CRONACA

PROCIDA La cassaforte non si apre, la statua del Santo in processione disadorna

Se non corressimo il rischio di passare per blasfemi, diremmo quasi che siamo davanti a un episodio sul quale giocare un terno al lotto. Nel corso di una processione svoltasi domenica a Procida, molti fedeli hanno notato un dettaglio non da poco, quella cioè che la statua di San Michele Arcangelo non fosse adornata coni gli oggetti preziosi in oro e non solo con i quali si mostra abitualmente. Su tutti, giusto per fare un esempio, lo scudo d’oro con rubini, diamanti e zaffiri verdi recante la scritta “quis ut deus” realizzato in occasione del terremoto che rase al suolo la vicina Casamicciola nel 1883 e ancora il mantello che nel 1920 venne ordinato per ringraziare chi aveva protetto tanti profughi isolani che avevano superato la prima guerra mondiale e tanti altri. E poi ancora la bilancia d’oro, una croce in oro massiccio e diversi altri monili.

Ma che cosa era successo? A svelare l’arcano è stato lo stesso sindaco di Procida Dino Ambrosino che sui suoi canali social ha spiegato che la statua è sfilata in processione disadorna perché i preziosi sono rimasti all’interno di una cassaforte che è stato impossibile aprire. Insomma, un intoppo tutt’altro che trascurabile che ha portato il Santo ad uscire in veste inusuale dall’Abbazia di Terra Murata.

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