CRONACA

Raccolta differenziata in Campania a rilento, il dossier di Legambiente 

Nessun Comune isolano raggiunge il 65%. Si differenzia di più a Ischia dove si toccata quota 51,75% a Serrara Fontana meno con 15,53% 

Secondo Legambiente in Campania continua a mancare una governance autorevole del ciclo integrato dei rifiuti e ancora non si procede alla realizzazione di impianti industriali di trattamento della frazione organica con compostaggio, digestione anaerobica e produzione di biometano. La raccolta differenziata in Campania non decolla, entrata in un tunnel di stallo che si evidenzia nel lentissimo incremento della raccolta differenziata in Campania che negli ultimi 5 anni ha visto una crescita di poco più di 2,5 punti percentuali e che nel 2020, anno della pandemia, arriva appena a toccare il 54% con un misero incremento di 1,4 punti rispetto lo scorso anno. In Campania, secondo i dati dell’Osservatorio regionale dei rifiuti, nel 2020 la produzione dei rifiuti urbani è pari, a 2,560 milioni di tonnellate con un decremento, rispetto al 2019, dell’1.3%. Sono 105 (erano 107 lo scorso anno) i Comuni Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. Aumentano i Comuni Ricicloni sono 309 che, nel 2020, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata, con un incremento del 9,6% rispetto lo scorso anno. Legambiente ha presentato Dossier Comuni Ricicloni 2021, la fotografia della Campania che ricicla. «Oggi- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- i cittadini campani continuano a pagare la tassa dei rifiuti più alta in Italia, nel 2021 in media 416 euro a famiglia, contro una media nazionale di 312 euro. Un trend che non potrà certamente calare se non saranno realizzati al più presto gli impianti che occorrono al riciclo delle diverse frazioni, a partire dai famosi impianti di compostaggio e digestione anaerobica. E in particolar modo quelli del Piano della Regione Campania del 2016 e che risultano ancora tutti, o quasi, sulla carta. Buone notizie arrivano per Teora, Tufino, Ponticelli, Pomigliano luoghi dove si è più avanti nell’iter per la realizzazione degli impianti che però insieme arriveranno a trattare una cifra ancora troppo residuale di organico. Per accelerare bisogna passare necessariamente dal coinvolgimento dei cittadini. Solo rendendo trasparente il processo di coinvolgimento dei cittadini diventa possibile informare un numero ampio di persone sui reali impatti di un impianto e solo attraverso momenti di confronto pubblico organizzati diventa possibile entrare nel merito delle questioni. La partecipazione civile diventa quindi un unico modo per evitare conflitti con le comunità, speculazione politica su questi temi, diffusione di pregiudizi e fake news. Per questo ancora una volta ci facciamo promotori di una Legge regionale sulla Partecipazione, in attesa di una Legge nazionale sul Dibattito Pubblico. Per raggiungere i target europei- conclude Imparato di Legambiente-e per archiviare la stagione del turismo dei rifiuti e delle multe europee, occorre realizzare i nuovi impianti di riciclo, promuovere semplificazioni degli iter autorizzativi, attivare percorsi partecipativi per coinvolgere i territori nella realizzazione degli impianti, accelerare la creazione di un mercato dei prodotti riciclati, obiettivo ancora oggi disatteso anche nella nostra regione. Sono questi i giusti passi per rafforzare al più presto la rivoluzione circolare della Campania in grado di creare investimenti, occupazione ed economia sul territorio, oltre a evidenti benefici all’ambiente. Dalle parole ai fatti. Il tempo è scaduto» 

Comuni Rifiuti Free e i Comuni Ricicloni 

La Provincia più virtuosa per i Comuni Free spetta a Benevento con 46% dei comuni sul totale (sono 36), segue la Provincia di Salerno con il 29% pari al 46 comuni. Più distaccate la Provincia di Avellino con 12 comuni pari al 10% e Caserta con 9 comuni pari al 9%. Solo due comuni rifiuti free per la Provincia di Napoli. Sono 309 i comuni ricicloni che, nel 2020, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata, con un incremento del 9,6 % rispetto lo scorso anno. Morigerati (Sa), Domicella (Av) e Laurito(Sa) sono ai primi tre posti nella classifica generale dei comuni ricicloni con un percentuale di raccolta differenziata che varia tra i 100% e i 95%. 

I dati dei sei Comuni dell’isola di Ischia 

È a Ischia dove si differenzia di più sull’isola con una percentuale media raggiunta nell’anno 2020 pari al 51,75. In ogni caso il dato è in negativo rispetto al 2019 quando la percentuale raggiunta è stata di 54,14. A seguire Barano dove i rifiuti differenziati sono stati il 45,35%. Anche in questo caso c’è un calo di circa il 5% (nel 2019 la differenziata aveva toccato quota 50,35%). Sotto la quota del 50% Forio con il 31,35% e Lacco Ameno 31,28%. Anche in questo caso i dati sono peggiori rispetto al 2019 quando Lacco Ameno ha registrato il 38,04% e Forio il 36,42%). Nel 2019 

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Casamicciola si era attestata sul 37,91% mentre per l’anno che passerà alla storia per il lockdown, non c’è un dato definitivo. Proprio a causa della pandemia sarebbero stati registrati alcuni ritardi nel caricamento dei dati. Fanalino di coda Serrara Fontana che cui raccolta ha toccato solo quota 15,53% pur migliorando la sua posizione rispetto al 2019 quando aveva raggiunto il 13,84%. Il dato deve essere analizzato complessivamente. Disponibili, infatti anche altri dati. In primis quello relativo al Tasso di riciclaggio dei rifiuti. E qui la percentuale scende ancora. Le percentuali della raccolta differenziata sono basse ed ancora di più lo sono quelle sul tasso di riciclaggio. In pratica anche chi fa la raccolta differenziata spesso la fa male. E di fatti a Barano il tasso di riciclaggio dei rifiuti è pari al 36,61% (nel 2019 era il 41,20%), a Ischia 35,61% (nel 2019 era il 38,70%), a Lacco Ameno 21,17% (rispetto al 28,60% del 2019), a Forio il 21,50% (rispetto al 26,70% dell’anno precedente). Anche in questo caso la maglia nera spetta a Serrara Fontana dove il tasso è pari al9,94% peggiorando l’11% del 2019. I dati sulla raccolta differenziata evidenziano anche un calo sostanziale negli ultimi anni. Nel 2018, infatti, a Barano aveva superato il 55% di raccolta differenziata registrando un 55,07%, a seguire Ischia con il 53,59%. Seguivano Forio 39,71%, Casamicciola 38,85% e Lacco Ameno 38,07%, anche lo scorso anno con dato relativi al 2018 Serrara Fontana era l’ultimo Comune isolano per raccolta differenziata con una percentuale differenziata di 20,12%. I dati, ancora una volta, quindi sono eloquenti: la differenziazione dei rifiuti non abita sull’isola di Ischia ed a Serrara Fontana, in particolare. 

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