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Per lo chef Nino Di Costanzo il titolo di ambasciatore di Ischia nel mondo

Di Isabella Puca

ISCHIA- Lo chef stellato Nino Di Costanzo è stato insignito, ieri mattina, del titolo di ambasciatore di Ischia nel mondo con una emozionante e sentita  cerimonia svoltasi nella sala consiliare del comune d’Ischia. Alla presenza del sindaco uscente Giosi Ferrandino e dell’assessore alla cultura Carmen Criscuolo, che ha fortemente voluto assegnare questo riconoscimento, il nome dello chef è ora nel registro ufficiale degli ischitani che, con il loro lavoro quotidiano, hanno portato il nome di Ischia nel mondo. «Per noi oggi è una giornata importante – ha dichiarato l’assessore Criscuolo –  grazie all’ impegno e alla passione, Nino Di Costanzo viene oggi riconosciuto ambasciatore per eccellenza, colui che ha portato la semplicità dei nostri prodotti tipici a livello mondiale. Siamo orgogliosi di dare onore a questo giovane che ha avuto il coraggio di creare qui la sua straordinaria struttura e investire così sull’ isola diventando modello per tutti i giovani che vedono in lui una guida e che domani saranno altri ambasciatori del gusto». Dopo solo 4 mesi dall’apertura il suo nuovo ristorante “Danì maison” ha ricevuto non solo le due stelle della guida Michelin, ma anche il titolo di miglior ristorante d’Italia per l’Espresso. Riconoscimenti, questi, che si trasformano in lavoro: per mangiare dal nostro chef arrivano a Ischia da tutto il mondo anche solo per la cena. «Oggi – ha dichiarato il sindaco Giosi Ferrandino – la cucina é diventata un veicolo promozionale enorme e un’ isola come Ischia, conosciuta in tutto il mondo per mare e terme, da qualche anno é rinomata anche per la gastronomia e i prodotti tipici. Nino Di Costanzo ha ottenuto due stelle Michelin e non è da tutti, era dunque doveroso da parte dell’amministrazione riconoscere tutto questo.  Sono testimone diretto del fatto che, in giro per il mondo, mi chiedono di Nino Di Costanzo; sarà perché ha cucinato per importanti personalità, perché proviene da Ischia,   ma credo che il merito sia tutto suo. L’ intera cittadinanza – ha detto ancora – ti riconosce quest’importanza e ti ringrazia con questo gesto simbolico». Il sindaco, raccontando poi un aneddoto familiare che vede coinvolto suo figlio che, a 19 anni, sogna di diventare uno chef stellato e trascorre il suo tempo libero spadellando in cucina, ha sottolineato la centralità della gastronomia in questo momento storico, «il momento è vostro  – ha detto ancora – e bisogna approfittarne affinché possa migliorare anche il turismo; intorno ai nostri mari girano con i mega yatch e vanno nella cucina di Nino. Ti ringrazio perché hai deciso di affrontare questa sfida e aprire un locale nel nostro comune. Chi viene qui lo fa per te e per Ischia e basta questo per dirti ancora grazie; sei solo all’inizio di una lista di tantissimi successi». L’applauso dei presenti, tra amici, colleghi ed estimatori del lavoro di Di Costanzo conferma che quanto detto dall’amministrazione trova d’accordo davvero tutti: Nino Di Costanzo è un valore aggiunto per la nostra isola. Con un video ideato da Gianni Mattera i presenti hanno fatto un salto nel suo nuovo meraviglioso ristorante, in quella che era la casa del suo papà e che oggi è un vero e proprio tempio del gusto e dell’eleganza. «Quello di quest’anno- ha dichiarato lo chef – è stato un anno straordinario e questo ci fa capire che dobbiamo continuare su questa strada. Sono sempre stato affascinato dall’isola degli anni ’60 frequentata da turisti eleganti provenienti da ogni parte del mondo, ma questo fascino stava svanendo; noi ischitani siamo troppo bravi a parlare male del nostro territorio. All’inizio della mia carriera vedevo che quello che avevo intorno era troppo poco; non mi  bastava, volevo  imparare sempre di più, parliamo di trent’anni fa che non c’era neppure internet. Allora ho iniziato ad andare fuori dall’Italia, mi davano dello stupido perché lavoravo 20 ore senza ricevere paga. Non ho mai voluto lasciare Ischia; ho iniziato un cammino importante al Manzi e nel 2014  lasciai l’isola per capire il mondo verso quale strada stesse andando. Conobbi una sartoria, Kiton, e con loro ho iniziato a girare il mondo. Siamo stati dalle persone più potenti al mondo, Putin, Bill Gates, Zuckerberg e lì ho capito che il fortunato ero io perché venivo da un posto bello come Ischia. Ho avuto tante offerte di lavoro davvero vantaggiose, ma mancava il progetto. Così decidemmo di aprire e devo a Marianna (la sua compagna ndr) la buona riuscita di DanìMaison». Dopo un inverno in giro per il mondo, lo scorso 12 aprile la nuova apertura del ristorante che, quasi ogni sera, accoglie ospiti provenienti da ogni parte del mondo. «Abbiamo ricevuto la prenotazione di quattro giapponesi, vengono per pranzo e vanno via. E’ così che capisci che ciò che conta è l’eleganza, lo charme che avevano i nostri genitori, ideatori del concetto di ospitalità. Il turista è per noi fonte di energia in tutto e per tutto e ci fa capire che dobbiamo migliorare. Il mio ristorante è una casa ischitana dove il vero padrone di casa è l’ospite; ringrazio Ettore Guarracino che ha realizzato il giardino». Lusso, disponibilità, semplicità questi i tre concetti promossi dallo chef che, abbinati a quanto di buono c’è già sull’isola, possono rappresentare davvero la formula vincente. «La mia filosofia – ha continuato lo chef Di Costanzo – non è insegnare a cucinare, ma insegnare a saper stare sul posto di lavoro. Qualcosa sta cambiando, ad oggi Ischia ha 3 stelle Michelin e  dobbiamo investire sulla scuola. L’evento realizzato nel periodo di Natale a Ischia Ponte è stato bellissimo come pure “Ischia Safari” che si avvia alla sua terza edizione; abbiamo creato un’associazione no profit proprio per aiutare i ragazzi della scuola alberghiera Telese. Quest’anno ci saranno in doppio degli chef stellati provenienti da tutta Italia; insomma vogliamo impiegare le nostre risorse per aiutare casa nostra. Zuckerberg mi disse che il Padreterno veniva in vacanza qui da noi, lì ho capito che con tutti i soldi che hanno continuano a invidiare il nostro territorio». Il discorso di chef Di Costanzo è continuato in relazione alle bellezze gastronomiche presenti a Ischia che vanta un gran numero di ristoranti senza stella Michelin dove a essere alle stelle è la qualità dei piatti. «Don Carlo, qualche giorno fa, è venuto a chiedermi una mano per la festa delle prime comunioni che ci sarà a maggio alla torre di Guevara; ho chiamato grandi firme del cibo da strada per fare insieme qualcosa di bello. Non immaginavo che ci fossero tante persone a Ischia che non potevano permettersi una festa e quando si tratta di fare qualcosa per l’isola sono sempre  disponibile, che si tratti di un piccolo o di un grande evento. Ogni volta che coinvolgiamo i colleghi sono tutti  disposti a venire senza prendere euro». Alla fine del suo intervento chef Di Costanzo ha voluto così rivolgersi ai giovani dell’isola affinché, tramite l’amore per la propria terra, lavorino per migliorarla, «la nostra risonanza mediatica fa passare al mondo l’idea che lo chef viva in un mondo ovattato, in realtà non è così: la mia giornata inizia alle 7 del mattino. Il messaggio che va ai giovani non è reale, preferisco stare tutto il giorno in cucina e capire come tirare fuori un buon piatto dalle nostre materie prime. Vedere casa mia piena è una soddisfazione e spero che si possa creare un sistema di qualità e che il messaggio che arrivi ai giovani sia di non lasciare Ischia, ma di fare qualcosa di importante per la propria terra. Oggi per i giovani sembra facile, ma ci vuole umiltà, testa bassa e un obiettivo sempre fermo: fare sempre meglio e non per ottenere la stella. Non mi sento pronto per insegnare ai ragazzi nelle scuole, ma vorrei far capire loro come si sta sul posto di lavoro. In altri posti il turista viene visto come uno di passaggio, da noi deve sentirsi un ospite perché oggi è davvero importante essere scelti». Tra gli applausi dei presenti e le foto di rito,la firma della pergamena, «le cose che dici – ha concluso il sindaco Giosi Ferrandino – ti fanno onore. Non é da tutti essere arrivato dove sei arrivato,ed essere rimasto uno di noi»

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