CRONACA

Puzza e sporcizia nel terreno, arriva l’ordinanza del sindaco

Situazione insostenibile in pieno centro a Ischia, il primo cittadino costretta ad intimare una pulizia urgente ad una cittadina

Odori nauseabondi e sporcizia, con conseguenti rischi igienici: di qui la necessità di pulizia immediata. Il Comune di Ischia, tramite ordinanza firmata dal sindaco, ha infatti intimato alla proprietaria di un’area situata in via Giacinto Gigante, di provvedere “ad horas” a eliminare “gli inconvenienti igienico-sanitari e all’estetica cittadina accertati nell’area di sua proprietà, a mezza di pulizia dell’area da rifiuti sparsi che possono costituire alligna mento e alimentazione di ratti, serpenti e insetti, e comunicare l’avvenuta eliminazione degli inconvenienti e del pericolo all’Ufficio tecnico comunale”. Gli agenti di polizia municipale avevano infatti eseguito un sopralluogo nella zone, specificando che una volta giunti sul posto “avvertivano nell’aria un odore nauseabondo. La proprietà [..] non è accessibile dalla pubblica via in quanto delimitata da una cancello in grate di ferro chiuso con apposito lucchetto ricoperto da rete frangivento danneggiata in più parti” e attraverso queste perforazioni nella rete gli agenti hanno potuto intravedere che nell’area cortilizia ci sono numerosi rifiuti di vario genere, documentati con apposite foto, dai quali presumibilmente esalano i miasmi nauseabondi prima citati. Dalla segnalazione della polizia municipale è scaturito poi un ulteriore sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico che confermava sostanzialmente lo scenario descritto. Visto lo stato di pericolo e di sconcio per le proprietà limitrofe ma soprattutto il pregiudizio all’igiene pubblica e privata, e all’estetica cittadina, ecco quindi l’ordinanza firmata dal primo cittadino, nella quale si comunica che il responsabile del procedimento è l’architetto Aniello Ascanio, responsabile del servizio 9 del Comune. La destinataria del provvedimento può impugnarlo con ricorso al Tar entro sessanta giorni e al presidente della Repubblica entro 120 giorni.

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