CULTURA & SOCIETA'

Quando i barbieri si rifornivano di profumati calendarietti da regalare ai propri clienti con gli auguri di buone feste in arrivo

VITA E MIRACOLI DEI VECCHI BARBIERI SULL’ISOLA ISPIRATI DAL FOMOSO “FIGARO” - Nei tempi d’oro del loro maggiore servizio, nemmeno la nuova invenzione venuta dall’America del rasoi elettrico del fai da te riuscì a metterli in crisi – Gli ischitani andavano dal barbiere come se si trattasse di un club esclusivo dove sapevano di passere le migliori ore del loro tempo libero - . Dal barbiere, fino a quando Ischia ne contava in pizza un notevole numero, accadeva di tutto, ed è continuato così fino agli anni ’80, allorquando incominciò a delinearsi il progressivo declino della categoria con la chiusura o il passaggio del testimone della propria attività ad altri, per pensionamento del titolare e per sensibile diminuzione della clientela

Negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso in questo periodo i nostri numerosi barbieri in piena attività sparsi sul territorio dei sei comuni dell’isola d’Ischia,si preparavano a rifornirsi dei classici ed attesi calendarietti profumati adorni di cordoncino colorato per regalarli ad ogni proprio affezionatio singolo cliente a Natale con gli auguri della casa di Buon Natale E Buon Anno Nuovo. Erano i corrieri locali a ricevere le “ordinazioni” che le passavano ai fornitori di Napoli che erano librerie ed accorsate tipografie di Spaccanapoli e San Biagio dei Librari.

SALITA SAN PIETRO A PORTO D’ISCHIA ANNI ’50 MARIO CARCATERRA BARBIERE-PIANISTA SULL’INGRESSO DEL SUO SALONE

I barbieri di Ischia Ponte si affidavano al Re dei corrieri del Borgo Cavaliere Aniello Cervera, quelli di Porto d’Ischia ad un altro “mostro sacro” dei corrieri di zona Ciccio Ruggiero, i barbieri di Casamicciola si servivano del corriere Morgera, a Forio vi provvedeva il corriere Matarese, per Barano e Serrara Fontana se ne occupava il corriese Galano. Di questa usanza, oggi scomparsa, ne parla con dovizia di particolari qui alla pagina a fianco Michele Lubrano nella sua rubrica “Il Punto”. Va detto che quello di barbiere è un mestiere antichissimo. Nei secoli passati i barbieri, che facevano le funzioni di cerusici, nel senso che praticavano anche piccoli interventi chirurgici, come l’estrazione di un dente o un salasso, avevano una considerazione di rispetto nella società, proprio per la utilità sociale del loro ruolo, per altro richiestissimo. Il più famoso barbiere della storia, forse mai esistito in realtà, è Figaro, personaggio principale della famosa opera lirica Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini e delle Nozze di Figaro di Mozart. Tale è stato il successo di queste opere che il termine figaro è divenuto un modo scherzoso e bonariamente ironico, largamente diffuso, per indicare questo popolare, e se volete, nobile mestiere. Rapportando tutto quanto al nostro sociale, vale a dire ai mestieri ed alle usanze della nostra isola, il mestiere del barbiere ha segnato a Ischia uno spaccato di vita della sua non trascurabile storia.

PIAZZA CROCE A PORTO D’ISCHIA ANNI ’60 RENATO POLLIO BARBIERE PITTORE NEL SUO SALONE

Va detto altresì che il barbiere, nella Ischia del primo novecento, tanto per non andare troppo indietro nel tempo, col suo cosiddetto “Salone” rappresentava nel paese il giornale parlante per tutti coloro che lo frequentavano, poichè fra essi vi era sempre chi teneva banco e ne sapeva più dell’altro, manifestandosi come colui che era portatore con orgoglio della notizia in esclusiva, di prima mano, pronto a darla gratis naturalmente. Insomma andare dal barbiere, non di lunedì che era il suo tradizionale giorno di riposo, significava entrare in una realtà che ti metteva in comunicazione col modo, ricevendo la sensazione di essere proiettato su fatti ed aneddoti esposti con la chiacchiera congeniale al dicitore,verificatisi sulla terra ferma al di là del mare che ci divide. Poi l’inciucio di carattere locale, prerogativa marcata di chi era a conoscenza di episodi correnti della vita privata altrui del vicino di casa o dell’amico di cui si sapeva vita e miracoli. Dal barbiere, fino a quando Ischia ne contava in piazza un notevole numero, accadeva tutto questo, ed è continuato fino agli anni ’80, allorquando incominciò a delinearsi il progressivo declino della categoria con la chiusura o il passaggio del testimone della propria attività ad altri, per pensionamento del titolare e per sensibile diminuzione della clientela.

L’INTERNO DEL BARBERSHOP PICASSO OGGI IN PIAZZETA SAN GIROLAMO

La storia dei coiffer ad Ischia dagli anni ’20 ad oggi, per molti aspetti ha conservato il suo fascino. Erano in tanti, e come abbiamo detto sopra, a modo loro, hanno inciso nel tessuto sociale del paese, anche per la personalità e l’intraprendenza dei protagonisti che in molti casi sono ricordati come degli autentici “personaggi” pubblici nelle arti in cui hanno saputo distinguersi. Si, perché ogni nostro barbiere del passato oltre a far barba e capelli nel proprio “salone” ai loro affezionati clienti ed a turisti di passaggio, sono stati anche dei bravi artisti, alcuni dei quali,nel corso degli anni, diventati anche famosi come il capofila dei barbieri pittori Luigi De Angelis autore di una produzione pittorica passata in mostra per le più grandi gallerie d’arte del mondo oltre alle partecipazioni alla Biennale di Venezia. Altro barbiere-pittore ò stato a Ischia Ponte Catello Curci col suo “Salone” in via Seminario. Barbiere–pittore di notevole popolarità è stato Renato Pollio col suo “Salone” in Pazza Croce a Porto d’Ischia.

Nel campo della musica vanno ricordati il barbiere Bartiluccio Carcaterra col suo “Salone” a Ischia Ponte accanto al palazzo dell’Orologio popolare violinista soprattutto di feste nuziali, il barbiere Salvatore Mascolo col suo “Salone” difronte alla Cattedrale nel Centro Storico, apprezzato fisarmonicista, il Barbiere Mario Carcaterra col suo “Salone” sulla salita San Pietro a Porto d’Ischia esperto pianista e chitarrista, il barbiere Giovanni Mazzella col suo “Salone” in via Luigi Mazzella a Ischia Ponte bravo chitarrista e showmen al Giardino degli Aranci nella perfomace del Vecchio Frak. Nel campo della sanità meritano la citazione il barbiere Agostino Mazzella col suo “Salone” nella vecchia piazza Luigi Mazzella esperto in infermieristica e abilitato ad eseguire su pazienti affetti da pressione sanguigna alta l’apposizione delle migniatte (sanguisughe) e l’uso delle siringhe per via endovenosa. Lo stesso dicasi per il barbiere Isidoro Mazzella con proprio “Salone” anch’egli nella piazza Luigi Mazzella difronte al vecchio fontanino che non c’è più.

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Con mansioni per altro più dirette di assistente infermiere dello storico chirurgo Gioffredi, Vincenzo Cuomo nella piazza di Campagnano, il Principale in via Roma con Vittorio Montanari e Michele Ferrandino, Giuseppe Elia nel piazzale Trieste al Porto, Franceschino Ferrandino in Piazza Antica Reggia difronte al Palazzo Reale. Poi i barbieri, allievi dei maestri scomparsi, Salvatore Cuomo a Sant’Antuono, Giovan Giuseppe Tuccillo col fratello Antonio, Giogio Arcamone, Esuperanzio Esposito, Pinuccio Mazzella, Silaro Lauro, Buono & Calabrìno, Picasso. Quindi nel solo comune d’Ischia ì, nell’arco dei succitati anni, hanno svolto attività oltre una ventina di barbieri. Negli atri comuni dell’isola non più di cinque barbieri per territorio comunale, fatta eccezione per Ischia che ne contava 10. Oggi a Ischia i barbieri rimasti si contano sulle dita che per “esistere” hanno dovuto rimodernarsi e sofisticare il loro ruolo di Coiffeur professionale, a cominciare da Picasso in piazzetta San Girolamo a Buono e Calabrino, oggi solo Buono, a Ischia Ponte in quella che fu la storica piazza Luigi Mazzella.

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Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

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