LE OPINIONI

IL COMMENTO Mitigazione dei rischi naturali e sviluppo

DI GIUSEPPE LUONGO

L’esperienza acquisita in decenni di studi e analisi dei fenomeni naturali intensi, come terremoti, eruzioni, alluvioni, e di partecipazione ai dibattiti sulle scelte per la mitigazione dei rischi, anche attraverso strutture delle Nazioni Unite impegnate in tale obiettivo, hanno determinato in me la convinzione che gli interventi da adottare dopo la catastrofe siano quelli che producono un’accelerazione nello sviluppo socio-economico e culturale della comunità, senza tentennamenti per un ritorno al passato. In buona sostanza la catastrofe è un evento che produce danni e dolori incommensurabili a quanti sono coinvolti, ma non è il ritorno al passato la risposta giusta. Infatti, bisogna utilizzare questo tempo per la transizione al futuro senza dover pagare il costo economico e sociale della “rivoluzione” della trasformazione, perché la catastrofe ha operato in tempi brevi la cancellazione delle infrastrutture del territorio.

Proporre la rifondazione della comunità con apertura al futuro è la scelta giusta, ma trova difficoltà in questi anni nella nostra regione. I disastri del terremoto e della valanga di detriti a Casamicciola e l’angoscia del sisma permanente a Pozzuoli, a causa del Bradisismo ascendente, sono fenomeni che vanno affrontati privilegiando le azioni che innalzano il livello di sicurezza. Tutto ciò va realizzato in un contesto che preveda lo sviluppo delle comunità evitando lo stravolgimento della inestimabile risorsa ambientale. Nessuna attività produttiva invasiva del territorio dovrebbe essere prevista, al contrario bisogna puntare a valorizzare le risorse ambientali e le tracce di una storia straordinaria evidenziate dai reperti archeologici.

Questa visione non è un’utopia, ma realtà in altri luoghi. A Casamicciola avevo proposto che si realizzasse un Parco Scientifico Naturalistico e delle Acque, nell’area epicentrale dove affiora la faglia che ha distrutto l’abitato negli anni 1796, 1828, 1881, 1883 e 2017 e in futuro produrrà altre catastrofi. Con la scelta del Parco si risolverebbero il problema della sicurezza, la difesa della risorsa delle acque termali e l’avanzamento della conoscenza sui terremoti, attraverso un Laboratorio Scientifico Internazionale su ricerche avanzate. A Pozzuoli il Rione Terra potrebbe essere il luogo adatto alla realizzazione di un Centro Studi Internazionale sul Bradisismo e sulla Archeologia subacquea, con la partecipazione di studiosi e giovani ricercatori in formazione. Le due proposte aprirebbero Ischia e i Campi Flegrei all’attenzione della cultura internazionale e a un turismo culturale. I decisori politici sono pronti ad affrontare questa sfida per le loro comunità?

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex