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Alla memoria di Antonia Spedicati il centro pastorale parrocchiale

di Isabella Puca

Barano – “Gesù esiste davvero e non ci abbandonerà mai!”. É questa frase che la comunità di Fiaiano ha fatto propria ricordando Antonia Spedicati, venuta a mancare il 2 giugno di due anni fa, a soli quindici anni, dopo un periodo di malattia, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di quanti l’hanno conosciuta ed amata. E lo scorso 8 gennaio si sono conclusi i lavori del complesso pastorale della parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa con la benedizione del Centro Parrocchiale dedicato proprio ad Antonia. «Nel momento in cui bisognava capire a chi dedicare il centro pastorale parrocchiale, è stato sorprendente constatare come il pensiero di ciascuno, del Vescovo in modo particolare, del Parroco e della comunità, andasse ad Antonia», è stata questa la motivazione che ha spinto a dedicare alla sua memoria il centro pastorale parrocchiale. «Nella vita di Antonia – questo lo stralcio significativo dell’omelia del Vescovo nel giorno del funerale della giovane, ricordato durante la cerimonia inaugurale dei locali pastorali –   il Signore è passato attraverso l’educazione alla fede dei suoi genitori, attraverso l’educazione alla fede della comunità cristiana, attraverso piccole cose: incontri, le prove di canto, il servizio, la cura dei più piccoli di lei. Il Signore attraverso queste cose stava preparando una realtà bella: questa comunità, le cose che Antonia ha fatto, le esperienze che Antonia ha vissuto, sono state per lei come un piano di lancio, come una pista di decollo, per andare verso il Signore!». L’intento dell’ideazione di questo centro è proprio questo: realizzare un luogo dove poter, come Antonia, costruire questa bella realtà. Delle piccole videoclip sono state proiettate per ricordare Antonia e, le diverse testimonianze, hanno dimostrato quanto, quei pochi anni di vita, le siano bastati per prepararsi all’incontro con Gesù. «Sin da piccola Antonia si dimostrava una bambina dolce, socievole. Sempre premurosa in famiglia e attenta ai suoi due fratellini. Nutriva un amore speciale per i suoi nonni e cresceva in armonia con i suoi cugini. Voleva sempre essere presente in tutto ciò che avveniva in casa e soffriva molto quando i genitori cercavano di tenerla al di fuori dei problemi, ma col passare del tempo era quasi diventata la loro “consigliera”». È così che la racconta chi ha avuto la fortuna di conoscerla, di trascorrere del tempo con lei fino a intuire quanto fosse un buon esempio per gli altri; a tutti i suoi compagni di classe ha trasmesso qualcosa di semplice e straordinario come “amare incondizionatamente e sorridere alla vita, qualsiasi sfida ci si ponga davanti”. Quella sua passione per il canto ha già dato i suoi frutti come l’ideazione del concorso canoro “Una voce per Antonia”, svoltosi appena un anno fa, che ha rappresentato un momento di aggregazione per tanti giovani accomunati dalla stessa passione: quella per la musica. «Il canto – hanno raccontato Margherita e Rosita, catechiste –  era uno tra i tanti talenti di Antonia.  Subito dopo la Prima Comunione è entrata a far parte del coro, anche se lei avrebbe desiderato farlo prima, ma la mamma voleva che vi partecipasse solo dopo aver ricevuto Gesù Eucarestia, perché lei doveva capire bene per chi e per cosa stava cantando». Impegnata in quella che era per lei una grande famiglia, la Parrocchia, una delle esperienze più significative è stata per lei il ritiro a Santa Maria al Monte vissuto con i giovani. In questa occasione, Antonia ha approfondito il suo rapporto con Gesù  e la sua fede è cresciuta in poco tempo a dismisura. «Sentiamo che dobbiamo ringraziare il Signore  – ha detto infine Federica – perché intuiamo che con la storia che Lui ha fatto con Antonia, ha voluto in una maniera ancora più forte, porre le basi perché la nostra grande famiglia della comunità parrocchiale, possa puntare su di Lui; possa portare molto frutto a partire da Gesù, che è il chicco di grano che caduto in terra è morto per portare molto frutto! Lui, attraverso Antonia, vuole scrivere una pagina bella anche con noi! Proprio per questo, pensiamo che questo Centro possa essere un luogo di incontro, di comunione e famiglia».

 

 

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