di Domenico De Siano all’indomani di quella data quando l’idillio Pascale-De Siano è terminato.  Mentre i vecchi amici litigano, restano al palo, relegate nel dimenticatoio le altre questioni di un agenda istituzionale che almeno dovrebbe ritenersi tale, ma che di fatto a queste questioni cogenti di pubblica amministrazione neppure accenna.Il malumore che serpeggia, rode dalle fondamenta l’apparato di governo destabilizzando anche gli alleati storici, gli amici fedeli di te. La maggioranza tiene retta da un funambolico Pascale che tampona come può, nella gran parte delle volte recitando.

L’opposizione senza troppo sforzo, a tratti compassata, resta seduta sulla (de)riva del fiume lacchese. 

E’ stato cosi anche ieri. Approvata la variazione e l’assestamento dei conti pubblici. La nomina del nuovo revisore dei conti Sandra Vessa che riceve il testimone del dottor Giuseppe Ivan Imparato, ol meglio è stato riservato  al punto che, dopo la convocazione ordinaria. Il presidente del consiglio comunale Dante De Luiseha integrato per discutere come richiesto dalla minoranza di appalti pubblici e lavori affidati al consigliere Ciro Calise per oltre 100 mila euro. Al nono punto all’Odg  che si è trasformato in breve nella “nona porto” come nella migliore rivisitazione del famoso film, si è scatenata lira di Giacomo e la rivalsa di Domenico. 

Domenico De Siano accusa il colpo dai banchi della minoranza e replica: «Pensi di governare il paese con la demagogia, vedremo…». Insomma, all’ombra del Fungo si respira già aria di campagna elettorale

Sulla integrazione voluta dall’opposizione per chiarire l’operato del consigliere delegato Ciro Calise nell’ambito dell’operazione “Asfalto pulito” a Lacco Ameno si è aperta la contesa. Uno show in grande stile. Un finale pirotecnico in una sala deserta animatasi improvvisamente dallo scontro Pascale -De Siano sull’eterno tema del porto turistico, degli hotel morosi che non pagano le tasse con chiaro riferimento alle imprese del senatore e la replica dell’opposizione sulle ruberie di governo e le creste sugli appalti pubblici.

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Le conclusioni sono da antologia con l’epica “profezia” del sindaco nei confronti del suo storico avversario. Un reciproco scambio di accuso finito in breve con una sceneggiata napoletana. Pascale, versione Puppella Maggio, sbotta e replica alle accuse di Sindaco Populista è Demagogo con un lapalissiano e chiaro riferimento alla sconfitta elettorale dell’avversario : “Taggia frni e struppia” a Domenico De Siano che mal cela l’imbarazzo dai banchi dell’opposizione ai toni canzonatori e teatrali della controparte non è rimasto che il ruolo di Eduardo De Filippo :“Pensi di governare il paese con la demagogia, vedremo”.

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Pascale si lancia nella difesa del barbiere snocciolando dati e cifre: “Lacco Ameno è stata asfaltata per 2km lineari. Soldi pubblici ben spesi in un progetto realizzato con coraggio e del cui successo devo ringraziare il consigliere delegato Ciro Calise– tuona Pascale in manica di camice-Voi dell’opposizione, fate le pulci, agli impegni mantenuti con la popolazione, mentre, tacente invece sulla condotta di  un occupante abusivo del porto, dichiarato tale con sentenza del Giudice Alinante, che deve al comune più di un milione di euro. Tacete sugli hotel che non pagano le tasse creando un dano erariale che noi non possiamo più consentire! È inutile che provi a farti mettere le firme dai miei consiglieri, loro non saranno i tuoi utili idioti”.

Apriti cielo! Domenico De Siano raccoglie l’ascia di guerra e replica: “Sei un sindaco incapace, io da sindaco incasserei il danaro dovuto al comune in 48 ore. Pensi di governare con la demagogia e le chiacchiere, le bugie. Siete voi che non rispondete alle PEC e non volete essere pagati. Pensi che tutto sia una partita di carte, neanche a carte nessuno vuol più giocare con te… dicono che porti sfortuna– conclude De Siano che poi spiega ai nostri microfoni- Noi non facciamo nessuna strategia o trattativa. Facciamo l’opposizione è controlliamo gli atti di un sindaco che non riteniamo all’altezza, né il bene, di Lacco Ameno”. La contesta si è protratta a lungo tra l’incredulità e lo stupore dei consiglieri stessi, eccetto Ciro Calise. Il Barbiere, camicia sbottonata e petto in su, si è goduto lo spettacolo e la difesa strenua dell’amico Barone. Lui se lo aspettava già. Il presidente richiamo al dovere ha dovuto riportare l’ordine, il peggio ormai si era compiuto. Nessuna strategia …

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